Artaserse, libretto, Mannheim, Pierron, 1751

 SCENA XV
 
 ARBACE con guardie
 
 ARBACE
 No che non ha la sorte
505più sventure per me. Tutte in un giorno
 tutte, oh dio! le provai. Perdo l'amico,
 m'insulta la germana,
 m'accusa il genitor, piange il mio bene;
 e tacer mi conviene!
510E non posso parlar! Dove si trova
 un'anima che sia
 tormentata così, come la mia?
 Ma, giusti dei, pietà. Se a questo passo
 lo sdegno vostro a danno mio s'avanza,
515pretendete da me troppa costanza.
 
    Vo solcando un mar crudele,
 senza vele e senza sarte.
 Freme l'onda, il ciel s'imbruna,
 cresce il vento e manca l'arte
520e il voler della fortuna
 son costretto a seguitar.
 
    Infelice, in questo stato
 son da tutti abbandonato;
 meco sola è l'innocenza
525che mi porta a naufragar.
 
 Baletto
 
 Fine dell’atto primo