L’Arcadia in Brenta, libretto, Bologna, Borghi, 1751

 SCENA III
 
 Il CONTE e detti
 
 IL CONTE
 Nostro eroe, nostro nume,
1125giacché nel principato
 anco per questo dì fui confermato,
 impongo che si faccia
 una solenne strepitosa caccia.
 I cacciator son lesti,
1130sono i cani ammaniti, altro non resta
 che il generoso core
 d'ospite così degno
 supplisca dal suo canto al grande impegno.
 FABRIZIO
 Come sarebbe a dir?
 CONTE
                                         Poco e polito.
1135Un sferico pasticcio,
 due volatili alessi,
 un quadrupede arrosto,
 torta, latte, insalata e pochi frutti
 e poi il di lei buon cor contenta tutti.
 FABRIZIO
1140Ah non vuol altro? Sì, sarà servito.
 Stamane il desinar sarà compito.