Il filosofo di campagna, libretto, Presburgo, Landerer, 1759
IL FILOSOFO DI CAMPAGNA | |
Dramma giocoso per musica di Polisseno Feggeio, pastor arcade, da rappresentarsi nel teatro del Sigrom nella primavera dell’anno 1759 nella città di Presburgo, dedicato a sua excellenza il signor Giuseppe di Starhemberg conte del sacro romano impero, ciambellano e generale di battaglia alli servizi di sua cesarea maestà imperiale, reale e apostolica. | |
Presburgo, nella stamperia di Giovanni Michele Landerer. | |
PERSONAGGI | |
RINALDO cavaliere, amante d’Eugenia figlia di don Tritemio promessa sposa a | |
(la signora Barbara Mansuetin) | |
NARDO ricco contadino detto il Filosofo | |
(il signor Giuseppe Buffelli) | |
LESBINA cameriera di casa di | |
(la signora Mariana Paduli) | |
DON TRITEMIO cittadino abitante in villa | |
(il signor Domenico Gratinara) | |
LENA nipote di Nardo | |
(la signora Angela Caputo) | |
CAPOCCIO notario della villa | |
(il signor N.N.) | |
La musica è del celebre maestro signor Baldassarre Galuppi detto Baranello. La poesia è del signor dottore Goldoni, pastor arcade. | |
Eccellenza, | |
il generoso gradimento col quale l’eccellenza vostra si è compiacciuto accogliere la dedicazione di questa mia giocosa opera dà a me coraggio di ossequiosamente presentargliela, in attestato dell’infinite mie obligazioni incontrate con l’eccellenza vostra per li altretanti ricevuti favori. | |
Resto però confuso in produrmi innanzi ad un cavaliere di alto rango, di virtù e merito sublime qual è vostra eccellenza con un sì tenue tributo del mio profondissimo osequio; ma il riflesso appunto di essere tale e incoraggisce e lusinga che la grandezza del magnanimo bel core dell’eccellenza vostra non potrà riffiutare questa umile mia offerta. Qualunque ella si sia, sempreché venga condecorata con l’alta sua protezione e presenza, la renderà più vaga, splendida e bella. | |
Non isdegni dunque di graziosamente accoglierla e gradirla, mentre ambizioso di riportarne il benignissimo compatimento, con il più profondo del mio rispetto mi glorio di essere di vostra eccellenza umilissimo, devotissimo, obsequiosissimo servidore. | |
Angielo Mingotti l’impressario | |