Il filosofo di campagna, partitura ms. F-Pn, 1755 (Il filosofo)

 SCENA II
 
 DON TRITEMIO e LESBINA
 
 LESBINA
 Povera padroncina!
 Affé la compatisco.
 Questa anch'io la capisco,
 insegna la prudenza
65se non s'ha quel che piace, è meglio senza.
 DON TRITEMIO
 Che si fa signorina?
 LESBINA
 Un po' di salatina
 raccogliere volea pel desinare.
 DON TRITEMIO
 Poco fa v'ho sentito a cantuzzare.
 LESBINA
70È ver, colla padrona
 mi divertivo un poco.
 DON TRITEMIO
                                          E mi figuro
 che cantate s'avranno
 canzonette d'amor.
 LESBINA
                                      Oh non signore;
 di questo e di quel fiore,
75di questo o di quel frutto
 si cantava le lodi.
 DON TRITEMIO
                                  Il crederò?
 LESBINA
 Le volete sentir?
 DON TRITEMIO
                                 Le sentirò.
 LESBINA
 (Qualche stroffeta canterò a proposito).
 DON TRITEMIO
 (Oh ragazza... Farei uno sproposito).
 LESBINA
80Sentite padron bello
 la canzonetta sopra il ravanello.
 
    Quando son giovine
 son fresco e bello,
 son tenerello
85di buon sapor.
 
    Ma quando invecchio
 gettato sono,
 non son più buono
 col pizzicor.
 
 DON TRITEMIO
90Scaccia questa canzon dalla memoria.
 LESBINA
 Una ne vuo' cantar sulla cicoria.
 
    Son fresca, son bella
 cicoria novella,
 mangiatemi presto,
95coglietemi su;
 
    se resto nel prato
 radichio invecchiato
 nessuno si degna
 raccogliermi più.
 
 DON TRITEMIO
100Senti ragazza mia
 questa canzone ha un poco d'allegria.
 Tu sei Lesbina bella
 cicorietta novella,
 prima che ad invecchiar ti veda il fato
105esser colta dovresti in mezzo al prato.
 LESBINA
 Per me vi è tempo ancora.
 Dovreste alla signora
 pensar caro padrone.
 Or ch'è buona stagione,
110or ch'è frutto maturo e saporito
 non la fate invecchiar senza marito.
 DON TRITEMIO
 A lei ho già pensato,
 sposo le ho destinato e avrallo presto.
 LESBINA
 Posso saper chi sia?
 DON TRITEMIO
                                       Nardo è codesto.
 LESBINA
115Di quella tenerina
 erbetta cittadina
 la bocca d'un villan non mi par degna.
 DON TRITEMIO
 Eh la prudenza insegna
 ch'ogn'erba si contenti
120d'aver qualche governo
 pur che esposta non resti al crudo verno.
 LESBINA
 Io mi contentarei,
 pria di vederla così mal troncata,
 per la neve lasciar la mia insalata.
 DON TRITEMIO
125Tu sei un bocconcino
 per il tuo padroncino.
 LESBINA
                                          Oh oh, sentite
 un'altra canzonetta ch'ho imparata
 sul proposito mio dell'insalata.
 
    Non raccoglie le mie foglie
130vecchia mano di pastor.
 
    Voglio un bello pastorello
 o vuo' star nel prato ancor.