Il filosofo di campagna, libretto, Roma, Zempel, 1756 (Civitavecchia)

    Pastorello in mezzo ai fiori
 quasi un fior più vago e bello,
 dorme e aspetta il nuovo dì.
 
    Dopo tanti e tanti orrori
205sciolto il turbine de’ pianti,
 anche tu spera così.
 
 SAN MICHELE
 Or ora, o quanto lieto...
 AMOR DIVINO
 Quanto rapido il volo
 spiegherai verso il ciel.
 SAN MICHELE
                                             Qual va cantando
210su l’alba il cardellino,
 e spiega il suo piacer dall’elce, al pino.
 
    Vola intorno al primo raggio
 l’augelletto vezzosetto
 e dal faggio all’orno va.
 
215   Così a unirsi al suo bel nume
 l’alma amante in un istante
 le sue piume inalzerà.
 
 SAN GIUSEPPE
 Cedendo intanto a morte,
 or che l’alma abbandona il corpo frale,
 SAN MICHELE
220privi di ardor vitale
 che bevono da’ rai del caro nume
 lascieran di brugiare e gli occhi e ’l core.
 SAN GIUSEPPE
 Vorrei, che alfin diviso,
 AMOR DIVINO
 per man di Morte, no, per man di Amore,
 SAN GIUSEPPE
225dall’alma amante, il seno
 di ardor serbasse un sol vestigio almeno.
 Ma è pena inevitabile
 che vada alfin, se poco amò il mio core,
 tra chiusi marmi a mendicare ardore.
 
 A tre
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE A DUE
 
230   Intanto chiudi i lumi,
 vanne, o Giuseppe, in pace,
 ei ti precede Amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    Mi abbaglio a la tua face
 ed ecco io chiudo i lumi,
235cedo al tuo vago ardor.
 
 AMOR DIVINO
 
    Felice la Fenice
 rinasca all’ardor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    È amabile gioire,
 morire per amor.
 
240   Ceneri mie, restate,
 da voi già prendo il volo,
 e lungi omai dal suolo
 anelo al mio Signor.
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE A DUE
 
    O ceneri beate
245restate ancor fumanti,
 vengano l’alme amanti
 a più infocarvi il cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Degne al par degl’incendi
 son le ceneri ancora,
250qualor son di Fenice, e resta in loro
 nuova speme di vita e di ristoro.
 SAN MICHELE
 In estasi d’amore
 dolcemente inquieta,
 AMOR DIVINO
 e lieta e impaziente,
 SAN MICHELE
255e sol, perché la opprime
 la gioia e ’l gran diletto,
 AMOR DIVINO
 l’alma ne vola omai fuori del petto.
 SAN GIUSEPPE
 Sposa adorata, addio,
 lungi da te, lungi dal caro nume...
 MARIA SANTISSIMA
260Puro, e limpido fiume,
 parti dal mar, per far ritorno al mare.
 AMOR DIVINO
 Ah sì, vanne sotterra,
 e tardo e lacrimoso
 serpendo occulto il suolo...
 MARIA SANTISSIMA
                                                  E giunto al mare
265spumando di contento
 sposerai le bell’onde
 d’un mesto pianto all’onde sue gioconde.
 
    Vanne va’, verrà quel dì,
 che ’l ruscel, che si partì,
270rieda lieto in braccio al mar.
 
    Rieda al mar sempre a godere,
 e sia absorto dal piacere
 in un caro tempestar.
 
 SAN GIUSEPPE
 Lungi da te, lungi dal caro nume
275ne vado io già, sposa adorata, addio.
 Son io quel picciol rio...
 MARIA SANTISSIMA
 Giesù il mare infinito.
 SAN MICHELE
 E n’è Maria l’immacolato lito.
 SAN GIUSEPPE
 O lito, mar, mi aspetta,
280in te resta il mio core...
 Giesù, caro Signore...
 pietoso accogli l’ultimi respiri
 di chi amando te sol, che sei mia vita,
 perché non sa, perché non può più amare,
285more per viepiù amar, bontà infinita,
 son tutto fiamme, e sbocca
 dal petto il foco mio, che mi consuma,
 fuma il cor tra gl’incendi...
 e indistinguibil già dal proprio ardore
290vivo anela a la sfera, e par che more.
 
