Il mondo della luna, libretto, Perugia, Costantini e Maurizi, 1756

 siete pentito ancor d’avervi reso
 suddito e servo mio? Vi pesa e incresse
 della smarrita libertà primiera?
 Sembravi la catena aspra e severa?
 RINALDINO
345Oh dolcissimi nodi,
 sospirati, voluti e cari sempre
 al mio tenero cor! Sudino pure
 sotto l’elmo i guerrieri; Astrea tormenti
 i seguaci del foro; e di Galeno
350sui fogli malintesi
 studi e s’affanni il fisico impostore.
 Io seguace d’amore,
 fuor della turba insana
 di chi mena sua vita in duri stenti,
355godo, vostra mercé, pace e contenti.
 TULIA
 Noi con pietà trattiamo
 i vassali ed i servi e non crudeli
 siamo coll’uom, qual colla donna è l’uomo.
 Noi dai consigli escluse,
360prive d’autorità, come se nate
 non compagne dell’uom ma serve e schiave,
 solo ad opere servili
 condannate dal vostro ingrato sesso,
 far per noi si dovria con voi lo stesso.
365Ma nostra autorità, nostro rigore
 temprerà dolce amore
 ed il vostro servir, che non fia grave,
 sarà grato per noi, per voi soave.
 
    Cari lacci, amate pene