L’Arcadia in Brenta, libretto, Bologna, Borghi, 1751

 SCENA IX
 
 LINDORA e GIACINTO
 
 LINDORA
 Povero conte! Al certo mi fa ridere.
 GIACINTO
1255Madama, siete attesa,
 avrete di già intesa
 la disgrazia dell'ospite compito
 che per la bella Arcadia è già fallito.
 Rosana, che non lungi ha la sua villa,
1260tutti seco c'invita.
 Colà l'Arcadia unita
 sarà con più giudizio
 e con noi conduremmo anco Fabrizio.
 LINDORA
 Oh povero Fabrizio,
1265me ne dispiace assai ma non ci penso
 né vuo' prendermi affanno,
 s'egli è stato baggian sarà suo danno.
 
    No, non s'ama più da vero,
 sol si cerca d'ingannar;
1270lusingar or va l'usanza,
 la costanza è una follia,
 dir potete se ciò sia
 alme amanti voi per me.
 
    Parla il labro e non il core.
1275Tutto è finto nell'amore
 né sa alcun che cosa è fé.
 Dir potete se ciò sia
 alme amanti voi per me.