Catone in Utica, libretto, Stoccarda, Cotta, 1754
IL CATONE IN UTICA | |
Dramma per musica da rappresentarsi nel teatro Ducale di Stutgart, festeggiandosi il felicissimo giorno natalizio di sua altezza serenissima Elisabetta Sofia Federica, duchessa di Wirtemberg e Tech, per comando di sua altezza serenissima Carlo, duca di Wirtemberg e Tech, etcetera, etcetera. | |
La poesia è del celebre signor abbate Pietro Metastasio, poeta cesareo. La musica è del celebre signor Nicolò Jommelli, direttore di musica e maestro di capella all’attual servizio di sua altezza serenissima, il signor duca di Wirtemberg. | |
Stutgart, nella stamparia di Giovanne Georgio Cotta, stampatore ducale, anno 1754. | |
ARGOMENTO | |
Dopo la morte di Pompeo il di lui contradittore Giulio Cesare fattosi perpetuo dittatore si vide rendere omaggio non solo da Roma e dal Senato ma da tutto il rimanente del mondo, fuor che da Catone il Minore, senatore romano che poi fu detto Uticense dal luogo della sua morte, uomo già venerato come padre della patria non meno per l’austera integrità de’ costumi che per il valore, grand’amico di Pompeo ed acerbissimo difensore della libertà romana. Questi avendo raccolti in Utica i pochi avanzi delle disperse milizie pompeiane, con l’aiuto di Giuba re de’ Numidi, amico fedelissimo della republica, ebbe costanza di opporsi alla felicità del vincitore. Cesare vi accorse con esercito numeroso e benché in tanta disuguaglianza di forze fosse sicurissimo di opprimerlo, pure invece di minacciarlo, innamorato della virtù di lui, non trascurò offerta o preghiera per renderselo amico; ma quegli ricusando aspramente qualunque condizione, quando vide disperata la difesa di Roma, volle almeno morir libero uccidendo sé stesso. Cesare nella morte di lui diede segni di altissimo dolore, lasciando in dubbio alla posterità se fosse più ammirabile la generosità di lui, che venerò a sì alto segno la virtù ne’ suoi nemici, o la costanza dell’altro che non volle sopravvivere alla libertà della patria. Tutto ciò si ha dagli storici, il resto è verisimile. | |
Per comodo della musica cangeremo il nome di Cornelia, vedova di Pompeo, in Emilia e quello del giovane Giuba, figlio dell’altro Giuba re di Numidia, in Arbace. | |
La scena è in Utica città dell’Africa. | |
PERSONAGGI | |
CATONE | |
(il signor Cristofolo d’Hager) | |
CESARE | |
(il signor Gioseppe Jozzi) | |
MARZIA figlia di Catone ed amante occulta di Cesare | |
(la signora Marianna Pircher) | |
ARBACE principe reale di Numidia, amico di Catone ed amante di Marzia | |
(il signor Francesco Bozzi) | |
EMILIA vedova di Pompeo | |
(la signora Aloisia Pircher) | |
FULVIO legato di senato romano a Catone, del partito di Cesare ed amante di Emilia | |
(il signor Gioseppe Paganelli) | |
MUTAZIONI DI SCENE | |
Nell’atto primo: sala d’armi; parte interna delle mura di Utica con porta della città in prospetto chiusa da un ponte che poi si abbassa; fabbriche in parte rovinate vicino al soggiorno di Catone. | |
Nell’atto secondo: alloggiamenti militari su le rive del fiume Bagrada con varie isole che comunicano fra loro per diversi ponti; camera con sedie. | |
Nell’atto terzo: cortile; luogo ombroso circondato d’alberi con fonte d’Iside da un lato e dall’altro ingresso praticabile d’acquedotti antichi; gran piazza d’armi dentro le mura d’Utica, parte di dette mura diroccate, campo di cesariani fuori della città con padiglioni, tende e machine militari. | |
Le scene sono di nuova invenzione del signor Innocente Colomba architteto teatrale di sua altezza serenissima il signor duca di Wirtemberg. | |