Il mondo della luna, libretto, Vercelli, Panialis, 1752

 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 FLAMINIA ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Ecco vicina o cara
 la sospirata meta
 de' miei desiri. In breve,
 Flaminia, sarai mia.
 FLAMINIA
                                        Tutto il contento,
1205e tu creder mi puoi, nel cuore io sento.
 
    Più non chiamo ingiusto amore,
 mi son dolci le sue pene,
 se costante è il caro bene
 nel serbarmi fedeltà.
 
1210   Già penò l'afflitto cuore,
 pianse è ver ma la sua speme
 non lasciollo, or più non teme
 del destin la crudeltà.
 
 SCENA II
 
 ERNESTO solo
 
 ERNESTO
 Più felice di me chi può vantarsi?
1215Io, nel primiero istante
 che mi conobbi amante, al caro oggetto
 palesai del mio petto il vivo ardore
 ed ottenni pietà, fede ed amore.
 
    Godrò ne' labbri tuoi
1220il diletto ed il piacer,
 già si finge il mio pensier
 tal, o dio, gentil contento
 che sperar maggior non so.
 
 SCENA III
 
 LISETTA servita di braccio da BUONAFEDE e da ECLITICO, paggi dell’imperadrice
 
 LISETTA
 Olà, paggi, staffieri,
1225camerieri, braccieri,
 datemi da sedere; arricordatevi
 ch'io son la monarchessa,
 voglio esser obbedita e rispettata
 e se farete ben, vi sarò grata.
1230Sopra tutto avvertite
 di nulla riportarmi
 di quel che fa il mio sposo
 e nulla a lui mai riportar di me,
 mentre ognun di noi pensa per sé.
1235Avete a dormir poco,
 avete a mangiar freddo
 e nell'ore dell'ozio
 vuo' che l'astrologia tutti studiate,
 acciò saper possiate
1240quello che far vi tocca,
 senza ch'a comandarvi apra la bocca;
 se qualcheduno sospira
 per le belezze mie, ditelo in modo
 di non farmi arrossir. Se la fortuna
1245aiutar vi vorrà con delle mancie,
 un occhio serrerò
 né la fortuna vostra impedirò.
 BUONAFEDE
 Tutto farò per renderla servita.
 ECLITICO
 Sarà mia cura far che sia obbedita.
1250(Io me la godo).
 BUONAFEDE
 Mi favorisca, lei
 è proveduta ancor di cicisbei?
 LISETTA
 Oh che diamine dite?
 Oggi ho preso marito.
 BUONAFEDE
                                           In questo mondo,
1255per quello che m'han detto,
 insegna della luna il galateo
 essere posto in uso il cicisbeo.
 ECLITICO
 Quest'è commune usanza
 e saria il non averlo un'increanza.
 LISETTA
1260Ma il marito?
 ECLITICO
                            Il marito
 fra' lunatici umori il più corrente
 tacerà, soffrirà, non dirà niente.
 BUONAFEDE
 Il lunar cicisbeo,
 pria che siate levata,
1265verrà a bever con voi la ciocolata.
 LISETTA
 E il marito?
 BUONAFEDE
                         E il marito
 col medesimo gioco
 andrà a beverla anch'egli in altro loco.
 LISETTA
 Vi son tenuta invero
1270di tali avvertimenti,
 son monarchessa e da tale opererò,
 del mio contegno poi tutti stupir farò,
 guarderò in maestà,
 non parlerò a nissun se non in aria,
1275a certa gente bassa
 non darò confidenza,
 per non temer da lor qualche insolenza.
 Ed in ispecie a certe donniciuole,
 che sempre han queste tali
1280l'invidia dentro al cuor che le martella,
 or di questa, or di quella
 mormorano fra loro a più non posso
 e tagliano ad ognuno i panni adosso.
 
    Quando si trovano
1285le basse femmine,
 dicono, parlano
 sempre così.
 
    «Eh non sapete!
 Nina l'ha fatta».
1290«Che cosa dite?»
 «Lilla fuggì».
 
    Le tristi femmine
 sono così.
 
 SCENA IV
 
 BUONAFEDE, ECLITICO E CECCO
 
 CECCO
 Uom sublunare, in questo nostro mondo
1295le figlie, quando sono da marito, (A Buonafede)
 si maritano tosto e non s'aspetta,
 come talor nel vostro mondo usate,
 che le femmine sian quasi invecchiate.
 BUONAFEDE
 Eh signor, le mie figlie
1300son pure ed innocenti.
 CECCO
                                            Eppur si dice
 che le femmine vostre
 nascon là giù colla malizia in corpo.
 ECLITICO
 È vero, dite bene;
 appena una ragazza sa parlare,
1305principia a ricercare
 cosa vuol dir sta cosa e poi quest'altra
 e con il praticar diventa scaltra.
 Le fanciulle alla moda
 sanno dove che il diavol ha la coda.
 BUONAFEDE
1310Ma Flaminia non sa, non sa Clarice
 distinguer dalla rapa la radice.
 CECCO
 Orsù, se queste hanno da star quassù
 maritarle conviene,
 altrimenti così non stanno bene.
 BUONAFEDE
1315Io mi rimetto a quello che farà
 vostra più che lunare maestà.
 ECLITICO
 Ecco viene Flaminia, ecco Clarice
 corteggiando la nostra imperadrice.
 