    L’ardor, che cresce in seno
 dolce mancar mi fa...
 pur vo’ ridirlo: io t’a...
 t’amo, e mi moro.
 
295   Amando io vengo meno...
 né posso dirti più...
 Io t’amo, o mio Giesù...
 mio bel tesoro.
 
 SAN MICHELE
 Reina, il tuo Giuseppe
300in amabile ecclissi
 ai bei rai del Signor offusca i lumi.
 AMOR DIVINO
 Ed è quel suo pallor, che ’l volto adombra,
 un moribondo e debole splendore.
 MARIA SANTISSIMA
 Agonizza...
 AMOR DIVINO
                       vien meno,
 SAN MICHELE
                                              ed ecco more.
 
305   Potessi esser mortale
 e con deliquio uguale
 morir anch’io così.
 
    Viver potessi almeno
 così d’amor ripieno
310com’egli, oh Dio, morì.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Sacra Clizia amorosa
 vagheggia...
 AMOR DIVINO
                         anche recisa,
 MARIA SANTISSIMA
                                                   il vero sole.
 SAN MICHELE
 Fan le smorte viole
 sotto un ciglio seren l’orror gradito.
 MARIA SANTISSIMA
315Ed ecco io di mia mano
 chiudo i lumi al mio sposo,
 caro sposo diletto,
 ed io gli unisco ambe le palme al petto.
 TUTTI
 
    Se Giuseppe così more,
320di morir non ha timore
 chi servir sempre lo sa.
 
    Ei lo guida, ei lo difende
 da le furie più tremende,
 e gl’impetra alfin pietà.
 
 Fine della seconda parte. Laus Deo, beatae Virgini, beatoque Josepho
 
 
 IL TRANSITO DI SAN GIUSEPPE
 
    Oratorio a quattro voci Il transito di San Giuseppe.
 
 
 SAN MICHELE
 MARIA SANTISSIMA
 AMOR DIVINO
 SAN GIUSEPPE
 
    Musica del signor Giovanni Battista Pergolesi.
 
 
 PARTE PRIMA
 
 
 SAN MICHELE
 Tra l’angustie beate
 del tuo povero letto,
 quasi d’acceso rogo
 sui bei rami odorosi,
5già tra sacri profumi
 fortunata Fenice il sen consumi.
 Io ti vedo, o Giuseppe,
 ai rai del vero sole,
 all’adorato lume
10scioglierti in fiamme, e incenerir le piume.
 Intanto a le tranquille
 agonie del tuo core, ai dolci affanni
 qui resto ad ammirar e i lumi e i vanni.
 
    Sono spirito immortale,
15io non so, che sia il morire,
 ma un sì dolce e bel languire
 già comincio ad ammirar.
 
    Sì, così infocate ho l’ale,
 così anch’io son tutto ardore,
20ma vantar non posso un core
 da rinascere a brugiar.
 
 SAN GIUSEPPE
 Michele, il fianco antico
 al gran peso degl’anni alfin vacilla,
 né incenerito amore
25ha finor il mio core,
 almeno il rio tormento,
 ch’amai poco Giesù, ne resti spento.
 
    Se a un sì bel foco
 ardei sì poco
30chiedo perdono,
 spero pietà.
31aspero perdono,
31bchiedo pietà.
 
    Queste che sono
 su le pupille
 stille del core
35il mio Signore
 non sdegnerà.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Candido amato giglio,
 tu chini al suol le sempre intatte foglie?
 SAN GIUSEPPE
 È tempo omai che spogli
40l’alma il suo grave ammanto, è tempo omai
 che voli ad eseguir gli alti voleri...
 AMOR DIVINO
 De’ tuoi strali più fieri,
 Morte, disarma il fianco,
 resti inutile al suol la tua faretra,
45Giuseppe ha da morir, Morte, t’arretra.
 
    Morono le Fenici,
 ma in quel venirsi meno
 si sentono nel seno
 la vita rinovar.
 
50   Così tra le felici
 fiamme d’amor ferito
 Giuseppe incenerito
 al cielo ha da volar.
 
 MARIA SANTISSIMA
 More alfin Giuseppe,
55ma in braccio al mio bel Figlio
 è diletto il tormento...
 SAN MICHELE
 E l’istesso morir vita e contento.
 
