L’Arcadia in Brenta, libretto, Bonn, Rommerskirchen, 1757

 SCENA VIII
 
 Madama LINDORA, poi il CONTE con un speciale con vari medicamenti
 
 LINDORA
 Io l'amo, è ver, ma non vuo' dirlo adesso,
 vo' sostener la gravità del sesso.
 CONTE
 Eccovi lo special, signora mia,
840ed ha mezza con lui la speziaria.
 LINDORA
 Il cordiale. (Al conte)
 CONTE
                        Il cordiale. (Allo speciale) Ecco il cordiale. (A madama)
 LINDORA
 Mezzo voi, mezzo io.
 CONTE
                                        Io non ho male.
 LINDORA
 Quando si serve dama,
 ricusar non si può.
 CONTE
845Dite ben, dite bene, io beverò. (Ne getta mezzo in un bicchiere e lo beve, poi dà il resto a Lindora)
 LINDORA
 È gagliardo?
 CONTE
                          Un po' troppo.
 LINDORA
 Ne vuo' assaggiar un poco,
 ah! No no, non lo voglio, è tutto foco.
 Datemi l'elixir.
 CONTE
                               Ecco qui.
 LINDORA
850Bevetene voi prima in quel bicchiere.
 CONTE
 Ma io...
 LINDORA
                 Ma voi non siete cavagliere.
 CONTE
 Vi domando perdono.
 Vi servo, io bevo e cavaliere io sono.
 LINDORA
 Vi piace?
 CONTE
                     Niente affatto.
855Mi ha posto un mongibel nel corpo mio.
 LINDORA
 Dunque, quand'è così, non lo voglio.
 CONTE
 Ed io intanto l'ho preso.
 LINDORA
                                              Ohimè mi sento
 lo stomaco pesante,
 ha portato il purgante?
 CONTE
                                             Sì, madama,
860è questo un solutivo
 ch'è molto operativo
 e, se voi vi sentite indigestione,
 in poch'ore farà l'operazione.
 LINDORA
 Lasciatelo veder.
 CONTE
                                  Eccolo.
 LINDORA
                                                 È troppo
865per lo stomaco mio.
 Mezzo voi il beverete e mezzo io.
 CONTE
 Bisogno non ne ho.
 LINDORA
                                      Che importa questo?
 Prendetelo e bevete,
 se cavalier voi siete.
 CONTE
870Beverò, beverò, sì, madamina.
 (Lei ha male ed io prendo medicina).
 LINDORA
 Oibò, nausea mi fa; no, non lo voglio.
 CONTE
 Io sento un grande imbroglio
 nello stomaco mio.
 LINDORA
875Conte, soffrite voi, che soffro anch'io.
 
 Aria
 
 CONTE
 
    Sì, madama, soffrirò;
 ma mi sento un certo che...
 che vorrebbe tornar su.
 Ahi soffrir non posso più.
880Deh, ch'io vada permettete,
 attendete, tornerò.
 
    No, vi dico, non vorrei...
 Se sentiste i dolor miei!
 Nol credete. Io tacerò.
885Voi volete? Io crepperò.