 SCENA V
 
 LISETTA, FLAMINIA, CLARICE e detti
 
 LISETTA
 (Seguitate il mio dir e non temete).
1320Brave, brave ragazze, mi piacete.
 Se voi mi servirete,
 la mancia vi darò
 e quanto prima vi mariterò.
 CECCO
 Sposa, venite in trono;
1325il mondo oggi vi veda
 unita al vostro sposo
 dettar leggi con lui.
 Vuo' che siam promotori e testimoni
 di due altri felici matrimoni;
1330Espero a voi destino
 Flaminia per consorte,
 la prenderete voi?
 ERNESTO
                                    Sì mio signore,
 lieto la prenderò con tutto il cuore.
 ECLITICO
 E voi Flaminia bella,
1335siete di ciò contenta?
 FLAMINIA
                                         Contentissima.
 ERNESTO
 Sposa mia dilettissima.
 FLAMINIA
 Adorato consorte.
 A DUE
 Oh felice contento! Oh lieta sorte.
 BUONAFEDE
 Oh figlia, oh sangue mio!
1340Nel vederti gioir, giubbilo anch'io.
 CECCO
 Sposa, disponete Clarice
 or a chi più vi piace.
 LISETTA
 Eclitico a voi tocca
 render lieta e felice
1345con i vostri sponsali anche Clarice.
 ECLITICO
 Eccomi, pronto io sono
 e dalla destra sua sospiro il dono.
 LISETTA
 Clarice il prenderete?
 CLARICE
                                           E perché no,
 anzi con tutto il cuor lo prenderò.
 ECLITICO
1350Ecco la mano e con la mano il cuore.
 A DUE
 Oh felice fortuna! Oh lieto amore!
 ECLITICO
 
    E viva gli sposi,
 e viva l'amor.
 
 CLARICE
 
    E viva il contento
1355ch'io sento nel cuor.
 
 ECLITICO
 
    Visetto mio bello,
 mio caro, mio bello.
 
 A DUE
 
 E viva li sposi,
 e viva l'amor.
 
 SCENA VI
 
 BUONAFEDE e detti
 
 BUONAFEDE
1360Cara la mia figliuola,
 il vederti contenta mi consola.
 CECCO
 Buonafede che dite?
 Siete di ciò contento?
 BUONAFEDE
                                          Anzi ho piacere
 che sian le mie figliuole maritate.
 CECCO
1365Voi stesso l'approvate?
 BUONAFEDE
                                            Signorsì.
 CECCO
 Quando dunque è così,
 per maggior sussistenza
 del loro matrimonio,
 acciò non si rendesse un giorno vano,
1370congiongetele voi di vostra mano.
 BUONAFEDE
 Sì signor, dite bene;
 questa funzione al genitor conviene.
 Figlie io vi congiongo
 ai cari vostri sposi;
1375siate d'accordo insieme e non gridate
 ed al vostro dover nessun mancate.
 
 SCENA ULTIMA
 
 CECCO e detti
 
 CECCO
 Orsù tutto è finito,
 son fatti i matrimoni,
 Buonafede è contento;
1380voi siete soddisfatti,
 ognun vada a cercar la sua fortuna
 e bisogno non v'è più d'altra luna.
 ECLITICO
 Sì sì voi dite bene,
 or che siam maritati,
1385or ch'è ognuno di noi lieto e giocondo,
 tornar tutti potiam al nostro mondo.
 ERNESTO
 Al mondo ritorniamo
 e grazie a Buonafede noi rendiamo.
 BUONAFEDE
 Come! Che cosa dite!
1390Intendervi non so.
 CECCO
 Meglio donque con voi mi spiegherò.
 Voi ricusaste dar Flaminia in sposa
 al mio signor Ernesto; ei con Eclitico,
 ch'è di Clarice vostra amato amante,
1395con finta astrologia
 v'ha condotto nel mondo della luna
 e qui cercato ha ognun la sua fortuna.
 Se di ciò ch'è successo vi dispiace,
 di questa vostra gran credulità
1400or pagate il fio.
 BUONAFEDE
 Lunatico al veder sono stat'io;
 ma pazienza, m'avete voi burlato.
 LISETTA
 Ha durato pur troppo il principato!
 ECLITICO
 Così appunto succede
1405a chi molto desia e tutto crede.
 CORO
 
    Bella dea del terzo cielo
 con gl'influssi tuoi felici,
 or ch'ascoso è il dio di Delo,
 tu consola i buoni amici,
1410dona ognor buona fortuna
 agl'amanti della luna.
 
 Arietta
 
    Quanta gente è che sospira
 di saper cos'è la luna;
 ma non tutti han la fortuna
1415di poterla contemplar.
 
 Il fine