Li prodigi della divina grazia, partitura ms. I-CMbc (La conversione di San Guglielmo duca d’Aquitania)

 BUONAFEDE
870Ah ah v’ho conosciuto,
 signor ecco garbato.
 Oh che piacer giocondo!
 Oh che spasso, oh che spasso, oh che bel mondo.
 
    Che mondo amabile,
875che impareggiabile
 felicità!
 
    Gli alberi suonano,
 gli augelli cantano,
 le ninfe ballano,
880gli ecchi rispondono,
 tutto è godibile,
 tutto è beltà.
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
885felicità! (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 ECCLITICO e LISETTA condotta da due con gli occhi bendati
 
 LISETTA
 Dove mi conducete,
 siete sbirri, sicari o ladri siete?
 ECCLITICO
 Levategli la benda,
 or che la fortunata
890a questo nostro mondo è già arrivata. (Gli levano la benda)
 LISETTA
 Oimè, respiro un poco!
 ECCLITICO
 Bella ragazza, io gioco
 che dove adesso siate
 voi non v’immaginate.
 LISETTA
                                            E che volete,
895caro signor Ecclitico, ch’io sappia?
 Dormivo ancor nel letto,
 allorché son venuti
 que’ marioli cornuti,
 m’hanno bendati gli occhi,
900m’hanno condotta via
 e adesso non so dir dove mi sia.
 ECCLITICO
 Lisetta, avete avuta la fortuna
 d’esser passata al mondo della luna.
 LISETTA
 Ah ah mi fate ridere;
905non sono una bambina
 da credere a sì fatte scioccherie.
 ECCLITICO
 Delle parole mie
 voi la prova vedrete,
 quando sposa sarete
910del nostro imperatore
 che pel vostro bel viso arde d’amore.
 LISETTA
 La favola va lunga.
 Il padrone dov’è?
 ECCLITICO
                                   Morto si finse
 ma nel mondo lunare egli è passato
915e anch’io dopo di lui son arrivato.
 LISETTA
 Caro signor lunatico,
 non mi fate adirar. Per qual cagione,
 ditemi, uscir di casa mi faceste?
 ECCLITICO
 Di casa uscir credeste
920ma dal balcon passata
 foste qui da una nuvola portata.
 LISETTA
 Orsù tali pazzie soffrir non voglio.
 Vo’ saper dove tende quest’imbroglio.
 ECCLITICO
 Ecco il vostro padrone,
925domandatelo a lui che lo saprà.
 Io vado a ritrovar sua maestà. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 LISETTA, poi BUONAFEDE
 
 LISETTA
 Quello è il padrone? È lui?
 Non capisco la sua caricatura.
 Oh che moda graziosa, oh che figura!
 BUONAFEDE
930Lisetta, oh benvenuta.
 Tu ancor sei qui con noi?
 Fortunata davver chiamar ti puoi.
 LISETTA
 Ma dove siam?
 BUONAFEDE
                               Nel mondo della luna.
 LISETTA
 Mi volete ingannar.
 BUONAFEDE
                                       No, te lo giuro,
935questo è il mondo lunar, te l’assicuro.
 LISETTA
 Adunque sarà vero
 che una nuvola qui m’avrà portata.
 BUONAFEDE
 Sei stata fortunata,
 perch’io ti porto amore;
940sei venuta a goder sì grande onore.
 LISETTA
 Ma qui che far dovrò?
 BUONAFEDE
 Quello che devi far t’insegnerò.
 Tu devi voler bene al tuo padrone.
 LISETTA
 E non altro?
 BUONAFEDE
                          Tu devi
945fargli qualche carezza.
 LISETTA
 Lo sapete, signor, non sono avvezza.
 BUONAFEDE
 Credi forse che qui
 si faccian le carezze
 colla malizia che si fan da noi?
950Qui ognuno si vuol ben con innocenza
 e sbandita è quassù la maldicenza.
 LISETTA
 Oh se fosse così, saria pur bello
 questo mondo lunar.
 BUONAFEDE
                                         Credilo, è tale.
 Che ognuno si vuol ben senza far male.
 LISETTA
955Questo mi piace assai.
 BUONAFEDE
                                            Vien qua, Lisetta,
 dammi la tua manina.
 LISETTA
                                            Oh signor no.
 BUONAFEDE
 Perché?
 LISETTA
                  Perché non so
 se nel vostro operar vi sia tristizia.
 BUONAFEDE
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 LISETTA
960Quand’è così, prendete.
 BUONAFEDE
                                              Oh cara mano! (La stringe)
 LISETTA
 Piano, signore, piano,
 voi me l’avete stretta sì furioso
 che mi parete alquanto malizioso.
 BUONAFEDE
 Io sono innocentino,
965credi, Lisetta mia, come un bambino.
 LISETTA
 (Che caro bambinello!
 Egli è tanto innocente quanto è bello).
 BUONAFEDE
 Che dite? Ch’io son bello?
 LISETTA
                                                  Signorsì.
 BUONAFEDE
 Quando lo dite voi sarà così.
 LISETTA
970(È pazzo piucché mai).
 BUONAFEDE
                                             Via, Lisettina,
 datemi un abbraccino.
 LISETTA
                                            O questo no.
 BUONAFEDE
 Senza malizia già v’abbraccierò.
 LISETTA
 Quando fosse così...
 BUONAFEDE
                                       Così sarà.
 LISETTA
 Non mi fido.
 BUONAFEDE
                           Pietà.
 LISETTA
975Se pietà mi chiedete,
 malizioso voi siete.
 BUONAFEDE
 Ah malizia non ho.
 LISETTA
 Ma cos’è quel sospiro?
 BUONAFEDE
                                            Io non lo so.
 