    Appena spira
58aAppena spiri
 aura soave,
60parte la nave,
 e tutto mira
 placido il mar.
 
    Presso è la sposa,
 presso è il Figliolo:
65Morte amorosa,
 vero consuolo,
 dolce spirar.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Morte, invidia gentil d’ogn’altra vita.
 SAN MICHELE
 Egli a morir t’invita
70per cui vive ogni cor...
 MARIA SANTISSIMA
                                           Egli che venne
 a debellar la Morte,
 vuol ch’a Lui spiri in seno...
 SAN MICHELE
                                                     O cara sorte!
 MARIA SANTISSIMA
 Che con dardo amoroso
 di sua man ti ferisce, o caro sposo.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
75   Gradite ferite
 d’un Dio tutto amore,
 chiunque ne more
 a viver ne va.
 
    Son vaghe le piaghe
79aSon vaghe in un petto,
80che imprime nel petto
80ale piaghe ch’imprime,
 Giesù, il mio diletto,
 ch’è tutto pietà.
 
 AMOR DIVINO
 Di Morte no, d’Amore è la ferita.
 SAN MICHELE
 È l’autor d’ogni vita
85con infocato strale
 ch’a te imprime nel sen piaga mortale.
 SAN GIUSEPPE
 Piaga mortale? e come?
 Presso l’amato lume,
 non poss’io più, che rinovar le piume.
 
90   Non può chi tutto può
90ano no non può chi può
 darmi la morte, no,
 qualor ne gode il cor
 l’aria gioconda.
 
    Ma s’egli vuol così,
95m’ucciderà, sì sì.
 Ohimè s’egli da me
 fia che s’asconda.
 
 SAN MICHELE
 Ai dolcissimi affanni
 suda il caro Giuseppe...
 MARIA SANTISSIMA
100Come ingemma vezzosa
 l’alba de’ regni Eoi l’auree contrade,
 sì sparge perle un sì bel dì, che cade.
 SAN GIUSEPPE
 Sei tu aurora, o Maria,
 è Giesù vero sole, Espero io sono
105ch’i suoi rai, che i tuoi rai ricevo in dono.
 MARIA SANTISSIMA
 Vero sol, vero lume è il caro Figlio.
 Chiaro eterno splendore,
 balsamo è il tuo sudore,
 che diede ogni momento
110al divino suo ardore dolce alimento.
 Ed or puoi tu languire?
 Puoi morire, o Giuseppe, e teco è unita
 la vita d’ogni cor, ch’a sé t’invita?
 Muori sì, ma gioisci,
115e fiano al mio Signore
 i mancanti respiri inni ed onori.
 
    Pellegrin, ch’in folto orror
 tra la speme e tra ’l timor
118atra la speme, e tra ’l timore
 sospettoso intorno va,
120vede già che mezzo ascoso
 d’un barlume brilla il ciel.
121ad’un barlume già brilla il ciel.
 
    Quanto allor, ch’appena uscì,
 gode ai rai del nuovo dì,
 e risponde al suo cantar
125lieto il mar da le sue sponde,
 la dolce aurora del vago augel.
 
 SAN GIUSEPPE
 Sposa...
 MARIA SANTISSIMA
                  Che brami, o sposo?
 SAN GIUSEPPE
                                                         Il caro Dio
 mi fé delle tue gioie ognor consorte;
 teco il vidi bambino,
130teco godei trovando il mio tesoro,
 né vuol, ch’incontri io teco il tuo martoro.
 Là nel Calvario monte
 viva per più dolore
 miracolo del duolo un dì sarai,
135ed io tra le delizie or chiudo i rai!
 Vorrei... ma s’ei non vole
 adoro il suo voler, e seco io voglio
 tua la gloria del pianto e del cordoglio.
 
    Il Signor vuol ch’a me solo
140cara morte dia l’amor,
 e la nieghi a te il dolor.
141ae la nieghi a te ’l dolor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
    Egli vuol che a te dia solo
 morte placida l’amore,
 e la nieghi a me il dolor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
145   Che bontà!
 
 MARIA SANTISSIMA
 
                           Che dir poss’io?
 
