Artaserse, libretto, Roma, Amidei, 1749

 SCENA VII
 
 ARBACE, poi MANDANE
 
 ARBACE
 Né pur qui la ritrovo. Almen vorrei
1430dell'amata Mandane
 calmar gli sdegni e l'ire,
 rivederla una volta e poi partire.
 In più segreta parte
 forse potrò... Ma dove
1435temerario m'inoltro? Eccola, o dei!
 Ardir non ho di presentarmi a lei. (Si ritira in disparte inosservato)
 MANDANE
 Olà, non si permetta in queste stanze
 a veruno l'ingresso. Eccovi alfine, (Ad un paggio, il quale ricevuto l’ordine rientra dalla scena donde è uscito Arbace)
 miei disperati affetti
1440eccovi in libertà. Del caro amante
 versai barbara il sangue. Il sangue mio (Impugna uno stile in atto d’uccidersi)
 è tempo di versar.
 ARBACE
                                    Fermati.
 MANDANE
                                                       Oh dio! (Vedendo Arbace le cade lo stile)
 ARBACE
 Quale ingiusto furor...
 MANDANE
                                           Tu in questo luogo!
 Tu libero! Tu vivo!
 ARBACE
                                     Amica destra
1445i miei lacci disciolse.
 MANDANE
                                         Ah fuggi, ah parti;
 misera me, che si dirà, se alcuno
 qui ti ritrova? Ingrato
 lasciami la mia gloria.
 ARBACE
                                           E chi poteva
 mio ben senza vederti
1450la patria abbandonar?
 MANDANE
                                           Da me che vuoi
 perfido traditor?
 ARBACE
                                  No, principessa,
 non dir così. So ch'hai più bello il core
 di quel che voi mostrarmi; è a me palese;
 tu parlasti o Mandane, e Arbace intese.
 MANDANE
1455O mentisci, o t'inganni, o questo labbro
 senza il voto dell'alma
 per uso favellò.
 ARBACE
                               Ma pur son io
 ancor la fiamma tua.
 MANDANE
                                         Sei l'odio mio.
 ARBACE
 Dunque crudel t'appaga,
1460ecco il ferro, ecco il sen, prendi e mi svena. (Presentandole la spada nuda)
 MANDANE
 Saria la morte tua premio e non pena.
 ARBACE
 È ver, perdona, errai;
 ma questa mano emenderà... (In atto d’uccidersi)
 MANDANE
                                                         Che fai?
 Credi forse che basti
1465il sangue tuo per appagarmi? Io voglio
 che publica, che infame
 sia la tua morte e che non abbia un segno,
 un'ombra di valor.
 ARBACE
                                     Barbara, ingrata,
 morrò come a te piace, (Getta la spada in atto di partire)
1470torno al carcere mio.
 MANDANE
                                        Sentimi Arbace.
 ARBACE
 Che vuoi dirmi?
 MANDANE
                                 Ah nol so.
 ARBACE
                                                     Sarebbe mai
 quello che mi trattiene
 qualche resto d'amor?
 MANDANE
                                           Crudel che brami,
 vuoi vedermi arrossir? Salvati, fuggi,
1475non affliggermi più.
 ARBACE
                                        Tu m'ami ancora,
 se a questo segno a compatirmi arrivi.
 MANDANE
 No, non crederlo amor, ma fuggi e vivi.
 ARBACE
 
    Tu vuoi ch'io viva o cara,
 ma se mi nieghi amore
1480cara mi fai morir.
 
 MANDANE
 
    Oh dio, che pena amara!
 Ti basti il mio rossore;
 più non ti posso dir.
 
 ARBACE
 
    Sentimi...
 
 MANDANE
 
                         No.
 
 ARBACE
 
                                   Tu sei...
 
 MANDANE
 
1485Parti dagli occhi miei,
 lasciami per pietà.
 
 A DUE
 
    Quando finisce o dei!
 la vostra crudeltà.
 
 A DUE
 
    Se in così gran dolore
1490d'affanno non si muore,
 qual pena ucciderà? (Partono)