Il filosofo di campagna, libretto, Bologna, Sassi, 1756

 Io faccio riverenza
 a quei vezzosi rai
25che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
 Ah madama Vezzosa,
 siete molto graziosa.
 VEZZOSA
 Ah Parpagnacco mio,
 siete tutto bellezza e tutto brio.
 PARPAGNACCO
30Non faccio per lodarmi
 ma dacché son marchese
 faccio meravigliar tutto il paese.
 Quand’ero alla montagna
 d’essere mi pareva un contadino,
35ora d’esser mi pare un ballerino.
 Una cosa soltanto pur mi manca.
 VEZZOSA
 E cosa mai signore?
 Lei possiede diamanti e ricche spoglie...
 PARPAGNACCO
 Mi manca, lo dirò, una bella moglie.
 VEZZOSA
40Ricercarla conviene.
 PARPAGNACCO
                                        Io l’ho trovata.
 VEZZOSA
 E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
 giovine come lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 Lo volete saper? Voi siete quella.
 VEZZOSA
 Da vero? Oh me felice!
 PARPAGNACCO
45Questa vostra allegrezza
 m’empie il cor di dolcezza,
 sudo, smanio e deliro,
 rido per il contento e poi sospiro.
 
    Io mi sento per esempio
50nell’interno verbigrazia
 per quell’occhio... quella grazia,
 dico bene... certo ardore,
 vale a dire che l’amore
 sine dubbio... certamente
55è sì forte, sì potente
 che resister più non sa.
 
    Quei labretti cari cari,
 quei occhietti belli belli,
 quel che credo e che non credo
60già mi fanno delirar.
 
    Ma tu ridi, mia carina,
 ma quel viso più m’accende;
 nel mio petto una calcara
 ah ripara, oimè ripara
65che se no impazzisco già.
 
 VEZZOSA
 Non ne dica di più; ma che mai vedo,
 oh che vago diamante! (Guardandoli l’anello)
 PARPAGNACCO
 Vi piace?
 VEZZOSA
                     Signorsì, mi piace tanto.
 PARPAGNACCO
 Padrona.
 VEZZOSA
                    Oh maraviglio.
 PARPAGNACCO
                                                  Eh via lo prenda. (Glielo presenta)
 VEZZOSA
70No certo, no.
 PARPAGNACCO
 Ma poi... Ma poi...
 VEZZOSA
                                    E via, lo prenderò. (Se lo mette in dito)
 PARPAGNACCO
 Dunque, mia cara sposa...
 VEZZOSA
                                                  Con licenza. (Vedendo tornare il paggio si scosta. Il paggio finge parlare all’orecchio e parte, lei facendo confusione dice)
 Oh gioia mia diletta,
 sono imbrogliata assai; vien mio fratello,
75uomo senza cervello e assai manesco,
 se vi trova con me voi state fresco.
 PARPAGNACCO
 Dunque che deggio far?
 VEZZOSA
                                              Io vi consiglio
 per fuggire il periglio
 nascondervi colà.
 PARPAGNACCO
                                  Poi se mi trova?
 VEZZOSA
80Lasciate fare a me,
 difendervi prometto.
 PARPAGNACCO
 (Che mi spiani la gobba io già m’aspetto). (Si ritira)
 VEZZOSA
 Ci vuole un po’ d’ingegno a far l’amore
 con questo e con quest’altro
85e vi vuol pronto labro ed occhio scaltro.
 
 SCENA II
 
 Baron MACACCO e detta
 
 MACACCO
 
    Son un conte e son barone,
 son venuto in conclusione
 per servirvi e cortegiar.
 
    Tutto il mondo mi vuol bene
90e voi forse un poco più.
 
 Ma... madama vi chie... chiedo perdono.
 VEZZOSA
 Del barone Macacco io serva sono.
 MACACCO
 Co... co... co... cosa fate?
 VEZZOSA
                                             Io sto be... bene.
 MACACCO
 Non mi co... corbellate.
 VEZZOSA
95Pensi lei... Signorsì.
 Parlo anch’io qualche volta co... così.
 MACACCO
 Io so... so... innamorato
 di vo... voi, mia be... bella,
 viver non posso senza
100chia... chia... chiamarvi aita
 da voi che siete la mia vi... vita.
 VEZZOSA
 (Che ti venghi la rabbia!
 Oh che brutta figura!
 Questo può dirsi un mostro di natura).
 MACACCO
105Le raga... gazze mi co... corron dietro,
 lo vorrebbero ch’io fo... follemente
 le ama... massi ma non fa... fanno niente.
 
