L’Arcadia in Brenta, libretto, Verona, Saracco, 1752

 SCENA VI
 
 Camera.
 
 FABRIZIO e FORESTA
 
 FABRIZIO
840Non vuo' sentire.
 FORESTA
                                  Eh via, signor Fabrizio,
 siete un uom di giudizio,
 siete un uomo civile,
 non fate che vi domini la bile.
 FABRIZIO
 Che bile? Che m'andate
845bilando e strabilando!
 Ve ne dovrete andar qualor vi mando.
 FORESTA
 Finalmente fu scherzo.
 FABRIZIO
 Sì, fu scherzo ma intanto
 l'orologgio, la scattola e l'anello
850non si vedono più.
 FORESTA
                                     Siete in errore;
 eccovi l'orologgio,
 la scattola e l'anello.
 Ciò ch'ha di vostro ognun di noi vi rende
 né d'usurpar il vostro alcun pretende. (Gli dà l’orologio, la scatola e l’anello)
 FABRIZIO
855Eh non dico, non dico ma vedermi
 strappazzato e deriso...
 FORESTA
 Lo fan sul vostro viso
 per prendersi piacer ma dietro poi
 le vostre spalle ognun vi reca lode.
860E del vostro bon cuor favella e gode.
 FABRIZIO
 Son bon amico; e faccio quel ch'io posso.
 FORESTA
 A proposito, dica,
 che facciam questa sera?
 La carozza è venduta,
865sono andati i cavalli
 e da cena non v'è.
 FABRIZIO
                                   Come? In un giorno
 tanti bei ducatoni sono andati?
 FORESTA
 I debiti maggior si son pagati.
 FABRIZIO
 Io non so che mi far.
 FORESTA
                                        Siete in impegno,
870sottrarvi non potete.
 FABRIZIO
 Consigliatemi voi, se lo sapete.
 FORESTA
 L'orologio e l'anello
 si potrian impegnar.
 FABRIZIO
                                         Sì, dite bene.
 FORESTA
 Ma non so se denaro
875si troverà abbastanza.
 FABRIZIO
                                           Ecco, prendete
 questa scatola ancora.
 Altro più non mi resta,
 Foresta cara, a terminar la festa.
 FORESTA
 Siete un grand'uom; peccato
880non abbiate il tesor maggior del mondo
 (che presto noi gli vedremmo il fondo).
 Vado a trovar denaro
 e tosto a voi ritorno.
 Un certo non so che si va ideando.
885Qualor torno saprete il come e il quando. (Parte)