La Salustia, libretto, Napoli, 1731

 Parlate pur con libertà.
 ECCLITICO
                                             Voi siete
 l’unico galantuom ch’io stimo ed amo.
 Onde vi vengo a usar per puro affetto
460un atto d’amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
 Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECCLITICO
                                    Vengo da voi
 per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
 Ditemi, cosa fu?
 ECCLITICO
465Amico, addio; non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
 Voi mi fate morir. Ma perché mai?
 ECCLITICO
 Tutto confido a voi. Sappiate, amico,
 che il grand’imperatore
 del bel mondo lunar con lui mi vuole.
470Io fra pochi momenti
 sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
 e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
 Come! È vero? Oh gran caso! Oh me infelice
475se resto senza voi! Ma in qual maniera
 la voce di lassù poté arrivare?
 ECCLITICO
 Là nel mondo lunare
 un astrologo v’è come son io
 che ha fatto un canocchial simile al mio.
480Congiunti nella cima i canocchiali
 e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
 sento quel che si dice in altro mondo
 e col metodo stesso anch’io rispondo.
 BUONAFEDE
485Oh prodigio! Oh prodigio! Ed in che modo
 sperate andar tant’alto?
 Dalla terra alla luna vi è un gran salto.
 ECCLITICO
 Tutto vuo’ confidarvi.
 Dal canocchiale istesso
490il grande imperatore
 mi ha fatto schizzettar certo licore
 che quando il beverò
 leggiermente alla luna io volerò.
 BUONAFEDE
 Amico, ah se voleste,
495aiutar mi potreste.
 ECCLITICO
                                     E come mai?
 BUONAFEDE
 Schizettatemi un po’ di quel licore
 che v’ha mandato il vostro imperatore.
 ECCLITICO
 (Eccolo nella rete).
 BUONAFEDE
                                     E poi anch’io
 verrò lassù con voi.
 ECCLITICO
                                      Ma non vorrei
500che se n’avesse a mal sua maestà.
 BUONAFEDE
 È un signor di buon cor, non parlerà.
 ECCLITICO
 Orsù, mi siete amico;
 vi voglio soddisfar. Quest’è il licore,
 giacché non v’è nessuno,
505vuo’ che ce lo beviam metà per uno.
 BUONAFEDE
 E poi come faremo?
 ECCLITICO
 E poi ci sentiremo
 sottilizzar le membra in forma tale
 che andremo in su come se avessim l’ale.
 BUONAFEDE
510Beverei ma non so...
 Sono fra il sì ed il no.
 ECCLITICO
 Compiacervi credevo;
 se pentito già siete, io solo bevo. (Finge di bevere)
 BUONAFEDE
 Non lo bevete tutto
515per carità.
 ECCLITICO
                      Tenetemi, che ormai
 mi sembra di volare. Oh me felice!
 Oh singolar fortuna!
 Or or sarò nel mondo della luna. (Straluna gli occhi)
 BUONAFEDE
 Cos’avete negli occhi?
520Parete spirato.
 ECCLITICO
 Dallo spirto lunar son invasato.
 Addio. Vado.
 BUONAFEDE
                           Fermate.
 Voglio venir anch’io.
 ECCLITICO
                                        Ecco, tenete
 il resto del licor dunque e bevete.
 BUONAFEDE
525Ma le figliuole mie? Ma la mia serva?
 ECCLITICO
 Quando sarete là
 grazia per esse ancor s’impetrerà.
 Vado, vado.
 BUONAFEDE
                         Son qui. Bevo; aspettate. (Beve)
 ECCLITICO
 (Bevi, buon pro ti faccia.
530Io bevuto non ho. Fra pochi istanti
 dal sonnifero oppresso e addormentato
 crederà nella luna esser portato).
 BUONAFEDE
 Ecco bevuto ho anch’io.
 Mondo, mondaccio rio,
535per sempre t’abbandono.
 Uomo sopralunar fatto già sono.
 Ohimè! Sento un gran foco.
 ECCLITICO
 Soffrite; a poco a poco
 tramutar sentirete
540tutte le vostre membra; e goderete.
 BUONAFEDE
 Par che mi venga sonno.
 ECCLITICO
                                               Ecco l’effetto
 che fa il licor perfetto.
 BUONAFEDE
 Non posso star in piedi.
 ECCLITICO
                                              Accomodatevi. (Lo fa sedere)
 State pronto a salire e consolatevi.
 BUONAFEDE
545Mi sembra di volar.
 ECCLITICO
                                       Lo credo anch’io.
 BUONAFEDE
 Caro Ecclitico mio,
 ditemi dove sono. In terra o in aria?
 ECCLITICO
 Vi andate a poco a poco sollevando.
 BUONAFEDE
 Mi vo sottilizzando.
550Ma come uscir potrem da questa stanza?
 ECCLITICO
 Abbiamo in vicinanza
 un ampio fenestrone.
 BUONAFEDE
 Vado, vado senz’altro.
 ECCLITICO
                                          (Oh che babbione!)
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 ECCLITICO
 