    Giovinotto sono ancora,
 non ci penso un ca... ca... cavolo,
110le ma... mando tutte al diavolo.
 
    Queste donne son buggiarde
 ma... ma... ma... ma... maliarde,
 senza aver di lor pietà.
 
 VEZZOSA
 Caro signor Macacco,
115quando lei fosse sposo,
 sarebbe poi geloso?
 MACACCO
 Pensate voi, vorrei che la mia sposa
 fosse co... corteggiata
 e fo... fortemente va... vagheggiata.
 VEZZOSA
120Non vi saria pericolo
 che li facesse torto,
 poicché più bel di lei
 chi si trovi nel mondo io non saprei.
 MACACCO
 Io sono ben fa... fatto. E in conclusione,
125madama mia gentil, non son buffone.
 VEZZOSA
 (Che faccia di castrone). (In questo un volante che finge parlare all’orecchio di Vezzosa e via, dopo di che Vezzosa soggiunge)
 Caro signor barone,
 con buona permissione
 un altro cavalier vuol visitarmi,
130onde vi prego in libertà lasciarmi.
 MACACCO
 Fa... fate pur, so so ancor io l’usanza,
 mi ritiro in quella o in questa altra stanza. (Si ritira)
 VEZZOSA
 Oh quest’è bella affé,
 con quest’altro che vien saranno tre.
 
 SCENA III
 
 Conte BELLAVITA e detta
 
 BELLAVITA
 
135   Della charmans Vezzosa
 al volto porporino,
 m’inchino e poi m’inchino,
 mi abasso e mi confondo,
 mi umilio e poi sprofondo,
140mon coeur, mio dolce amor.
 
 VEZZOSA
 
    Oh dio che bella cosa,
 insuperbir mi fate,
 conosco che mi amate,
 je meurs per troppo ardor.
 
 A DUE
 
145   E via non più, non più,
 una dolcezza amore
 rimette al nostro core
 che indebolir ci fa.
 
 BELLAVITA
 Permetta, anzi conceda
150che prostrato si veda
 il prototipo ver de’ rispettosi,
 l’infimo de’ suoi servi generosi.
 Osservate madama
 il labro mio vezzoso,
155l’occhio nero amoroso,
 il mio parlar sincero,
 l’aria brillante, il portamento altero.
 VEZZOSA
 Non ne dica di più; lo so, lo vedo.
 Lei è tutto ben fatto;
160lei è molto gentil; (lei è un bel matto).
 BELLAVITA
 Viva viva il buon cuore;
 anch’io l’affettazione
 odio nelle persone;
 parlar mi piace naturale affatto,
165perciò dal seno estratto
 il più devoto sentimento,
 trabocca dalle labra il mio contento.
 
    Vezzosa amable
 sge bram l’honneur
170de vu servir
 ma l’alma mia
 di gelosia
 fate morir.
 
    Io già m’avvedo
175che pena e langue,
 che gran plesir!
 
    Beltà sciarmante
 di voi sono amante,
 volto ben fatto
180per voi vengo matto,
 pietà vi chiedo
 del mio martir.
 
 VEZZOSA
 Ma se siete poi tanto grazioso,
 sarete ancora un uomo generoso.
 BELLAVITA
185Cosa importa?
 VEZZOSA
                              Per me vi parlo schietto,
 se mi volete innamorar da buono,
 fate che della borsa io senta il suono.
 BELLAVITA
 Sarà dunque un amore interessato?
 VEZZOSA
 Sarà l’amor che dalle donne è usato.
 BELLAVITA
190Parmi di sentir gente. (Si sente un rumore)
 VEZZOSA
                                            Ah dite piano
 perché tengo un germano
 che ha il capo stravagante,
 se vi sente vorrà far l’arrogante.
 BELLAVITA
 Ecco in  segno d’amor questo orologio. (Gli presenta un orologio)
195Mi vorrete poi bene?
 VEZZOSA
                                         Oh tanto, tanto.
 BELLAVITA
 Vi piace il volto mio?
 VEZZOSA
                                         Siete un incanto.
 BELLAVITA
 
    Vezzosa gradita,
 mio dolce tesoro.
 