 SAN GIUSEPPE
 
 Arde, oh Dio, tra fiamme il cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
 Non è mio questo mio cor.
147aNon è morte.
 
 SAN GIUSEPPE
 
                           Oh che amore.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
147bEgli è amore.
 
 SAN GIUSEPPE
 
                            Oh che bontà.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
    Ma ’l dolore
 
 SAN GIUSEPPE
 
                            ed il conforto
 
 A DUE
 
 ugualmente
 
 MARIA SANTISSIMA
 
                         all’alma,
 
 SAN GIUSEPPE
 
                                           al core
 
 A DUE
 
150rende amabile il Signor.
 
 SAN MICHELE
 Ad accenti sì bei muto son io.
 SAN GIUSEPPE
 O sposa, un picciol rio
 se alfin ne giunge ad imboccarsi al mare,
 AMOR DIVINO
 già non più quello in quel gran seno appare.
 SAN GIUSEPPE
155Tra l’incendio infinito
 d’un inesausto ardore
 non si discerne, no, questo mio core.
 AMOR DIVINO
 Un abisso di luce
 il confonde, l’abbaglia...
 SAN MICHELE
                                              O cari incendi!
 MARIA SANTISSIMA
160Fiamme adorate e belle!
 SAN GIUSEPPE
 Ed ecco incenerito è il cor tra quelle.
 
    Dolce auretta ch’alletta, che piace,
162aDolce auretta che alletta, che piace,
 più vorace fa un debole ardor.
 
    Sì m’accende, mi rende più amante
165il sembiante del caro Signor.
 
 Fine della prima parte
 
 
 PARTE SECONDA
 
 
 SAN GIUSEPPE
 Vegg’io la Morte, o sposa...
 AMOR DIVINO
 La Morte sì, che rispettosa mira
 agonizar in estasi d’amore
 Fenice, che rinasce, e che non more!
 
170   E può rinascere
 chi non morì?
 Se non sia spento,
 si può riaccendere,
 acceso ardore?
174aquesto rinascere,
174bquesto riaccendere
175Questo è un portento
 del mio valor.
 
    Così Maria
 è madre e vergine,
 difeso e illeso
180il suo candor:
 quest’impossibili
 può farli amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 Sposa vegg’io la Morte,
 che de’ giorni dell’uomo è notte oscura,
185la vedo invidiosa
 emular quella notte,
 in cui nacque bambino
 il vero sol divino,
 e tu ne fosti, tu, l’intatta aurora.
 AMOR DIVINO
190Quella notte del dì più bella assai.
 SAN GIUSEPPE
 Così di mille rai,
 cinta l’orride chiome
 questa che già di morte appena ha il nome,
 placidissima viene
195a dar notte tranquilla a questo core;
 così ai rai del Signore,
 ai tuoi bei raggi, o sposa,
 io chiudo i lumi, e l’alma omai riposa.
 MARIA SANTISSIMA
 Sì sì, riposa omai,
200chiudi in sonno di pace i stanchi rai.
 
    Pastorello in mezzo ai fiori
 quasi un fior più vago e bello
 dorme e aspetta il nuovo dì.
 
    Doppo tanti e tanti orrori
205sciolto il turbine de’ pianti,
 anche tu spera così.
 
 SAN MICHELE
 Or ora, o quanto lieto...
 AMOR DIVINO
 Quanto rapido il volo
 spiegherai verso il ciel.
 SAN MICHELE
                                             Qual va cantando
210su l’alba il cardelino,
 e spiega il suo piacer dall’elce, al pino.
 
    Vola intorno al primo raggio
 l’augelletto vezzosetto
 e dal faggio all’orno va.
 
215   Così a unirsi al suo bel nume
 l’alma amante in un istante
 le sue piume inalzerà.
 
 SAN GIUSEPPE
 Cadendo intanto amore,
 or che l’alma abbandona il corpo frale,
 SAN MICHELE
220privi d’ardor vitale
 che bevono da’ rai del caro nume,
 lascieran di brugiare e gl’occhi e ’l core.
 SAN GIUSEPPE
 Vorrei, ch’alfin diviso,
 AMOR DIVINO
 per man di Morte, no, per man d’Amore,
 SAN GIUSEPPE
225dall’alma amante, il seno
 d’ardor serbasse un sol vestigio almeno.
 Ma è pena inevitabile
 che vada alfin, se poco amò il core,
 tra chiusi marmi a mendicare ardore.
 
