Il mondo della luna, libretto, Londra, Woodfall, 1760

 assoluta regnar. Ah questa sete
 di comandar è naturale in noi
 e ogni donna ha nel capo i fumi suoi.
 
    Qual torbido torrente
625che vien dalla montagna
 porta il furor per guida,
 devasta la campagna,
 distrugge i greggi intieri,
 va furibondo al mar.
 
630   Anch’io fra le mie pene
 benché mi veda oppressa,
 sempre sarò l’istessa,
 pur le farò tremar.
 
 SCENA III
 
 Giardino delizioso alla riva del mare, il quale offre comodo sbarco ai piccoli legni.
 
 RINALDINO, poi GIACINTO, poi GRAZIOSINO
 
 RINALDINO
 
    Queste rose porporine
635ch’ho raccolte pel mio bene
 sono tutte senza spine,
 come senz’amare pene
 è l’affetto ch’ho nel sen.
 
 GIACINTO