Artaserse, libretto, Mannheim, Pierron, 1751

 SCENA XIII
 
 ARTASERSE, SEMIRA ed ARTABANO
 
 ARTASERSE
 Quanto, amata Semira,
 congiura il ciel del nostro Arbace a danno!
 SEMIRA
 Inumano, tiranno!
 Così presto ti cangi?
985Prima uccidi l'amico e poi lo piangi?
 ARTASERSE
 All'arbitrio del padre
 la sua vita commisi
 ed io sono il tiranno? Ed io l'uccisi?
 SEMIRA
 Questa è la più ingegnosa
990barbara crudeltà. Giudice il padre
 era servo alla legge. A te sovrano
 la legge era vassalla. Ei non poteva
 esser pietoso e tu dovevi. Eh dimmi
 che godi di veder svenato un figlio
995per man del genitore,
 che amicizia non hai, non senti amore. (Parte)