 A tre
 
 AMOR DIVINO
 
230   Intanto chiudi i lumi.
 
 SAN MICHELE
 
 Vanne, o Giuseppe, in pace,
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE
 
 ei ti precede Amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    M’abbaglio a la tua face
233aEcco cedo alla tua face
 ecco io chiudo i lumi,
234aecco chiudo in pace,
235cedo al tuo vago ardor.
235aal mio vago ardor.
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE
 
    Felice la Fenice
 rinasce all’ardor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    È amabile gioire,
238aamabile morire,
 morire per amor.
 
240   Ceneri mie, restate,
 da voi già prendo il volo,
 e lungi omai dal suolo
 anelo al mio Signor.
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE A DUE
 
    O ceneri beate
245restate ancor fumanti,
 vengano l’alme amanti
 a più infocarvi il cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Degne al par dell’incendi
 son le ceneri ancora,
250qualor son di Fenice, e resta in loro
 nuova speme di vita e di ristoro.
 SAN MICHELE
 In estasi d’amore
 dolcemente inquieta,
 AMOR DIVINO
 e lieta e impaziente,
 SAN MICHELE
255e sol perché l’opprime
 la gioia e ’l gran diletto,
 AMOR DIVINO
 l’alma ne vola omai fuori dal petto.
 SAN GIUSEPPE
 Sposa adorata, addio,
 lungi da te, lungi dal caro nume...
 MARIA SANTISSIMA
260Puro, e limpido fiume,
 parti dal mar, per far ritorno al mare.
 AMOR DIVINO
 Ah sì, vanne sotterra,
 e tardo e lacrimoso
 serpendo occulto il suolo...
 MARIA SANTISSIMA
                                                  E giunto al mare
265spumando di contento
 sposerai le bell’onde
 d’un mesto pianto all’onde sue gioconde.
 
    Vanne, va’, verrà quel dì,
 ch’il ruscel, che si partì,
269ache ’l ruscel, che si partì,
269bquel ruscel, che si partì,
270rieda lieto in braccio al mar.
 
    Rieda al mar sempre a godere,
 e fia absorto dal piacere
 in un caro tempestar.
 
 SAN GIUSEPPE
 Lungi da te, lungi dal caro bene
275ne vado io già, sposa adorata, addio.
 Son io quel picciol rio...
 MARIA SANTISSIMA
 Giesù il mare infinito.
 SAN MICHELE
 E n’è Maria l’immacolato lito.
 SAN GIUSEPPE
 O lito, o mar, m’aspetta,
280in te resta il mio core...
 Giesù, caro Signor...
 pietoso accogli gl’ultimi respiri
 di chi amando te sol, che sei mia vita,
 perché non sa, perché non può più amarti,
285more per viepiù amar, bontà infinita,
 son tutto fiamme, e sbocca
 dal petto il foco mio, che mi consuma...
 Fuma il cor tra gl’incendi...
 e indistinguibil già dal proprio ardore
290vivo anela a la sfera, e par che more.
 
    L’ardor, che cresce in seno
 dolce mancar mi fa...
 pur vo’ ridirlo: io t’a...
 io t’amo, e mi moro.
 
295   Amando io vengo meno...
 né posso dirti più...
 Io t’amo, o mio Giesù...
 mio bel tesoro.
 
 SAN MICHELE
 Reina, il tuo Giuseppe
300in amabili ecclissi
 ai bei rai del Signor offusca i lumi.
 AMOR DIVINO
 Ed è quel suo pallor, che il volto adombra,
 un moribondo e debole splendore.
 MARIA SANTISSIMA
 Agonizza...
 AMOR DIVINO
                       vien meno,
 SAN MICHELE
                                              ed ecco more.
 
305   Potesse ogni mortale,
 con un deliquio uguale
 morir anch’ei così.
307ae con deliquo uguale
 potesse anch’ei morir.
 
