Il filosofo di campagna, libretto, Vicenza, Bressan, 1767

 SCENA II
 
 RINALDO e LA LENA
 
 RINALDO
1155Ninfa gentile, al vostro cor son grato.
 In braccio al mio contento
 per voi andrò... (In atto di partire)
 LENA
                                Fermatevi un momento.
 Se grato esser volete,
 qualche cosa potete
1160fare ancora per me.
 RINALDO
                                       Che non farei
 per chi fu sì pietosa a' desir miei?
 LENA
 Son contadina, è vero.
 Ma ho massime civili e buona dote;
 son di Nardo nipote,
1165maritarmi vorrei con civiltà.
 Da voi, che siete un cavalier compito,
 secondo il genio mio spero un marito.
 RINALDO
 Ritrovar si potrà.
 LENA
                                  Ma fatte presto;
 se troppo in casa resto
1170col zio, che poco pensa alla nipote,
 perdo e consumo invan la miglior dote.
 
    Ogni anno passa un anno,
 l'età non torna più;
 passar la gioventù
1175io non vorrei così.
 
    Vorrei un giovinetto
 civile e graziosetto
 che non dicesse un no
 quando gli dico un sì.