Artaserse, libretto, Roma, Amidei, 1749

 FABRIZIO
 Oh canchero, mi spiace! Presto presto.
1170Pancrazio, dove sei? (Viene il servo)
 Apri l’orecchio bene.
 Servi questi signor come conviene.
 
    A Lauretta la sua cioccolata,
 a madama un tazzin di ristoro,
1175il rosolio a quegli altri e il caffè.
 Poi farai una torta sfogliata.
 (Zitto... ascolta). Farai un pasticcio.
 (Zitto, dico. Non dir non ve n’è.
 
    Già lo so tutto quel che vuol dire.
1180Non v’è robba, non v’è più denaro.
 Non importa, sta’ cheto, l’ho caro.
 Tai pensieri non toccan a te). (Parte col servo)
 
 SCENA V
 
 Il CONTE, madama LINDORA, LAURETTA e FORESTO
 
 CONTE
 Generoso è Fabrizio.
 LINDORA
                                         È di buon core.
 LAURA
 Per le ninfe d’Arcadia è un buon pastore.
 FORESTO
1185Signori miei, disingannar vi voglio,
 il povero Fabrizio è disperato.