 VEZZOSA
 
 Per voi Bellavita
200io smanio, io moro.
 
 A DUE
 
 Che dolce contento
 ch’io provo, ch’io sento.
 Oh dio! Che beltà!
 
 BELLAVITA
 
    Oimè sento gente.
 
 VEZZOSA
 
205No no, non è niente,
 sarà mio fratello.
 
 BELLAVITA
 
 Ha poco cervello,
 tremar ci farà.
 
 VEZZOSA
 
    Non tema di nulla,
210stia fermo, stia qua.
 
 PARPAGNACCO
 
    Patron riverito. (A Bellavita)
 
 BELLAVITA
 
 Son servo obbligato.
 
 A DUE
 
 Che gran civiltà!
 
 BELLAVITA
 
    È tutto compito.
 
 VEZZOSA
 
215Sorella gli sono,
 spiacermi non sa.
 
 PARPAGNACCO
 
    È assai ben creato.
 
 VEZZOSA
 
 Sorella gli sono,
 spiacermi non sa.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO A DUE
 
220   Fratello più buono
 di lui non si dà.
 
 VEZZOSA
 
    (Per fino ch’ei parti,
 celatevi là). (A Bellavita)
 
 BELLAVITA
 
 (È troppa bontà).
 
 VEZZOSA
 
225   (Andate in disparte,
 che poi partirà). (A Parpagnacco)
 
 PARPAGNACCO
 
 (È troppa bontà).
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO A DUE
 
    Gli son servitore,
 comandi signore
230ma con libertà. (Partono)
 
 VEZZOSA
 
    Oh questa sì ch’è bella,
 m’hanno creduto affé.
 
 MACACCO
 
    Non c’è c’è c’è nessuno,
 to... to... to... tocca a me.
 
 VEZZOSA
 
235   (E questo bel Macacco
 da me cosa vorrà?)
 
 MACACCO
 
    Mia ca... cara.
 
 VEZZOSA
 
                               Mio bel... bello.
 
 A DUE
 
 Son qua qua qua qua qua.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO A DUE
 
    (Un altro suo fratello (Fra loro in disparte)
240ancor questo sarà!)
 
 VEZZOSA, MACACCO A DUE
 
 Son qua qua qua qua.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO A DUE
 
    Ebben quanti fratelli (Facendosi avanti)
 avete mia signora?
 
 VEZZOSA
 
 Padroni cari e belli,
245io non ve lo so dir.
 
 BELLAVITA
 
    Voi siete mensognera.
 
 PARPAGNACCO
 
 Voi siete lusinghiera.
 
 BELLAVITA, PARPAGNACCO A DUE
 
 Scoperta siete già.
 
 MACACCO
 
 Co... cosa mai sarà?
 
 VEZZOSA
 
250   Andate che vi mando,
 andate via di qua.
 
 A DUE
 
    Che razza maledetta,
 che rabbia che mi fa.
 
 Fine del primo intermezzo
 
 
 SECONDO INTERMEZZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Strada.
 
 Escono da due parti opposte, infuriati e senza vedersi, BELLAVITA e PARPAGNACCO, indi MACACCO
 
 PARPAGNACCO
 
    Corpo di Bacco,
255son Parpagnacco.
 
 BELLAVITA
 
 Femina ardita,
 son Bellavita.
 
 A DUE
 
 Le mie vendette
 teco vo’ far.
260Ecco il rivale, lo voglio sfidar.
 
 PARPAGNACCO
 
    Ponete mano.
 
 BELLAVITA
 
 Fuori la spada.
 
 A DUE
 
 Brutto villano, ti voglio ammazzar.
 
 PARPAGNACCO
 
    Alto.
 
 BELLAVITA
 
               Tira.
 
 PARPAGNACCO
 
                           Vieni ah.
 
 BELLAVITA
 
                                              Ih.
265Oh che poltrone!
 Non sa tirar!
 