555Bravo, bravo, mi consolo.
 
 BUONAFEDE
 
 Dove siete?
 
 ECCLITICO
 
                         Volo anch’io.
 
 BUONAFEDE, ECCLITICO A DUE
 
 Addio mondo, mondo addio. (Escono Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
 Caro padre, cosa c’è?
 
 LISETTA
 
 Padron mio, che cos’è?
 
 BUONAFEDE
 
560   Vado, vado, volo, volo.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Dove, dove.
 
 ECCLITICO
 
                         Oh che fortuna!
 
 BUONAFEDE
 
 Vo nel mondo della luna.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Muore, muore, ohimè che muore!
 
 BUONAFEDE
 
 Oh che gusto, oh che diletto!
 
 ECCLITICO
 
565Viva, viva, oh che fortuna!
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Muore, muore.
 
 BUONAFEDE
 
                               Cara luna,
 vengo, vengo, vengo a te. (S’addormenta)
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
    Muore, muore, presto, presto.
 Qualche spirto troverò.
570Presto, presto tornerò. (Partono)
 
 ECCLITICO
 
    Il buon sonnifero
 gli offusca il cerebro.
 Portar dagli uomini
 via lo farò.
 
575   Fabrizio, Prospero, (Vengono due servi)
 su via prendetelo
 e là portatelo
 nel mio giardin. (Portano via Buonafede)
 
    Le donne tornano
580e si disperano
 perché già credono
 morto il meschin. (Tornano Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
    Povero padre, ahi che morì.
 
 LISETTA
 
 Ahi che di vivere tosto finì.
 
 ECCLITICO
 
585No, non piangete; non è così.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che di vivere tosto finì.
 Ahi che tormento, ahi che morì.
 
 ECCLITICO
 
 Fe’ testamento, eccolo qui.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento, ahi che morì!
 
 ECCLITICO
 
590   «Lascio a Clarice seimille scudi,
 se di sposarsi risolverà».
 
 CLARICE
 
 Era mortale, questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
    «Lascio a Lisetta cento ducati
 quando il marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
595Era assai vecchio, questo si sa.
 
 ECCLITICO
 
    Povero vecchio, più nol vedrete.
 
 CLARICE, LISETTA A DUE
 
 Ahi che tormento che voi mi date!
 
 ECCLITICO
 
 Pronta è la dote, se la volete.
 
 LISETTA, CLARICE A DUE
 
 Mi fate ridere, mi consolate.
600Viva chi vive; chi è morto è morto,
 dolce conforto la dote sarà.
 
 Fine dell’atto primo
 
 Siegue il ballo, nel quale si rappresenta il mondo della luna in un globo trasparente, con l’astrologo ed il credulo che fanno le loro osservazioni e derisi dalle donne che attendono l’effetto dell’impostura. S’apre il globo ed escono da quello due uomini e due donne lunari che si figurano esser questi veduti già da Buonafede col canocchiale e descritti nelle sue canzonette, dopo di che s’uniscono ed intrecciano le loro danze.
 
