L’Arcadia in Brenta, libretto, Bonn, Stamparia delle Loterie, 1771

 SCENA XI
 
 Madama LINDORA e poi il conte BELLEZZA
 
 LINDORA
 Dove Laura e Rosanna,
 dove mai sono?
 Vorrei seder un poco.
 Chi è di là? V'è nessuno?
 CONTE
455Madama, vi son io.
 LINDORA
 Da sedere... Oh perdoni!
 Non l'avevo osservato.
 CONTE
 A tempo son arrivato. (Gli dà la sedia)
 S'accomodi.
 LINDORA
                         Mi scusi...
 CONTE
460Anzi al provido ciel le grazie io mando,
 perché degno mi fe' di suo commando.
 LINDORA
 Non vuo' di divertirmi,
 perder la congiuntura,
 con questa original carricatura,
465ma chi è lei, mio signore?
 CONTE
 Son il conte Bellezza,
 un vostro servitore,
 obligato, divoto e profondissimo.
 LINDORA
 Anzi mio padronissimo.
 CONTE
470Deh mi conceda l'alto onor sovrano
 di poterle bacciar la bianca mano.
 LINDORA
 Olà.
 CONTE
            Che cosa è stato?
 LINDORA
 Voi m'avete toccato
 con troppa confidenza,
475questa con le mie pari è un'insolenza.
 CONTE
 Leggierissimamente
 alza la lattea delicata mano
 e con l'avida bocca...
 LINDORA
 No no, che se mi tocca
480l'acuto pelo che vi spunta dal mento,
 mi vedrete cader in svenimento.
 CONTE
 Lo farò con tal arte
 che voi ne stupirete,
 siete pietosa, oh dio, se bella siete.
 LINDORA
485(Rider mi fa).
 CONTE
                             Prostrato
 al vostro piè, mia bella,
 vi domando pietà, grazia, mercede.
 LINDORA
 Via, prendete la mano.
 CONTE
 Cara man.
 LINDORA
                       Pian, piano.
 CONTE
490Ancor non l'ho toccata.
 LINDORA
 L'avete con il fiato un po' alterata.
 CONTE
 Andrò cauto anche in questo,
 lasciate.
 LINDORA
                  Son stanca.
 CONTE
 Riposate la man sovra il mio braccio.
 LINDORA
495Che ruvido panaccio.
 CONTE
 Vi porrò il fazzoletto.
 LINDORA
 Non mi par troppo netto.
 CONTE
 Dunque che far dovrò.
 LINDORA
 Non saprei.
 CONTE
                         Ah madama, io morirò.
 LINDORA
500Vi vorrei compiacere
 ma non vorrei che la mia passione...
 CONTE
 Trovata ho una invenzione
 che non vi spiacerà, la bella mano
 alzate da voi stessa e mentre ch'ella
505s'appressa al labro mio
 il labro inchino e mi gl'accosto anch'io.
 LINDORA
 Mi contento.
 CONTE
                          Sian grazie al cielo, al fato;
 generosa madama, io son beato.
 Eccomi, alzate un poco.
510Ancora un poco più.
 LINDORA
                                       Non mi stancate.
 CONTE
 Ma se non vi fermate
 per un momento solo...