La favola de’ tre gobbi, libretto, Torino, Cafasso, [1750] (I tre gobbi rivali in amore)

 PARTE PRIMA DELL’INTERMEZZO
 
 Camera con toletta.
 
 Madama VEZZOSA con una donzella
 
 MADAMA
 
    Alla toletta
 mi vado a porre;
 e cosa dite,
 non farò bene?
5Mi vuo' conciare
 ma da mia pari
 un bel toppè.
 
    Allor direte:
 «Oh com'è bella»
10ed io con gusto
 dirò: «Son quella
 così pulita».
 «Che bella vita»
 direte ancora
15«signora coll'andriè».
 
 Per tutte le botteghe
 so che di me si parla;
 per le vie, per le piazze e per le case,
 in ogn'angolo alfin della città
20non si fa che parlar di mia beltà;
 io però non son pazza;
 non mi fo vagheggiar per ambizione.
 Non cerco cicisbei belli e graziosi
 ma ricchi, di buon cuore e generosi.
25So che la gioventù passa e non dura,
 onde chi non procura
 per tempo stabilir la sua fortuna
 arriva alla vecchiezza
 ed allora può dirsi: «Addio bellezza». (Viene la donzella)
30Come? Chi? Il marchese Parpagnacco.
 Venga, venga, è padrone. (Parte la donzella)
 Costui fa il signorone,
 benché nato villan, ma non importa;
 in oggi chi ha denaro in quantità
35porta nel suo taschin la nobiltà. (Viene il marchese Parpagnacco)
 PARPAGNACCO
 Riverente m'inchino
 a quella bella grazia
 che di farmi languir non è mai sazia.
 MADAMA
 Io faccio riverenza
40a quei vezzosi rai
 che di farmi penar non cessan mai.
 PARPAGNACCO
 Ah madama Vezzosa,
 siete molto graziosa!
 MADAMA
 Ah Parpagnacco mio,
45siete tutto bellezza e tutto brio!
 PARPAGNACCO
 Non dico per lodarmi;
 ma dacché son marchese
 faccio meravigliar tutto il paese;
 quand'ero alla montagna,
50d'essere mi pareva un contadino.
 Ora d'esser mi pare un ballerino.
 MADAMA
 Certo che un uomo siete
 veramente ben fatto.
 V'è un certo non so che dietro la schiena;
55ma è una cosa da niente e non dà pena.
 PARPAGNACCO
 Sì, vi dirò il perché, come ricolma
 di pesanti pensieri ho la mia mente,
 par che il dorso s'incurvi e non è niente.
 MADAMA
 Niente, niente, signor, lo dico anch'io,
60anzi grazia gli dà quel monticello
 e poi chi ha del denaro è sempre bello.
 PARPAGNACCO
 Denar? Voi lo sapete,
 feudi, ville, campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
65ori, argenti, diamanti e ricche spoglie
 non mi mancano mai. Voi lo sapete,
 io possiedo un tesoro.
 MADAMA
 (Certamente ha costui la gobba d'oro).
 PARPAGNACCO
 Una cosa mi manca.
 MADAMA
                                        E cosa è mai?
70Lei ha feudi e campagne,
 palazzi, servitù, sedie e carrozze,
 ori, argenti, diamanti e ricche spoglie.
 PARPAGNACCO
 Mi manca... lo dirò... una bella moglie.
 MADAMA
 Ritrovarla conviene; una tal donna
75sarà ben fortunata,
 se la trovi signore.
 PARPAGNACCO
                                    Io l'ho trovata.
 MADAMA
 E chi è mai? E chi è mai? Sarà sicuro
 giovine, com'è lei, graziosa e bella.
 PARPAGNACCO
 Lo volete saper? Voi siete quella.
 MADAMA
80Io? Davvero? Lo credo, oh me felice!
 Oh che sorte! Oh che grazia! Oh che contento!
 Quas'impazzir dall'allegria mi sento.
 (Se mi credi, la sbagli affé;
 voglio i denari tuoi, non voglio te).
 PARPAGNACCO
85Questa vostra allegrezza
 m'empie il cor di dolcezza;
 sudo, smanio e deliro;
 rido per il contento e poi sospiro.
 
    Quegli occhietti belli belli
90m'hanno fatto innamorar;
 quei labretti cari cari
 mi potrebber consolar.
 Tutto il bel che in voi io vedo
 mi fa sempre sospirar.
 