 
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa di Ecclitico, raffigurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune stravaganze ordinate dall’astrologo per deludere Buonafede.
 
 BUONAFEDE che dorme sopra un letto di fiori; ECCLITICO travestito con abito capriccioso; ERNESTO ne’ suoi abiti
 
 ECCLITICO
 Ecco qui Buonafede
 nel mondo della luna. Egli ancor dorme
 e quando sia destato
605esser non crederà nel mio giardino
 ma nel mondo lunare
 fra le delizie peregrine e rare.
 ERNESTO
 Ma Flaminia e Clarice
 son del tutto avvisate?
 ECCLITICO
                                           Il tutto sanno;
610e a ogni nostro disegno aderiranno.
 Lisetta nulla sa ma non importa,
 con un’altra invenzione
 farò ch’ella si creda
 nel mondo della luna trasportata.
615Ella è da Cecco amata
 e Cecco la desia;
 e acciocch’egli aderisca alle mie voglie
 gli ho promesso che lei sarà sua moglie.
 ERNESTO
 Flaminia sarà mia.
 ECCLITICO
620E mia sarà Clarice.
 Oggi ciascun di noi sarà felice.
 Le macchine son pronte;
 son pronti i giuochi, i suoni, i balli e i canti,
 cose che pareran prodigi o incanti.
 ERNESTO
625Ed io per esser pronto
 a sostener la mia caricatura,
 vado tosto a cambiar spoglie e figura. (Parte)
 
 SCENA II
 
 ECCLITICO e BONAFEDE che dorme
 
 ECCLITICO
 Buonafede ancor dorme.
 Tempo è di risvegliarlo.
630Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l’oppio,
 in sé ritornerà. (Gli pone un vasetto sotto le narici)
 BUONAFEDE
                                Flaminia...
 ECCLITICO
                                                      Ei chiama
 la figliuola fra il sonno e la vigilia.
 BUONAFEDE
 Ehi Clarice... Lisetta...
 ECCLITICO
635Ora si va svegliando.
 BUONAFEDE
                                         Eh! Dove sono? (Si alza bel bello)
 ECCLITICO
 Amico.
 BUONAFEDE
                 Olà chi siete?
 ECCLITICO
 Che! Non mi conoscete?
 Non ravvisate Ecclitico?
 BUONAFEDE
                                              Voi quello?
 ECCLITICO
 Sì, quel son io.
 BUONAFEDE
                              Ma dove,
640dove, amico, siam noi?
 ECCLITICO
 Dove la sorte tutti i beni aduna,
 nel bellissimo mondo della luna.
 BUONAFEDE
 Eh! Mi burlate?
 ECCLITICO
                                E non ve n’accorgete
 dello splendor che fa più bello il giorno?
645Dell’aria salutar che spira intorno?
 BUONAFEDE
 È vero. Oh che bel giorno!
 Oh che aria dolcissima e soave!
 ECCLITICO
 Mirate a’ vostri piedi
 dal bel terren fecondo
650nascer le rose, i gigli. (Si vedono a spuntar i fiori)
 BUONAFEDE
                                          Oh che bel mondo!
 ECCLITICO
 Udite il dolce canto
 degli augelli canori. (S’odono a cantar i rosignoli)
 BUONAFEDE
                                        Oh che contento!
 Son fuor di me, non so dove mi sia.
 ECCLITICO
 Udite l’armonia
655ch’esce dagli arboscelli
 agitati da dolci venticelli. (Odesi un concertino principiato da violini ed oboè in orchestra con le risposte de’ corni da caccia e fagotti dentro la scena)
 BUONAFEDE
 Bravi, bravissimi!
 Gli alberi in questo mondo
 suonan meglio de’ nostri sonatori.
 ECCLITICO
660Or vedrete ballar ninfe e pastori. (Escono ballerini, quali intrecciano una bella danza)
 BUONAFEDE
 Oh che ninfe gentili! Oh che fortuna!
 Oh benedetto il mondo della luna!
 Ma sa l’imperatore
 ch’io qui sono arrivato?
 ECCLITICO
665È di tutto informato.
 BUONAFEDE
 Andiamlo a ritrovar.
 ECCLITICO
                                        Non è permesso
 con quell’abito andar innanzi a lui,
 s’egli non ve ne manda uno de’ sui.
 Ma ecco i cavalieri
670con i paggi e staffieri. Il gran monarca
 vi manda da vestire.
 BUONAFEDE
                                        Oh che bel mondo!
 