    Viver potess’in seno
 così d’amor ripieno
310com’egli, oh Dio, morì.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Sacra Clizia amorosa
 vagheggia...
 AMOR DIVINO
                         anche recisa,
 MARIA SANTISSIMA
                                                   il vero sole.
 SAN MICHELE
 Fan le smorte viole
 sotto un ciglio seren l’orror gradito.
 MARIA SANTISSIMA
315Ed ecco io di mia mano
 chiudo i lumi al mio sposo,
 caro sposo diletto,
 ed io gl’unisco ambe le palme al petto.
 TUTTI
 
    Se Giuseppe così more,
320di morir non ha timore
 chi servir sempre lo sa.
 
    Ei lo guida, ei lo difende
 dalle furie più tremende,
 e gl’impetra alfin pietà.
 
 Fine dell’oratorio
 
 
 LA MORTE DI SAN GIUSEPPE
 
    Oratorio a quattro La morte di San Giuseppe con violini, viola, oboe e corni del signor Giovanni Battista Pergolese.
 
 
 PARTE PRIMA
 
 
 SAN MICHELE
 Fra l’angustie beate
 del tuo povero letto,
 quasi d’acceso rogo
 sui bei rami odorosi,
5già tra sacri profumi
 fortunata Fenice il sen consumi.
 Io ti vedo, o Giuseppe,
 ai rai del vero sole,
 all’adorato lume
10scioglierti in fiamme, e incenerir le piume.
 Intanto a le tranquille
 agonie del tuo core, ai dolci affanni
 qui resto in ammirar e i lumi e i vanni.
 
    Sono spirito immortale,
15io non so, che sia il morire,
 ma un sì dolce e bel languire
 già comincio ad ammirar.
 
    Sì, così infocate ho l’ale,
 così anch’io son tutto ardore,
20ma vantar non posso un core
 da rinascere a bruggiar.
 
 SAN GIUSEPPE
 Michele, il fianco antico
 al gran peso degl’anni alfin vacilla,
 né incenerito amore
25ha finora il mio core,
 almeno il rio tormento,
 ch’amai poco Gesù, ne resti spento.
 
    Se a un sì bel foco
 ardei sì poco
30chiedo perdono,
 spero pietà.
 
    Queste che sono
 su le pupille
 stille del core
35il mio Signore
 non sdegnerà.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Candido amato giglio,
 tu chini al suol le sempre intatte foglie.
 SAN GIUSEPPE
 È tempo omai che spoglie
40l’alma il suo grave ammanto, è tempo omai
 che voli ad eseguir gli alti voleri...
 AMOR DIVINO
 De’ tuoi strali più fieri,
 Morte, disarma il fianco,
 resti inutile al suol la tua faretra,
45Giuseppe ha da morir, Morte, t’arretra.
 
    Morono le Fenici,
 ma in quel venirsi meno
 si sentono nel seno
 la vita rinovar.
 
50   Così tra le felici
 fiamme d’amor ferito
 Giuseppe incenerito
 al cielo ha da volar.
 
 MARIA SANTISSIMA
 More alfine Giuseppe,
55ma in braccio al mio bel Figlio
 è diletto il tormento...
 SAN MICHELE
 e l’istesso morir vita e contento.
 
    Appena spira
 aura soave,
60parte la nave,
 e tutto mira
 placido il mar.
 
    Presso è la sposa,
 presso è il Figliolo:
65Morte amorosa,
 vero contento,
 dolce spirar.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Morte, invidia gentil d’ogn’altra vita.
 SAN MICHELE
 Egli a morir t’invita
70per cui vive ogni cor...
 MARIA SANTISSIMA
                                           Egli che venne
 a debbellar la Morte,
 vuol ch’a Lui spiri in seno...
 SAN MICHELE
                                                     O cara sorte!
 MARIA SANTISSIMA
 Ei con dardo amoroso
 di sua man ti ferisce, o caro sposo.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
75   Gradite ferite
 d’un Dio tutto amore,
 chiunque ne more
 a viver ne va.
 
    Son vaghe le piaghe
80ch’imprime nel petto
 Gesù, il mio diletto,
 ch’è tutto pietà.
 
 AMOR DIVINO
 Di Morte no, d’Amor è la ferita.
 SAN MICHELE
 È l’autor d’ogni vita
85con infocato strale
 ch’a te imprime nel sen piaga mortale.
 SAN GIUSEPPE
 Piaga mortale? e come?
 Presso l’amato lume,
 non poss’io più, che rinovar le piume.
 