95   Occhi vezzosi,
 labri amorosi,
 via non mi fatte
 più delirar.
 
    Di penar son ormai stracco,
100del mio mal chiedo pietà.
 Il marchese Parpagnacco
 di madama ognor sarà.
 
    Sì, vezzosetta,
 cara, caretta,
105non saprei... non vorrei...
 che m'avesse ad ingannar.
 
 MADAMA
 Io ingannarvi, signor? Mi maraviglio,
 in casa mia non vien nessun al mondo;
 io non sono di quelle... Eh faccia grazia,
110dove ha comprato mai quel bel diamante,
 spiritoso e brilante?
 Certamente è un incanto.
 PARPAGNACCO
 Le piace?
 MADAMA
                     Signorsì, mi piace tanto.
 PARPAGNACCO
 Padrona.
 MADAMA
                    Maraviglio.
 PARPAGNACCO
                                           Eh via.
 MADAMA
                                                           No certo.
 PARPAGNACCO
115Mi fa torto.
 MADAMA
                        Ma poi... Non vuo', non vuo'.
 PARPAGNACCO
 Eh lo prenda...
 MADAMA
                              Via, via, lo prenderò...
 PARPAGNACCO
 Dunque, mia cara sposa... (Viene la donzella)
 MADAMA
                                                   Con licenza,
 il conte Bellavita
 mi viene a visitar? Non so che dire,
120farlo indietro tornar non è creanza.
 Venga pur, ch'io l'attendo in questa stanza.
 Oh gioia mia diletta. (Parte la donzella)
 Son imbrogliata assai. Vien mio fratello.
 Uomo senza cervello e assai manesco,
125se vi vede con me, voi state fresco.
 PARPAGNACCO
 Dunque, che deggio far?
 MADAMA
                                               Io vi consiglio,
 per fuggir il periglio,
 nascondervi colà.
 PARPAGNACCO
                                  Poi, se mi trova?
 MADAMA
 Lasciate far a me,
130difendervi prometto.
 PARPAGNACCO
 Che mi spiani la gobba io già m'aspetto. (Si ritira in una camera)
 MADAMA
 Vi vuol un po' d'ingegno
 a far l'amor con questo e con quell'altro
 e vi vuol pronto labbro ed occhio scaltro. (Vien Balocco)
 BALOCCO
135Ma... ma... ma... ma... ma... ma... ma... madama,
 vi chie... chiedo perdono.
 MADAMA
 Del barone Balocco io serva sono.
 BALOCCO
 Cosa fa... fa... fa... fate?
 MADAMA
 Io sto be... be... be... bene.
 BALOCCO
140Non mi co... co... co... corbellatte.
 MADAMA
 Pensi lei; signorsì,
 parl'anch'io qualche volta co... così.
 BALOCCO
 Io sono inna... na... na... na... na... namorato
 di voi, mia be... be... bella,
145viver non po... po... posso
 senza chie... chie... chie... chie... chiedere aita
 da voi che che che siete la mia vita.
 MADAMA
 (Che ti venghi la rabbia.
 Oh che bella figura?
150Questo può dirsi un mostro di natura).
 BALOCCO
 Le raga... ga... ga... gazze
 mi co... co... corron dietro,
 vorrian ch'io pa... pa... pa... pa... pazzamente
 l'amassi ma non fa... fa... fa... fanno niente.
 
155   Do... do... do... dolce stral del rio bambino,
 bel mu... musino fresco e tondo,
 mappamondo del mio cor,
 
    per te son qual navicella,
 no, qual fiore in mezzo al prato,
160meglio assai qual tortorella,
 no qual fiume ch'è sboccato,
 oh non trovo un paralello
 per esprimere il flagello
 che di me fa il dio d'amor.
 