 SCENA III
 
 Intanto che i cavalieri cantano il coro, i paggi levano le sue vesti a Buonafede e lo vestono con gli abiti capricciosi da loro portati. Quattro cavalieri con paggi e staffieri, che portano abiti da travestire Bonafede, e detti.
 
 CAVALIERE
 
    Uomo felice
 cui goder lice
 di questo mondo
675l’alta beltà.
 
    L’imperatore,
 per farvi onore,
 prove vi manda
 di sua bontà.
 
 ECCLITICO, BUONAFEDE A DUE
 
680   Il ciel lo guardi
 sempre d’affanni;
 viva mill’anni
 con sanità.
 
 QUATTRO CAVALIERI
 
    Or che vestito
685siete e pulito,
 andar potrete
 da sua maestà.
 
 TUTTI
 
    Il ciel lo guardi
 sempre d’affanni;
690viva mill’anni
 con sanità. (Partono i cavalieri, paggi e staffieri)
 
 BUONAFEDE
 Come avrò a contenermi?
 Quante gran riverenze avrò da fare?
 ECCLITICO
 Il nostro buon monarca
695non vuol adulatori. Egli è un signore
 ch’è tagliato alla buona e di buon cuore.
 BUONAFEDE
 Andiam. Non vedo l’ora di vederlo.
 Ma quanto in anticamera
 aspettar ci farà?
 ECCLITICO
                                 Qui in anticamera
700sospirar non si sente o bestemmiare.
 Ognuno puol entrare,
 ognuno puol andar dal suo sovrano
 e può baciargli il piè, non che la mano.
 Ma restate, che or io
705anderò ad avvisarlo;
 egli ha tanta bontà
 che per farvi piacer qui venirà.
 BUONAFEDE
 E la mia cameriera e le mie figlie
 non verranno con noi?
 ECCLITICO
710Sì sì, verranno poi;
 anzi le nostre donne
 han ius particolare a questo impero,
 perché va con la luna il lor pensiero.
 
    Voi lo sapete
715come son fatte.
 Ora vezzose
 tutte amorose.
 Ora ostinate
 fiere arrabbiate.
720Che? Non è vero?
 Sono lunatiche.
 Oh signorsì.
 
    Mutan figura,
 mutan pensiere;
725son per natura
 poco sincere.
 Certo credetemi
 ch’ell’è così.
 
 SCENA IV
 
 BUONAFEDE solo
 
 BUONAFEDE
 Parmi che dica il vero; anzi Lisetta
730ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
 Ma s’ella qui verrà
 forse si cangerà. Ben mi ricordo
 del bellissimo caso
 della donna menata per il naso.
 
 SCENA V
 
 Si cala il ponte levatore e vedesi in fondo della scena un carro trionfale, tirato da sei uomini bizzarramente vestiti con sopra il carro CECCO vestito da imperatore, e a’ piedi del medesimo ERNESTO vestito all’eroica con una stella in fronte. BUONAFEDE osserva con meraviglia. A suono di sinfonia si avanza il carro e giunto alla metà della scena lo fermano; ed Ernesto scende ed aiuta a scendere Cecco con affettata sommissione
 
