L’Arcadia in Brenta, libretto, Milano, Ghislandi, 1758 (Novara)

 SCENA III
 
 Il CONTE e detti
 
 CONTE
 Nostro eroe, nostro nume,
 giacché nel principato
 ancor per questo dì fui confermato,
 impongo che si faccia
1095una solenne strepitosa caccia.
 I cacciator son lesti,
 sono i cani ammaniti, altro non resta
 che il generoso core
 d'ospite così degno
1100supplisca dal suo canto al grande impegno.
 FABRIZIO
 Come sarebbe a dir?
 CONTE
                                         Poco e polito.
 Un sferico pasticcio,
 due volatili alessi,
 un quadrupede arrosto,
1105torta, latte, insalata e pochi frutti
 e poi il di lei buon cor contenta tutti.
 FABRIZIO
 Ah, non vuol altro? Sì, sarà servito.
 Stamane il desinar sarà compito.