Il filosofo di campagna, libretto, Mannheim, Stamperia Elettorale, [1771]

 SCENA II
 
 LA LENA uscendo di casa e detti
 
 LA LENA
 Questa, se non m'inganno,
985di don Tritemio è la figliuola.
 EUGENIA
                                                        Dite,
 pastorella gentile, è albergo vostro
 questo di dove uscite?
 LA LENA
                                           Sì signora.
 EUGENIA
 Altri vi son?
 LA LENA
                          Per ora
 altri non v'è che io
990ed un uomo da ben, qual è mio zio.
 EUGENIA
 D'una grazia pregarvi
 vorrei, se nol sdegnate...
 LA LENA
 Dite pur, comandate.
 EUGENIA
 Vorrei nel vostro tetto
995passar per un momento.
 LA LENA
 Sola passate pur, che mi contento.
 RINALDO
 Perché sola? Son io,
 pastorella gentile, il di lei sposo.
 LA LENA
 Davvero? Compatite;
1000sì sì; ve lo permetto.
 Andate nel mio tetto, se vi aggrada.
 Non v'ho difficoltà. Quella è la strada.
 EUGENIA
 Andiam, Rinaldo amato;
 l'innocente desio seconda il fato.
 RINALDO ed EUGENIA A DUE
 
1005   Se provai severo il fato,
 se penai costante ognor,
 del mio ben felice a lato
 più non chiamo ingrato amor. (Entrano insieme nella casa di Nardo)