 BUONAFEDE
735Umilmente m’inchino
 a vostra maestà.
 CECCO
                                 Chi siete voi
 che indrizza i suoi saluti
 alla maestà nostra e non a noi?
 BUONAFEDE
 Perdoni; io fo all’usanza
740del mondo sublunar dove son nato.
 CECCO
 Sì sì, sono informato
 che là nel vostro mondo
 trionfa l’albagia
 né di titoli mai v’è carestia.
 BUONAFEDE
745Dice ben... Ma che vedo!
 Quivi il signor Ernesto?
 ERNESTO
                                              V’ingannate.
 Io stella sono ed Espero m’appello;
 e quando il cielo imbruna
 esco primiera a vagheggiar la luna.
750Sortito avrà l’influsso
 quel ch’Ernesto s’appella
 dalla costellazion della mia stella.
 BUONAFEDE
 Io non so che mi dir; voi tutto Ernesto
 certo rassomigliate.
 CECCO
755Non vi maravigliate,
 che nella nostra corte abbiamo noi
 un buffon che somiglia tutto a voi.
 BUONAFEDE
 Grazie a vostra bontà del paragone
 ma io per dirla a lei non son buffone.
 CECCO
760E pur nel vostro mondo
 chi sa far il buffone è fortunato.
 BUONAFEDE
 Cappari! Egli è informato.
 CECCO
                                                   Or, che vi pare?
 Vi piace il nostro mondo?
 BUONAFEDE
                                                 In fede mia
 a chi un mondo sì bel non piaceria?
765Ma per esser contento
 una grazia, signor, ancor vi chiedo.
 CECCO
 Chiedete pur, che tutto io vi concedo.
 BUONAFEDE
 Ho due figlie e una serva.
 Vorrei...
 CECCO
                   Già v’ho capito,
770le vorreste con voi.
 Andrà, per consolarle,
 una stella cometa ad invitarle.
 BUONAFEDE
 Ma le stelle comete
 portan cattivo augurio.
 CECCO
                                            Oh gente pazza
775del mondo sublunar! Poiché le stelle
 conoscer pretendete
 e voi stessi laggiù non conoscete.
 BUONAFEDE
 Ha ragion, ha ragion, non so che dire.
 CECCO
 Io le farò venire
780ma però con un patto,
 che vuo’ senza recarvi pregiudizio
 la vostra cameriera al mio servizio.
 BUONAFEDE
 Ma signor...
 CECCO
                         Già lo so
 che siete innamorato
785in quei begli occhi suoi
 ma questa volta la vogliam per noi.
 BUONAFEDE
 Dunque lei l’ha veduta?
 CECCO
                                              Signorsì,
 una macchina abbiamo
 da cui spesso vediamo
790quel che si fa laggiù nel basso mondo;
 e il piacer più giocondo
 che aver possano i nostri occhi lunari
 è il mirar le pazzie de’ vostri pari.
 
    Un avaro suda e pena
795e poi crepa e se ne va.
 Un superbo, senza cena,
 vuol rispetto e pan non ha.
 Un geloso è tormentato,
 un corrente è criticato,
800quasi tutti al vostro mondo
 siete pazzi in verità.
 
    Chi sospira per amore,
 chi delira per furore,
 chi sta bene e vuol star male,
805chi ha gran fumo e poco sale;
 al rovescio tutto va.
 Siete pazzi in verità. (Sale nel suo carro e parte col seguito)
 