 MACACCO
 Co... co... cosa fa... fate? (Framezzandosi)
 PARPAGNACCO
 Lasciatelo ammazzar.
 BELLAVITA
                                          Non mi tenete.
 MACACCO
 Ammazzatevi pur quanto volete.
 PARPAGNACCO
270Tu pur mi sei rivale.
 BELLAVITA
 Tu pur Vezzosa adori.
 PARPAGNACCO
 Voglio cavarti il cor.
 BELLAVITA
                                       Cedila o mori.
 MACACCO
 No no, cari fratelli, ve la cedo.
 Non vo... voglio andar per quelle luci be... belle
275a farmi traforar tutta la pelle.
 PARPAGNACCO
 Fermatevi.
 BELLAVITA
                        Venite qua, sentite.
 Amate voi Vezzosa?
 MACACCO
                                       L’amo ancor
 ma di voi non mi prendo soggezzione.
 Sono un buon co... compagnon né ho gelosia
280ed ho gusto d’amare in compagnia.
 PARPAGNACCO
 Caro Macacco mio
 non ho finito ancor.
 MACACCO
                                       La va va lunga.
 BELLAVITA
 Questo trattar non è da cavaliero.
 MACACCO
 (Mi son venuti in cupola da vero).
 BELLAVITA
 
285   Vi prego di core
 a farmi un favore,
 parlate a madama,
 pregate per me.
 
    E ben, che cos’è?
290Che bella creanza!
 Sentite... Direte
 che andarle vorrei
 a far riverenza...
 Ma che impertinenza,
295tiratevi in là.
 Sentite... Parlate...
 M’avete capito,
 v’aspetto poi qua...
 
 PARPAGNACCO
 Sentite ancora me.
 MACACCO
                                     No non po... posso.
 PARPAGNACCO
300Una parola sola e poi andate.
 MACACCO
 V’ho inteso senza che pa... parlate.
 
    V’ho ca... ca... ca... ca... capito.
 Pa... pa... pa... parlerò.
 Voi sarete ben servito,
305il mezzan vi fa... farò.
 
    Son di buon co... core,
 l’acciarin vi batterò...
 
 BELLAVITA
 Veramente voi siete un bel soggetto.
 PARPAGNACCO
 Oh che gentile aspetto.
 BELLAVITA
310Che amabile figura,
 che gran caricatura.
 PARPAGNACCO
 Che grazia avete voi,
 lo giuro da marchese,
 siete una figurina alla chinese.
 
315   Se vi guardo ben bene nel volto
 voi mi fate di risa crepar.
 Quel visino così disinvolto
 è una cosa che fa innamorar.
 Che ti venghi la rabbia nel dorso,
320guarda l’orso, vi vuole graffiar.
 
 BELLAVITA
 Non posso più soffrir tal petulanza.
 PARPAGNACCO
 Che sì, che sì, che con un temperino
 ti taglio quel gobbino.
 BELLAVITA
 Che sì, che col bastone
325ti rompo quel gobbone.
 PARPAGNACCO
 Io timore non ho.
 BELLAVITA
                                   Non ho paura.
 PARPAGNACCO
 Faccia di bernardon.
 BELLAVITA
                                         Brutta figura.
 
 SCENA II
 
 VEZZOSA con maschera alla veneziana e detti
 
 VEZZOSA
 
    Alto, alto, signorini,
 via quieteve, via fermeve.
330Za la vita ze assai breve
 senza andarse ad ammazzar.
 
    (Con codesti babuini
 io mi voglio un po’ spassar).
 
 Disé, cosa gh’aveu?
335Se ve disé più roba,
 la stizza ve farà crescer la gobba.
 BELLAVITA
 Veneziana gentil, chi siete voi?
 PARPAGNACCO
 Cercate voi di me?
 VEZZOSA
 Domando tutti do.
340Mi son vegnua qua
 per parte de madama mia parona
 a farve reverenza
 e dirve do parole in confidenza.
 BELLAVITA
 Dite, dite.
 PARPAGNACCO
                      Parlate.
 VEZZOSA
345La sa che tutti do sé innamorai
 de ela spasemai. Anch’ela dise
 che seu le so raise;
 ella vuol tutti do per so morosi
 ma ghe despiase assai che xé zelosi.
350Savé che zelosia
 dal mondo xe bandia.
 Chi ne sa segondar
 qualcosa pol sperar
 ma chi troppo pretende e ’l xe ostinà
355lo mandemo ben ben de là de Stra.
 Onde penseghe bene;
 o amarla in compagnia se la ve preme
 o andeve a far squartar tutti do insieme.
 PARPAGNACCO
 O star quieto o lasciarla.
 BELLAVITA
360O soffrire un compagno o non amarla.
 PARPAGNACCO
 Andate da madama (A Vezzosa)
 e ditele in mio nome
 che d’amarla con altri io mi contento.
 BELLAVITA
 Purché non lasci me, n’ami anche cento.
 VEZZOSA
365No no, spetala qua
 che za la vegnirà.
 Lassé che vaga mi dalla parona
 a portarghe sta niova così bona.
 
