L’Arcadia in Brenta, libretto, Bonn, Stamparia delle Loterie, 1771

 SCENA III
 
 Il CONTE e detti
 
 CONTE
 Nostro eroe, nostro nume, (A Fabrizio)
1130giacché nel principato
 anco per questo dì fui confirmato,
 impongo che si faccia
 una solenne strepitosa caccia.
 I cacciator son lesti,
1135sono i cani ammaniti, altro non manca
 che il generoso core
 d'ospite così degno
 supplisca dal suo canto al grande impegno.
 FABRIZIO
 Come sarebbe a dir?
 CONTE
                                         Poco e polito.
1140Un sferico pasticcio,
 due volatili alessi,
 un quadrupede arrosto,
 torta, latte, insalata e pochi frutti.
 E poi il di lei bel cor contenta tutti.
 FABRIZIO
1145Ah non vuol altro? Sì, sarà servito.
 Stamane il desinar sarà compito.