L’Arcadia in Brenta, libretto, Bonn, Rommerskirchen, 1757

 SCENA VIII
 
 Madama LINDORA e poi il conte BELLEZZA
 
 LINDORA
 Dove Laura e Rosanna,
 dove mai sono? Ohimè, che nel cercarle
 dalla sala alla stanza
295ho tanto caminato
 che mi sento di già mancar il fiato.
 Vorrei seder un poco.
 Chi è di là? V'è nessuno?
 CONTE
 Madama, vi son io.
 LINDORA
300Da sedere... Oh perdoni!
 Non l'avevo veduto.
 CONTE
 A tempo son venuto. (Gli dà la sedia)
 S'accomodi.
 LINDORA
                         Mi scusi...
 CONTE
 Anzi al provido ciel le grazie io mando,
305perché degno mi fe' di suo commando.
 LINDORA
 Non mi dispiace, è tutto gentilezza.
 Ma chi è lei, mio signore?
 CONTE
 Son il conte Bellezza,
 un vostro servitore,
310obligato, divoto e profondissimo.
 LINDORA
 Anzi mio padronissimo.
 CONTE
 Deh mi conceda l'alto onor sovrano
 di poterle bacciar la bianca mano.
 LINDORA
 Mi contento.
 CONTE
                          Sian grazie al cielo, al fato;
315generosa madama, io son beato.
 Eccomi, alzate un poco.
 Ancora un poco più.
 LINDORA
                                       Non mi stancate.
 CONTE
 Ma, se non vi fermate
 per un momento solo...