    Seu tanto benedetti
370o cari quei gobetti.
 Staremo allegramente
 in pase tra de nu.
 
    Caro quel gobbo,
 caro colù.
 
375   Via via che la vaga
 de chi è a sti mondi,
 tutti xe nostri,
 tutti è per nu.
 
    Caro quel gobbo,
380caro colù. (Parte)
 
 BELLAVITA
 Marchese che ne dite?
 PARPAGNACCO
 Che far pensate voi?
 BELLAVITA
 Penso d’amare in compagnia.
 PARPAGNACCO
 Penso al diavol mandar la gelosia.
 
 SCENA III
 
  VEZZOSA, MACACCO con servi e detti
 
 VEZZOSA
 Bravi, così mi piace,
 amici in buona pace.
 PARPAGNACCO
 Madama son per voi.
 BELLAVITA
 Son qui, son tutto vostro.
 VEZZOSA
390Aggradisco d’ognun le grazie sue
 ma vi voglio d’accordo tutti due.
 PARPAGNACCO
 Per me sono contento.
 BELLAVITA
 Di farlo non mi pento.
 MACACCO
 Ed io non sche... scherzo,
395se siete due, io farò il terzo.
 VEZZOSA
 Andiamo dunque uniti
 a ballare, a cantare
 e per divertimento
 venghi ognuno a sonar qualche strumento. (Siegue il finale)
 BELLAVITA
 
400   Che bella cosa ch’è
 l’amare e non temer,
 che amabile goder
 in buona società.
 
 PARPAGNACCO
 
    Che bell’amar così
405senza tormenti al cor.
 Oh che felice amor,
 che gusto ognor mi dà.
 
 MACACCO
 
    Ca... ca... ca... caro amor,
 la bella libe... libertà,
410do... donne di bon co... cor
 fa... fate la carità.
 
 VEZZOSA
 
    Chi vuole amar con me
 contento ognor sarà.
 Ma pensi ognun per sé,
415ch’io voglio libertà.
 
 A TRE
 
    Viva l’amore, viva il bon cuore,
 viva l’amarsi con libertà.
 
 BELLAVITA
 
    Senti senti il violoncello, (Sona)
 dice: «E viva il viso bello».
 
 PARPAGNACCO
 
420Senti senti il chitarrino,
 dice: «E viva il bel visino».
 
 MACACCO
 
 Senti senti il ciffo... folotto,
 dice: «E viva il bel visotto».
 
 VEZZOSA
 
 Ed il cembal senti senti,
425dice: «E viva i tre contenti».
 
 TUTTI
 
    Viva, viva l’allegria,
 bell’amarsi in compagnia,
 bel piacer al cor mi dà.
 
 Fine
 
 
 
 LA FAVOLA DE’ TRE GOBBI
 
    Intermezzo di due parti per musica.
    [Venezia, Antonio Zatta, 1794]
 
 
 PERSONAGGI
 
 MADAMA VEZZOSA
 IL MARCHESE DI PARPAGNACCO
 IL CONTE BELLAVITA
 IL BARON MACACCO TARTAGLIA
 
 
 
 PARTE PRIMA
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera con due porte.
 
 Madama VEZZOSA con un servitore
 
 MADAMA
 
    Sì lo so, non replicar,
 tutti muoiono per me;
 poverini! Sai perché?
 
    Perch’io sono la Vezzosa,
5tutta grazia e spiritosa.
 Che! Tu ridi? Ignorantaccio!
 Chiedi a tutta la città
 se dich’io la verità.
 