90   Non può chi tutto può
 darmi la morte, no,
 qualor ne gode il cor
 l’aria gioconda.
 
    Ma s’egli vuol così,
95m’ucciderà, sì sì.
 Ohimè s’egli da me
 fia che s’asconda.
 
 SAN MICHELE
 Ai dolcissimi affanni
 suda il caro Giuseppe...
 MARIA SANTISSIMA
100Come ingemma vezzosa
 l’alba de’ regni Eoi l’auree contrade,
 sì sparge perle un sì bel dì, che cade.
 SAN GIUSEPPE
 Sei tu aurora, o Maria,
 è Gesù vero sole, Espero io sono
105ch’i suoi rai, che i tuoi rai ricevo in dono.
 MARIA SANTISSIMA
 Vero lume, vero sole è il caro Figlio.
 Chiaro eterno splendore,
 balsamo è il tuo sudore,
 che diede ogni momento
110al divino suo ardor dolce alimento.
 Ed or puoi tu languire?
 Puoi morire, o Giuseppe, e teco è unita
 la vita d’ogni cor, ch’a sé t’invita!
 Muori sì, ma gioisci,
115e fiano al mio Signore
 i mancanti respiri inni ed onore.
 
    Pellegrin, ch’in folto orror
 tra la speme e tra il timor
 sospettoso intorno va,
120vede già che mezz’ascoso
 d’un barlume brilla il cor.
 
    Quanto allor, ch’appena uscì,
 gode ai rai del nuovo dì,
 e risponde al suo cantar
125lieto il mar da le sue sponde,
 la dolce aura e ’l vago augel.
 
 SAN GIUSEPPE
 Sposa...
 MARIA SANTISSIMA
                  Che brami, o sposo?
 SAN GIUSEPPE
                                                         Il caro Dio
 mi fé delle tue gioie ognor consorte;
 teco il vidi bambino,
130teco godei trovando il mio tesoro,
 né vuol, ch’incontri io teco il tuo martoro.
 Là nel Calvario monte
 viva per più dolore
 miracolo del duolo un dì sarai,
135ed io tra le delizie or chiudo i rai!
 Vorrei... ma s’ei non vuole
 adoro il suo voler, e seco io voglio
 tua la gloria del pianto e del cordoglio.
 
    Il Signor vuol ch’a me solo
140cara morte dia l’amore,
 e la nieghi a te ’l dolor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
    Egli vuol che a te dia solo
 morte placida l’amore,
 e la nieghi a me il dolor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
145   Che bontà!
 
 MARIA SANTISSIMA
 
                           Che dir poss’io?
 
 SAN GIUSEPPE
 
 Arde, oh Dio, tra fiamme il cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
 Non è mio questo mio cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 
    Ma ’l dolore
 
 SAN GIUSEPPE
 
                            ed il conforto
 
 A DUE
 
 ugualmente
 
 MARIA SANTISSIMA
 
                         all’alma,
 
 SAN GIUSEPPE
 
                                           al core
 
 A DUE
 
150rende amabile il Signor.
 
 SAN MICHELE
 Ad accenti sì bei muto son io.
 SAN GIUSEPPE
 O sposa, un picciol rio
 se alfin ne giunge ad imboccarsi al mare,
 AMOR DIVINO
 già non più quello in quel gran seno appare.
 SAN GIUSEPPE
155Tra l’incendio infinito
 d’un inesausto ardore
 non si discerne, no, questo mio core.
 AMOR DIVINO
 Un abisso di luce
 il confonde, l’abbaglia...
 SAN MICHELE
                                              O cari incendi!
 MARIA SANTISSIMA
160Fiamme adorate e belle!
 SAN GIUSEPPE
 Ed ecco incenerito è il cor tra quelle.
 
    Dolce auretta ch’alletta, che piace,
 più vorace fa un debole ardor.
 
    Sì m’accende, mi rende più amante
165il sembiante del caro Signor.
 
 Fine della prima parte
 
 
 PARTE SECONDA
 
 
 SAN GIUSEPPE
 Vegg’io la Morte, o sposa...
 AMOR DIVINO
 La Morte sì, che rispettosa mira
 agonizar in estasi d’amore
 Fenice, che rinasce, e che non more!
 
