L’Arcadia in Brenta, libretto, Milano, Malatesta, 1751

 SCENA VIII
 
 FORESTO solo
 
 FORESTO
 Certo, non dice mal, sogliono tutti
920gettar la colpa su la schiena altrui.
 Se un'opera va mal, dice il poeta:
 «La mia composizion è buona e bella;
 quel ch'ha fallato è il mastro di capella».
 E questo d'aver fatto
925gran musica si vanta
 e che il difetto vien da chi la canta.
 Infine l'impresario
 senza saper qual siane la cagione
 se ne va dolcemente in perdizione.
 
930   Se il dramma non piace,
 poeta, pittore
 ch'il scrisse, ch'il canta
 son tutti a rumore,
 ciascuno si vanta:
935«Io fo il mio dover».
 
    E intanto il meschino,
 tradito impresaro
 non tocca un danaro
 e se ne va in malora
940per dar altrui piacer.