 Per tutte le botteghe   (Parte il servo)
10so che di me si parla,
 per le vie, per le piazze e per le case;
 in ogn’angolo alfin della città
 non si fa che parlar di mia beltà.
 Io però non son pazza;
15non mi fo vagheggiar per ambizione;
 non cerco cicisbei belli e graziosi
 ma ricchi, di buon core e generosi.
 So che la gioventù passa e non dura,
 onde chi non procura
20per tempo stabilir la sua fortuna,
 arriva la vecchiezza
 ed allora può dirsi: «Addio bellezza». (Torna il servo e le parla piano)
 Come? Chi è! Il marchese Parpagnacco?
 Venga, venga, è padrone. (Parte il servo)
25Costui fa il signorone,
 benché nato villan ma non importa;
 in oggi chi ha denaro in quantità
 porta nel suo taschin la nobiltà.
 
 SCENA II
 
 Il marchese PARPAGNACCO e detta
 
 PARPAGNACCO
 Riverente m’inchino
30a quella bella grazia
 che di farmi languir non è mai sazia.
 MADAMA
 Io faccio riverenza
 a quei vezzosi rai
 che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
35Ah madama Vezzosa,
 siete molto graziosa!
 MADAMA
 Ah Parpagnacco mio,
 siete tutto bellezza e tutto brio!
 PARPAGNACCO
 Non dico per lodarmi
40ma dacché son marchese
 faccio meravigliar tutto il paese.
 Quand’ero alla montagna
 d’essere mi pareva un contadino,
 ora d’esser mi pare un ballarino.
 MADAMA
45Certo che un uomo siete
 veramente ben fatto.
 V’è un certo non so che dietro la schiena;
 ma è una cosa da niente e non dà pena.
 PARPAGNACCO
 Sì, vi dirò il perché, come ricolma
50di pesanti pensieri ho la mia mente
 par che il dorso s’incurvi e non è niente.
 MADAMA
 Niente, niente, signor, lo dico anch’io.
 Anzi grazia gli dà quel monticello
 e poi chi ha del dinaro è sempre bello.
 PARPAGNACCO
55Denar? Voi lo sapete,
 feudi, ville, campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
 ori, argenti, diamanti e ricche spoglie
 non mi mancano mai. Voi lo sapete,
60io possiedo un tesoro.
 MADAMA
 (Certamente ha costui la gobba d’oro).
 PARPAGNACCO
 Una cosa mi manca.
 MADAMA
                                        E cosa è mai?
 Lei ha feudi e campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
65ori, argenti, diamanti e ricche spoglie.
 PARPAGNACCO
 Mi manca... lo dirò... una bella moglie.
 MADAMA
 Ritrovarla conviene; una tal donna
 sarà ben fortunata.
 Se la trovi, signore.
 PARPAGNACCO
                                      Io l’ho trovata.
 MADAMA
70E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
 giovine, com’è lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 Lo volete saper? Voi siete quella.
 MADAMA
 Io? Davvero! Lo credo? Oh me felice!
 Oh che sorte! Oh che grazia! Oh che contento!
75Quas’impazzir dall’allegria mi sento.
 (Se mi credi, minchion, la sbagli affé.
 Voglio la borsa tua, non voglio te).
 PARPAGNACCO
 Questa vostra allegrezza
 m’empie il cor di dolcezza;
80sudo, smanio e deliro;
 rido per il contento e poi sospiro.
 
    Quegli occhietti belli belli
 m’hanno fatto innamorar;
 quei labretti cari cari
85mi potrebber consolar.
 Quel ch’io vedo e ch’io non vedo
 mi fa sempre sospirar.
 
    Occhi vezzosi,
 labbri amorosi,
90via non mi fate
 più delirar.
 
    Di penar son omai stracco,
 del mio mal chiedo pietà.
 Il marchese Parpagnacco
95di madama ognor sarà.
 
    Sì, vezzosetta,
 cara, caretta,
 non saprei... non vorrei...
 che m’avessi ad ingannar.
 