170   E può rinascere
 chi non morì?
 Se non sia spento,
 si può riaccendere
 acceso ardore?
175Questo è un portento
 del mio valor.
 
    Così Maria
 è madre e vergine,
 difeso e illeso
180il suo candore:
 quest’impossibili
 può farli amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 Sposa vegg’io la Morte,
 che de’ giorni dell’uomo è notte oscura,
185la vedo invidiosa
 emular quella notte,
 in cui nacque bambino
 il vero sol divino,
 e tu ne fosti, tu, l’intatta aurora.
 AMOR DIVINO
190Quella notte del dì più bella assai.
 SAN GIUSEPPE
 Così di mille rai,
 cinta l’orride chiome
 questa che già di morte appena ha il nome,
 placidissima viene
195a dar notte tranquilla a questo core.
 Così ai rai del Signore,
 ai tuoi bei raggi, o sposa,
 io chiudo i lumi, e l’alma omai riposa.
 MARIA SANTISSIMA
 Sì sì, riposa omai,
200chiudi in sonno di pace i stanchi rai.
 
    Pastorello in mezzo ai fiori
 quasi un fior più vago e bello
 dorme e aspetta il nuovo dì.
 
    Doppo tanti e tanti orrori
205sciolto il turbine de’ pianti,
 anche tu spera così.
 
 SAN MICHELE
 Or ora, o quanto lieto...
 AMOR DIVINO
 Quanto rapido il volo
 spiegherai verso il ciel.
 SAN MICHELE
                                             Qual va cantando
210su l’alba il cardellino,
 e spiega il suo piacer dall’elce, al pino.
 
    Vola intorno al primo raggio
 l’augelletto vezzosetto
 e dal faggio all’orno va.
 
215   Così a unirsi al suo bel nume
 l’alma amante in un istante
 le sue piume inalzerà.
 
 SAN GIUSEPPE
 Cedendo intanto a morte,
 or che l’alma abbandona il corpo frale,
 SAN MICHELE
220privi d’ardor vitale
 che bevono da’ rai del caro nume
 lascieran di brugiare e gli occhi e ’l core.
 SAN GIUSEPPE
 Vorrei, ch’alfin diviso,
 AMOR DIVINO
 per man di Morte, no, per man d’Amore,
 SAN GIUSEPPE
225dall’alma amante, il seno
 d’ardor serbasse un sol vestigio almeno.
 Ma è pena inevitabile
 che vada alfin, se poco amò il mio core,
 tra chiusi marmi a mendicare ardore.
 
 A tre
 
 AMOR DIVINO
 
230   Intanto chiudi i lumi.
 
 SAN MICHELE
 
 Vanne, o Giuseppe, in pace,
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE
 
 ei ti precede Amor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    M’abbaglio a la tua face
 ed ecco io chiudo i lumi,
235cedo al tuo vago ardor.
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE
 
    Felice la Fenice
 rinasca all’ardor.
 
 SAN GIUSEPPE
 
    È amabile gioire,
 morire per amor.
 
240   Ceneri mie, restate,
 da voi già prendo il volo,
 e lungi omai dal suolo
 anelo al mio Signor.
 
 AMOR DIVINO E SAN MICHELE A DUE
 
    O ceneri beate
245restate ancor fumanti,
 vengano l’alme amanti
 a più infocarvi il cor.
 
 MARIA SANTISSIMA
 Degne al par degl’incendi
 son le ceneri ancora,
250qualor son di Fenice, e resta in loro
 nuova speme di vita e di ristoro.
 SAN MICHELE
 In estasi d’amore
 dolcemente inquieta,
 AMOR DIVINO
 e lieta e impaziente,
 SAN MICHELE
255e sol perché l’opprime
 la gioia e il gran diletto,
 AMOR DIVINO
 l’alma ne vola omai fuori del petto.
 SAN GIUSEPPE
 Sposa adorata, addio,
 lungi da te, lungi dal caro nume...
 MARIA SANTISSIMA
260Puro, e limpido fiume,
 parti dal mar, per far ritorno al mare.
 AMOR DIVINO
 Ah sì, vanne sotterra,
 e tardo e lacrimoso
 serpendo occulto il suolo.
 MARIA SANTISSIMA
                                                E giunto al mare