    Non aver di me sospetto,
980malizioso io non ho il core.
 
 LISETTA
 
 Vi conosco, bel furbetto,
 malizioso è il vostro amore.
 
 BUONAFEDE
 
 Non è ver.
 
 LISETTA
 
                      Non me ne fido.
 
 BUONAFEDE
 
 Son pupillo.
 
 LISETTA
 
                         Io me ne rido.
 
 BUONAFEDE
 
985Via carina, una manina.
 
 LISETTA
 
 No, non voglio.
 
 BUONAFEDE
 
                              Oh crudeltà!
 
    Come fo alla mia cagnina
 le carezze io ti farò.
 
 LISETTA
 
    Ed io qual da una gattina
990le carezze accetterò.
 
 BUONAFEDE
 
    Vieni, o cara barboncina.
 
 LISETTA
 
 Vieni, o bella piccinina.
 
 BUONAFEDE
 
 Vien da me, non abbaiar.
 
 LISETTA
 
 Frusta via, mi vuoi graffiar.
 
 SCENA X
 
 CECCO nell’abito di finto imperatore con seguito, poi BUONAFEDE e LISETTA
 
 CECCO
995Olà, presto fermate
 Buonafede e Lisetta.
 Dite che il loro imperator gli aspetta. (Partono due servi)
 Vo’ proccurar, finché la sorte è amica,
 il premio conseguir di mia fatica.
 BUONAFEDE
1000Eccomi a’ cenni vostri.
 LISETTA
                                            Oh cosa vedo!
 Cecco è l’imperador!
 CECCO
                                         Lisetta, addio.
 LISETTA
 Ti saluto, buondì, Cecchino mio.
 BUONAFEDE
 Sei pazza? Cosa dici
 al nostro imperatore?
 LISETTA
1005Pazzo sarete voi;
 ci conosciamo bene fra di noi.
 CECCO
 Bella, Cecco non son ma vostro sono.
 Olà, s’innalzi il trono.
 Lisetta, vezzosetta e graziosina,
1010vi voglio far lunatica regina. (Dalla parte laterale esce un trono per due persone)
 BUONAFEDE
 (Io non vorrei che il nostro imperatore
 mi facesse l’onore
 di rapirmi Lisetta).
 CECCO
                                       E ben, che dite?
 Ecco il trono per voi, se l’aggradite.
 LISETTA
1015Il trono? Oimè! Non so.
 Sono fra il sì ed il no.
 Cotante cose stravaganti io vedo
 che dubito di tutto e nulla credo.
 CECCO
 E via venite in trono,
1020se vi piace il mio volto,
 sia Cecco o non sia Cecco,
 che cosa importa a voi?
 Dopo ci aggiusteremo fra di noi.
 LISETTA
 È questa una ragion che non mi spiace.
1025Vengo. (S’incammina verso il trono)
 BUONAFEDE
                 Dove, Lisetta?
 LISETTA
 A ricever le grazie
 del nostro imperatore,
 giacch’egli mi vuol far sì bell’onore.
 BUONAFEDE
 Come? Non ti vergogni?
1030Non hai timore della sua tristizia?
 LISETTA
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 BUONAFEDE
 Lisetta, bada bene.
 LISETTA
                                      È innocentino,
 il nostro imperator, come un bambino.
 CECCO
 Aspettar più non voglio,
1035presto venite al soglio.
 LISETTA
 Dunque lei...
 CECCO
                           Sì, mia cara,
 son vostro, se volete.
 LISETTA
 Lei è mio... Ma se poi... Ma s’io non sono...
 Non so quel che mi dica.
 CECCO
                                               Al trono, al trono.
 LISETTA
 
1040   Se lo comanda, sì venirò.
 Signor padrone, cosa sarà?
 Imperatrice dunque sarò!
 Oh fosse almeno la verità!
 Sento nel core certo vapore
1045che m’empie tutta di nobiltà.
 
    Che bella cosa l’esser signora,
 farsi servire, farsi stimar!
 Ma non la credo, ma temo ancora,
 ah mi volete tutti burlar!
1050Voglio provarmi; cosa sarà?
 Ah fosse almeno la verità! (Cecco dà braccio a Lisetta e frattanto che si fa il ritornello dell’aria la conduce in trono)
 
 BUONAFEDE
 Eccelso imperator, la fortunata
 solo Lisetta è stata.
 Le povere mie figlie
1055ancor non hanno avuta la fortuna
 di venire nel mondo della luna.
 CECCO
 Un araldo lunare ha già recato
 che in viaggio sono e che saran fra poco
 ancor esse discese in questo loco.
 BUONAFEDE