Il re pastore, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1770

Esemplare consultato: I-Vgc; pp. 60. Fregio tipografico sul frontespizio a p. 1, fregi ad apertura d'atto e piccoli fregi a chiusura del I e III atto, capilettera ornati per il verso iniziale di ciascun atto.

Non è semplice identificare l'edizione metastasiana di riferimento per il libretto approntato a Lisbona nel 1770: se è vero che esso concorda con la prima edizione a stampa del 1751 (Vienna, van Ghelen) circa il mantenimento del passo «Ma senti. / Se tardi, io torno. AGENORE È giusto. ELISA Addio» (vv. 338-339), poi espunto nell'edizione parigina del 1755, è anche vero che con quest'ultima condivide la maggior parte dei punti esclamativi e interrogativi, l'incipit «Aime!» del III atto, nonché il lemma «gastigo» (vv. 559 e 710).

Per quanto concerne le arie la presente edizione non conserva la consuetudine tipografica che segnalava mediante lineette le rime al mezzo.

Sono stati mantenuti: scempiamenti derivati da forme grecizzanti o latineggianti (publica), gli esiti della x latina intervocalica, quale l'alternanza esempio / essempio; Mutazioni di scene insalvatichite, 77 raggionar,559 gastigo, 710 gastigo.

Sono stati emendati: 84 un'orto] un orto, 338 Ma senti,] Ma senti.