L’Arcadia in Brenta, libretto, Milano, Malatesta, 1751

 SCENA IV
 
 ROSANNA, GIACINTO
 
 ROSANNA
 Bei caratteri al certo.
 GIACINTO
                                         Anzi bellissimi.
 Io che stolto non son scelta ho per ninfa
 donna di senno e di beltà.
 ROSANNA
                                                  Di grazia,
775non seguite anche voi quel vil costume
 di adular, per piacere.
 GIACINTO
                                           Ah nol temete;
 io vi stimo assai più che non credete.
 ROSANNA
 Per or godo l'onore
 che siate mio pastore
780ma, terminata poi l'Arcadia nostra,
 pastorella non son, non son più vostra.
 GIACINTO
 Chi sa, se non sdegnate
 di chi v'adora il core,
 io per sempre sarò vostro pastore.
 ROSANNA
785Felicissima Arcadia allor direi,
 se tutti i giorni miei
 lieta passar potessi al colle, al prato,
 col mio pastor, col mio Giacinto allato.
 
    Non potrei vederti a piangere;
790caro, fidati di me.
 
 GIACINTO
 
    Nel dolor d'averti a perdere,
 idol mio, morrei per te.
 
 A DUE
 
    Empio amor, sorte spietata,
 crudi siete ingiusti dei.
 
 GIACINTO
 
795   Se volete i nostri affanni...
 
 ROSANNA
 
 Se mi fate sventurata...
 
 A DUE
 
 Voi sarete empi e tiranni
 nel tradir gli affetti miei.