L’Arcadia in Brenta, libretto, Cremona, Ricchini, 1754

 SCENA VI
 
 Camera.
 
 FABRIZIO e FORESTO
 
 FABRIZIO
 Non vuo' sentire.
 FORESTO
                                  Eh via signor Fabrizio,
 siete un uom di giudizio,
750siete un uomo civile,
 non fate che vi domini la bile.
 FABRIZIO
 Che bile? Che m'andate
 bilando e strabillando!
 Ve ne dovete andar qualor vi mando.
 FORESTO
755Finalmente fu scherzo.
 FABRIZIO
 Sì fu scherzo ma intanto
 l'orologio, la scatola e l'anello
 non si vedono più.
 FORESTO
                                     Siete in errore;
 eccovi l'orologio,
760la scatola e l'anello.
 Ciò ch'ha di vostro ognun di noi vi rende
 né d'usurpar il vostro alcun pretende. (Gli dà l’orologio, la scatola e l’anello)
 FABRIZIO
 Eh non dico, non dico ma vedermi
 strappazzato e derriso...
 FORESTO
765Lo fan sul vostro viso
 per prendersi piacer ma dietro poi
 le vostre spalle ognun vi reca lode
 e del vostro bon cor favella e gode.
 FABRIZIO
 Son buon amico e faccio quel ch'io posso.
 FORESTO
770A proposito, amico,
 che facciam questa sera!
 La carrozza è venduta,
 sono andati i cavalli
 e da cena non v'è.
 FABRIZIO
                                   Come? In un giorno
775tanti bei ducatoni sono andati?
 FORESTO
 I debiti maggior si sono pagati.
 FABRIZIO
 Io non so che mi far.
 FORESTO
                                        Siete in impegno,
 sottrarvi non potete.
 FABRIZIO
 Consigliatemi voi, se lo sapete.
 FORESTO
780L'orologio e l'anello
 si potrian impegnar.
 FABRIZIO
                                         Sì, dite bene.
 FORESTO
 Ma non so se danaro
 si troverà abbastanza.
 FABRIZIO
                                           Ecco, prendete
 questa scatola ancora.
785Altro più non vi resta,
 Foresto caro, a terminar la festa.
 FORESTO
 Siete un grand'uom; peccato
 non abbiate il tesor maggior del mondo
 (che presto noi gli vedremmo il fondo).
790Vado a trovar denaro
 e tosto a voi ritorno.
 Un certo non so che si va ideando.
 Qualor torno saprete il come e il quando.