 MADAMA
100Io ingannarvi, signor? Mi meraviglio.
 In casa mia non vien nessun al mondo;
 io non sono di quelle... Eh faccia grazia,
 dove ha comprato mai quel bel diamante,
 spiritoso e brillante?
105Certamente è un incanto!
 PARPAGNACCO
 Le piace?
 MADAMA
                     Signorsì, mi piace tanto.
 PARPAGNACCO
 Padrona.
 MADAMA
                    Meraviglio.
 PARPAGNACCO
                                           Eh via.
 MADAMA
                                                           No certo.
 PARPAGNACCO
 Mi fa torto.
 MADAMA
                        Ma poi... Non vo’, non vo’.
 PARPAGNACCO
 Eh lo prenda...
 MADAMA
                              Via, via, lo prenderò...
 PARPAGNACCO
110Dunque, mia cara sposa... (Viene il servo e parla a madama)
 MADAMA
                                                   Con licenza,
 il barone Macacco
 mi viene a visitar? Non so che dire,
 farlo indietro tornar non è creanza.
 Venga pur, ch’io l’attendo in questa stanza.
115Oh gioia mia diletta, (Parte il servo)
 son imbrogliata assai. Vi è mio fratello,
 uomo senza cervello e assai manesco,
 se vi vede con me voi state fresco.
 PARPAGNACCO
 Dunque che deggio far?
 MADAMA
                                              Io vi consiglio,
120per fuggir il periglio,
 nascondervi colà.
 PARPAGNACCO
                                  Poi, se mi trova?
 MADAMA
 Lasciate far a me.
 Difendervi prometto.
 PARPAGNACCO
 Che mi spiani la gobba io già m’aspetto. (Si ritira in una camera)
 MADAMA
125Vi vuol un po’ d’ingegno
 a far l’amor con questo e con quell’altro
 e vi vuol pronto labbro ed occhio scaltro.
 
 SCENA III
 
 Il baron MACACCO e detta
 
 MACACCO
 Ma... ma... ma... ma... ma... ma... ma... ma... madama
 vi chie... chiedo perdono.
 MADAMA
130Del barone Macacco io serva sono.
 MACACCO
 Cosa fa... fa... fa... fate?
 MADAMA
 Io sto be... be... be... bene.
 MACACCO
 Non mi co... co... co... co... co... corbellate.
 MADAMA
 Pensi lei; signorsì,
135parlo anch’io qualche volta co... così.
 MACACCO
 Io son inna... na... na... na... na... namorato
 di voi, mia be... be... bella,
 viver non po... po... posso
 senza chia... chia... chia... chia... chiamar aita
140da voi che che che siete la mia vita.
 MADAMA
 (Che ti venga la rabbia.
 Oh che bella figura!
 Questo può dirsi un mostro di natura).
 MACACCO
 Le raga... ga... ga... ga... gazze
145mi co... co... co... corron dietro.
 Vorriano ch’io fo... fo... fo... fo... follemente
 le amassi ma non fa... fa... fanno niente.
 
    Sono ancora raga... gazzo,
 non ci penso un ca... ca... cavolo,
150le ma... mando tutte al diavolo
 queste donne bu... bugiarde
 e maliarde se... senza pietà.
 
    Per voi sola divengo pa... pazzo
 e vi voglio be... be... be... be... bene,
155di ca... ca... ca... ca... cavarmi di pene
 mi farete la ca... carità.
 
 MADAMA
 Caro signor Macacco,
 quando lei fosse sposo,
 sarebbe poi geloso?
 MACACCO
                                       Pe... pensate!
160Vorrei che la mia sposa
 fosse co... co... co... co... co... corteggiata
 e spiritosa chia... chia... chia... chiamata.
 MADAMA
 Non vi saria pericolo
 che gli facesse torto,
165poiché più bel di lei
 che si trovi nel mondo io non saprei.
 MACACCO
 Io sono ben fa... fatto,
 son be... be... be... be... bello in conclusione
 e non son un co... co... co... cornacchione.
 MADAMA
170(Che faccia di ca... ca... ca... ca... castrone). (Viene il servo)
 Mi permette?
 MACACCO
                             Sì sì, signora sì.
 MADAMA
 Oh questa è bella affé.
 Se quest’altro sen vien saranno tre.
 (Sì sì, veng’ancor lui,
175soggezion non mi prendo di costui). (Parte il servo)
 Giacché non è geloso,