 MADAMA
165Caro signor Balocco,
 quando lei fosse sposo,
 sarebbe poi geloso?
 BALOCCO
                                       Pe... pensate,
 vorrei che la mia sposa
 fosse co... co... co... corteggiata
170e spiritosa va... va... vagheggiata.
 MADAMA
 Non vi saria pericolo
 che gli facesse torto,
 poiché più bel di lei
 che si trovi nel mondo io non saprei.
 BALOCCO
175Io sono ben fa... fatto,
 son be... be... be... be... bello in conclusione
 e non son un ba... ba... ba... baccione.
 MADAMA
 (Che faccia di ca... ca... ca... ca... castrone). (Viene la donzella)
 Mi permettete? (A Ballocco)
 BALOCCO
                                 Sì sì, signora sì.
 MADAMA
180Oh questa è bella affé.
 Se quest'altro sen vien saranno tre.
 (Sì sì, veng'ancor lui,
 soggezzion non mi prendo di costui). (Parte la donzella)
 Giacché non è geloso,
185caro signor barone,
 con buona permissione
 un altro cavalier vol visitarmi
 onde la prego in libertà lasciarmi.
 BALOCCO
 Fa... fa... fa... fa... fate pure,
190so anch'i... ch'io l'usanza,
 mi mi mi riti... tiro in questa stanza.
 MADAMA
 Questo sarebbe il caso (Entra in un’altra camera)
 per una cui piacesse
 di vivere al gran mondo,
195ha la vita piegata e il capo tondo.
 Ma vuo' per un momento visitarmi
 per far creder a questo scimonito
 ch'altri non siano stati a visitarmi.
 Già so che tal contegno
200criticato sarà ma mi protesto,
 lo fo per divertirmi e tormi spasso.
 Eppur sento del chiasso,
 v'è chi dice: «O questo non sta bene».
 Un altro poi: «O questo non conviene».
205Ma questo non mi fa restar confusa
 e mi rincorerò con quel bel detto,
 l'usanza alfin ogni difetto scusa.
 
    La donna onorata
 può andar dove vuole
210e in mezzo a un'armata
 sicura può star.
 
    Ma quando è di quelle
 che son sfacciatelle
 non bastan cent'occhi
215per farle guardar.
 
    Né chiavi né funi
 le posson frenar.
 
 Conte BELLAVITA e poi MADAMA
 
 CONTE
 
    Madre natura
 tu m'hai tradito
220ma t'ho schernito
 col farmi bello
 con il penello
 come le donne
 sogliono far.
 
225Questa parucca invero,
 questo capel che dalla polve è intriso
 fa risaltar mirabilmente il viso,
 al raggirar di queste
 mie vezzose pupille
230spargo fiamme e faville e questa bocca
 che sembra agl'occhi miei vezzosa e bella
 fa tutto innamorar quando favella.
 Ecco la vaga dea. Presto, presto,
 il nastro, la perucca, i guanti e tutto,
235tutto assetar conviene e gl'occhi e il labro,
 con le dolci parole e dolci sguardi
 si prepari a vibrar saete e dardi.
 Al volto porporino
 di madama graziosa umil m'inchino.
 MADAMA
240Io dalle grazie sue resto stordita
 e riverisco il conte Bellavita.
 CONTE
 Di me non vi dolete
 se tardi mi vedete,
 sono stato finor da certe dame
245che vogliono ballar con fondamento
 a insegnarle di vita il portamento.
 MADAMA
 Già si sa, già si vede,
 la sua vita ben fatta è cosa rara.
 Grazie, vezzi da lei ciascun impara.
 CONTE
250O questo è vero,
 senza parlar del personal mio merito.
 Clima non v'è sì barbaro ed incognito
 che non m'abbia veduto irmene carico
 di trionfi, di belle, d'armi e lettere,
255campion di Marte, di Minerva e Venere
 nell'Italia, nell'Africa e in America
 trecento piazze al mio cospetto cadere;
 messi in un sacco ventitré filosofi
 e settemilla belle a me si resero;
260a queste io vincitor generosissimo
 resi i ritratti ed i biglietti scrittimi
 e solo mille doppie e diversi abiti
 conquistati da me serbai per gloria
 e per aver di lor qualche memoria.
 MADAMA
265(Paratelo).
 CONTE
                       Ho finito.
 MADAMA
 (M'ha anco sbalordito).
 Come con tante vostre innamorate
 potrete amarmi ed esser mio vantate?
 CONTE
 Signora dir si suole
270che per tutti risplender deve il sole,
 in questo mondo, tutti s'innamorano,
 amano gli arboscelli,
 amano gli agnelli,
 amano cani e gatti
275e chi non sente amor son tutti matti.
 
    Quando gli augelli cantano,
 amor li fa cantar
 e quando i pesci guizzano,
 amor li fa guizzar.
 