 SCENA VI
 
 BUONAFEDE ed ERNESTO
 
 ERNESTO
 Voi avete due figlie?
 BUONAFEDE
                                        Signorsì.
 ERNESTO
 Fanciulle o maritate?
 BUONAFEDE
                                          Son ragazze
810e non ho ancora lor dato marito,
 perché non ho trovato un buon partito.
 ERNESTO
 Avete fatto ben. Nel vostro mondo
 due cattivi mezzani
 soglion far qualche volta i matrimoni;
815uno è il capriccio e l’altro è l’interesse.
 Dal primo ne provien la sazietà,
 dal secondo la nera infedeltà.
 BUONAFEDE
 Vussignoria favella
 come appunto parlar deve una stella.
 ERNESTO
820Qui non v’è alcun che dica
 di morir per l’amata;
 non v’è alcun che sia fido ad un’ingrata,
 non vedrete chi voglia
 nella tasca portar ampolle o astucci
825con balsami o ingredienti,
 utili delle donne a’ svenimenti.
 BUONAFEDE
 Ma se svien una donna,
 come la soccorrete?
 ERNESTO
                                      Accostumiamo
 una corda portare; quando siano
830tali caricature,
 le facciam rinvenir con battiture.
 BUONAFEDE
 Questo, per vero dire,
 è un perfetto elisire.
 ERNESTO
 È un elisir che giova;
835e credetelo a me, che il so per prova.
 
    Qualche volta non fa male
 il contrasto ed il rigore.
 Sempre pace, sempre amore
 fa languire anco il piacer.
 
840   Quando poi cessa lo sdegno
 sente il cor maggior diletto;
 più vigor prende l’affetto
 e moltiplica il goder.
 
 SCENA VII
 
 BUONAFEDE solo e varie persone di dentro che forman l’eco
 
 BUONAFEDE
 Io resto stupefatto.
845Questo è un mondo assai bello, assai ben fatto.
 Cantan sì ben gli augelli;
 suonano gli arboscelli;
 ognun balla, ognun gode;
 ognun vive giocondo;
850oh che mondo felice! Oh che bel mondo!
 Me lo voglio goder. Vuo’ andar girando
 per questa ch’esser credo
 la principal città.
 Non so s’abbia d’andar di là o di qua. (L’eco risponde da varie parti)
 ECO
855Di qua, di qua, di qua.
 BUONAFEDE
 Oh questa sì che è bella!
 Ognuno a sé mi appella
 e mi sento a chiamar di qua e di là.
 ECO
 Di là, di là, di là.
 BUONAFEDE
860E siam sempre da capo.
 Vorrei venire e non vorrei venire;
 sono fra il sì ed il no.
 ECO
 No, no, no, no, no, no.
 BUONAFEDE
 No di qua, no di là.
865Dunque resterò qui
 sempre fermo così.
 ECO
 Sì, sì, sì, sì, sì, sì.
 BUONAFEDE
 Ah! Ah! V’ho conosciuto,
 signor eco garbato.
870Oh che piacer giocondo!
 Oh che spasso, oh che spasso! Oh che bel mondo!
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità!
 
875   Gli alberi suonano,
 gl’augelli cantano,
 le ninfe ballano,
 gli echi rispondono,
 tutto è godibile,
880tutto è beltà.
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
 felicità! (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 ECCLITICO e LISETTA condotta da due con gli occhi bendati
 
 LISETTA
 Dove mi conducete?
885Siete sbirri, sicari o ladri siete?
 ECCLITICO
 Levategli la benda,
 or che la fortunata
 a questo nostro mondo è già arrivata. (Gli levano la benda)
 LISETTA
 Ohimè, respiro un poco.
 ECCLITICO
890Bella ragazza, io gioco
 che dove adesso siate
 voi non v’immaginate.
 LISETTA
                                            E che volete,
 caro signor Ecclitico, ch’io sappia?
 Dormiva ancor nel letto
895allorché son venuti
 quei marioli cornuti;
 m’hanno bendati gli occhi,
 m’hanno condotta via
 e adesso non so dir dove mi sia.
 ECCLITICO
900Lisetta, avete avuta la fortuna
 d’esser passata al mondo della luna.
 LISETTA
 Ah ah, mi fate ridere,
 non sono una bambina
 da credere a sì fatte scioccherie.
 ECCLITICO
905Delle parole mie
 voi la prova vedrete
 quando sposa sarete
 del nostro imperatore
 che pel vostro bel viso arde d’amore.
 LISETTA
910La favola va lunga.
 Il padrone dov’è?
 ECCLITICO
                                   Morto si finse
 ma nel mondo lunare egli è passato
 e anch’io dopo di lui sono arrivato.
 LISETTA
 Caro signor lunatico,
915non mi fate adirar. Per qual cagione,
 ditemi, uscir di casa mi faceste?
 ECCLITICO
 Di casa uscir credeste
 ma dal balcon passata
 foste qui da una nuvola portata.
 LISETTA
920Orsù, tali pazzie soffrir non voglio.
 Vuo’ saper dove tende quest’imbroglio.
 ECCLITICO
 Ecco il vostro padrone;
 dimandatelo a lui che lo saprà.
 Io vado a ritrovar sua maestà. (Parte)
 
