Il filosofo di campagna, libretto, Mosca, Università Imperiale, 1774

 SCENA II
 
 RINALDO solo
 
 RINALDO
 Di Nardo nell'albergo,
 che fu già mio rival, ci porta il fato
855ma Nardo ho ritrovato
 meco condiscendente e non pavento;
 ed ho cuor d'incontrare ogni cimento.
 
    Donne sappienti e vaghe,
 se mai provasti amor,
860mirate le mie piaghe,
 udite il mio dolor.
 
    La bella mia Corilli
 né mesta né confusa
 la destra mia recusa
865e mi rapisce il cor.
 
    Donne siete tranquille,
 godete in libertà,
 dite alla mia Corilli
 ch'abbia di me pietà. (Entra nella casa sudetta)