280   La pecora, la tortora,
 la passera, la lodola
 amor fa giubilar.
 
 MADAMA
 Non si stia a faticare,
 sempre meno dirà di quel che appare;
285ma, se tanto è grazioso,
 sarà anco generoso.
 CONTE
                                      E cos'importa,
 dov'è grazia e beltà,
 non si ricerca generosità.
 MADAMA
 Signor, lei mi perdoni, in questo sbaglia.
290Un amante, ancorché bello e grazioso,
 quando si mostra avaro,
 alla donna non puol esser mai caro.
 CONTE
 Dunque con i miei vezzi
 io non posso da voi sperar affetto?
 MADAMA
295Per me, vi parlo schietto,
 se mi volete innamorar da buono,
 fatte che dell'argento io senta il suono.
 CONTE
 Sarà dunque un amore interessato.
 MADAMA
 Sarà l'amor che dalle donne è usato.
 CONTE
300Parmi di sentir gente.
 MADAMA
                                           Ah dite piano,
 poiché tengo un germano
 ch'è piuttosto cervello stravagante;
 se ci sente vorrà far l'arrogante.
 CONTE
 Tiriamoci più in qua. Torniam un poco
305al discorso di prima,
 per esempio, volendo
 darvi un segno d'amor, quest'orologio,
 dite, saria opportuno?
 MADAMA
 Ah sì, ne ho perso uno
310simile appunto a quello.
 CONTE
 Guardate con che grazia io vel presento.
 MADAMA
 O che grazia gentil! Siete un portento.
 CONTE
 Mi vorrete poi bene?
 MADAMA
                                         Uh tanto, tanto.
 CONTE
 Vi piace il volto mio?
 MADAMA
                                         Siete un incanto.
 CONTE
 
315   Vezzosa gradita.
 Mio dolce tesoro.
 
 MADAMA
 
 Per voi, Bellavita,
 io smanio, io moro.
 
 A DUE
 
 Che dolce contento
320ch'io provo, ch'io sento,
 che brio! Che beltà.
 
 CONTE
 
    Ohimè, sento gente.
 
 MADAMA
 
 No no non è niente.
 Sarà mio fratello.
 
 CONTE
 
325Ha poco cervello,
 tremar ci farà.
 
 MADAMA
 
    Non tema di nulla;
 stia fermo, stia qua.
 
 PARPAGNACCO
 
    Padron riverito.
 
 CONTE
 
330Son servo obbligato.
 
 PARPAGNACCO
 
 È tutto compito. (A madama)
 
 CONTE
 
 È assai ben creato. (A madama)
 
 MADAMA
 
 Sorella li sono,
 spiacermi non sa.
 
 PARPAGNACCO, CONTE
 
335   (E fratello più buono
 di lui non si dà).
 
 MADAMA
 
    Per fino ch'ei parte,
 celatevi là. (Piano a Parpagnacco)
 
 PARPAGNACCO
 
 È troppa bontà.
 
 MADAMA
 
340   Andate in disparte, (Piano al conte)
 che poi partirà.
 
 CONTE
 
 È troppa bontà.
 
 PARPAGNACCO, CONTE
 
    Li son servitore.
 Comandi signore
345ma con libertà. (Si ritirano)
 
 MADAMA
 
    O questa sì ch'è bella!
 M'hanno creduto affé.
 
 BALOCCO
 
    Non c'è più nissuno,
 to... to... to... tocca a me.
 
 MADAMA
 
350   E questo bel Balocco
 da me cosa vorrà?
 
 BALOCCO
 
    Mia ca... ca... ca... cara.
 
 MADAMA
 
 Mio be... be... be... bello.
 
 A DUE
 
 Son qua qua qua.
 
 PARPAGNACCO, CONTE
 
355   Un altro suo fratello
 codesto ancor sarà?
 
 MADAMA
 
    Or son nell'imbroglio,
 non so cosa sarà.
 
 BALOCCO
 
 Son qua qua qua qua.
 
 PARPAGNACCO, CONTE
 
360   Ebben quanti fratelli
 avete mia signora?
 
 MADAMA
 
 Padroni cari e belli,
 io non glielo so dire.
 
 PARPAGNACCO
 
    Voi siete menzogniera.
 
 CONTE
 
365Voi siete lusinghiera.
 
 A DUE
 
 Scoperta siete già.
 
 MADAMA
 
    Andate, che vi mando;
 andate via di qua.
 
 BALOCCO
 
 Co... cosa mai sarà.
 
370   Che razza maledetta.
 
 A QUATTRO
 
 Che rabbia che mi fa.
 
 Il fine della prima parte