 SCENA IX
 
 LISETTA, poi BUONAFEDE
 
 LISETTA
925Quello è il padrone? È lui.
 Non capisco la sua caricatura.
 Oh che moda graziosa! Oh che figura!
 BUONAFEDE
 Lisetta, oh benvenuta.
 Tu ancor sei qui con noi?
930Fortunata davver chiamar ti puoi.
 LISETTA
 Ma dove siam?
 BUONAFEDE
                               Nel mondo della luna.
 LISETTA
 Mi volete ingannar.
 BUONAFEDE
                                       No, te lo giuro.
 Questo è il mondo lunar, te l’assicuro.
 LISETTA
 Adunque sarà vero
935che una nuvola qui m’avrà portata.
 BUONAFEDE
 Sei stata fortunata.
 Perch’io ti porto amore,
 sei venuta a goder sì grand’onore.
 LISETTA
 Ma qui che far dovrò?
 BUONAFEDE
940Quello che devi far t’insegnerò.
 Tu devi voler bene al tuo padrone.
 LISETTA
 E non altro?
 BUONAFEDE
                          Tu devi
 fargli qualche carezza!
 LISETTA
 Lo sapete, signor, non sono avvezza.
 BUONAFEDE
945Credi forse che qui
 si faccian le carezze
 con la malizia che si fan da noi?
 Qui ognuno si vuol ben con innocenza
 e sbandita è quassù la maldicenza.
 LISETTA
950Oh se fosse così, saria pur bello
 questo mondo lunar!
 BUONAFEDE
                                         Credilo, è tale.
 LISETTA
 Questo mi piace assai.
 BUONAFEDE
                                            Vien qua, Lisetta,
 dammi la tua manina.
 LISETTA
                                            Oh signor no.
 BUONAFEDE
 Perché?
 LISETTA
                  Perché non so
955se nel vostro operar vi sia tristizia.
 BUONAFEDE
 Eh qui tutto si fa senza malizia.
 LISETTA
 Quand’è così prendete.
 BUONAFEDE
                                             Oh cara mano! (La stringe)
 LISETTA
 Piano, signore, piano.
 Voi me l’avete stretta sì furioso
960che mi parete alquanto malizioso.
 BUONAFEDE
 Io sono innocentino,
 credi, Lisetta mia, come un bambino.
 LISETTA
 (Che caro bambinello!
 Egli è tanto innocente quanto bello).
 BUONAFEDE
965Che dite? Ch’io son bello?
 LISETTA
                                                  Signorsì.
 BUONAFEDE
 Quando lo dite voi, sarà così.
 LISETTA
 (È pazzo piucché mai).
 BUONAFEDE
                                             Via, Lisettina,
 datemi un abbraccino.
 LISETTA
                                            Oh questo no.
 BUONAFEDE
 Senza malizia già vi abbraccerò.
 LISETTA
970Quando fosse così...
 BUONAFEDE
                                       Così sarà.
 LISETTA
 Non mi fido.
 BUONAFEDE
                           Pietà.
 LISETTA
 Se pietà mi chiedete,
 malizioso voi siete.
 BUONAFEDE
 Ah! Malizia non ho.
 LISETTA
975Ma cos’è quel sospiro?
 BUONAFEDE
                                            Io non lo so.