Il prigionier superbo, partitura ms. I-Nc Rari 7.6.7-8; olim 30.4.14-15

 Non fate la ritrosa.
 CLARICE
 Or via, voglio accordarvi qualche cosa.
205Baciatemi la mano.
 ECLITTICO
                                      Oh, bella mano!
 CLARICE
 Perché voi mi piacete
 qualche volta vi fo queste finezze.
 ECLITTICO
 (Oh fortunate pur le mie bellezze!)
 CLARICE
 Ah disgraziati noi! Viene mio padre.
210Astrologo mio caro, andate via.
 ECLITTICO
 (Il male ed il malan che il ciel gli dia).
 Addio, mio ben; pensate che voi siete
 il mio caro, il mio bello,
 il mio amor tenerello,
215mia diva, mia sovrana,
 la mia luna, il mio sol, la mia Diana.
 
    Io ho un vespaio,
 ho un formicaio;
 da capo a piè
220mi sento, ohimè!
 il sangue friggere
 e mille pungoli
 mi stanno al core
 a punzicchiar.
 
225   Il sonno poi
 è per me ito
 ed appetito
 già non ho più;
 or pensa tu
230se vita è questa
 che abbia a durar.
 
 SCENA V
 
 CLARICE, poi BUONAFEDE
 
 BUONAFEDE
 Brava, signora figlia,
 v’ho detto tante volte
 che non usciate dalla vostra stanza.
 CLARICE
235Ed io tante altre volte
 mi sono dichiarata
 che non posso soffrir di star serrata.
 BUONAFEDE
 Eh, ben bene, fraschetta,
 so io quel che farò.
 CLARICE
                                     Sì, castigatemi,
240cacciatemi di casa e maritatemi.
 
    Son fanciulla da marito
 e lo voglio, già ’l sapete,
 e se voi non mel darete,
 da me stessa il prenderò.
 
 SCENA VI
 
 BUONAFEDE, poi LISETTA, facendo calze
 
 BUONAFEDE
245Se mandarla potessi
 nel mondo della luna, avrei speranza
 castigata veder la sua baldanza.
 LISETTA
 
    Oh come è dolce amar un bel visetto!
 Amor furbetto m’accende il cor.
250Oh come è grato quel pizzicor!
 Che gusto! Che diletto!
 Stuzzica, pizzica, mozzica,
 caro, in seno amor.
 
 BUONAFEDE
 Brava, brava Lisetta. Oh, se sapessi
255le belle cose che ho vedute!
 LISETTA
                                                    E cosa
 ha veduto di bello?
 BUONAFEDE
 Ho avuto la fortuna
 di mirar dentro al tondo della luna.
 LISETTA
 (Ecco la sua pazzia).
 BUONAFEDE
                                        Senti, può darsi...
260Sai che ti voglio ben... Può darsi ancora,
 se tu mi sei fedel, se non ricusi
 di darmi un po’ d’aiuto,
 che io ti faccia veder quel che io ho veduto.
 LISETTA
 Sapete pur che io sono
265vostra serva fedele e se mi lice
 vostra tenera amante.
 (Invaghita però sol del contante).
 BUONAFEDE
 Quando è così, mia cara,
 della ventura mia ti voglio a parte.
270Vedrai d’un uomo l’arte
 quanto può, quanto vale,
 le prodezze vedrai d’un canocchiale.
 LISETTA
 Vorrei che un canocchial si desse al mondo
 con cui vedeste il fondo
275del mio povero cor che sol per voi
 arde d’amore e fede.
 (Egli è pazzo da ver, se me lo crede).
 BUONAFEDE
 Per rimirar là dentro
 in quel tuo cor sincero
280serve di canocchiale il mio pensiero.
 Vedo che mi vuoi bene,
 vedo che tu sei mia.
 LISETTA
 (Ma non vede che questa è una pazzia).
 BUONAFEDE
 Diman ti vo’ menar dal bravo astrologo,
285vedrai quel che si pratica lassù
 dalle donne da ben, come sei tu.
 LISETTA
 Per me (non dico già per darmi lode)
 certo, non son di quelle
 che han tutta l’ambizion nel parer belle,
290che fanno le graziose
 e che voglion passar per spiritose;
 né come tante e tante
 rapisco l’altrui amante; e sopra tutto
 in certe donne basse odio il prurito
295di sempre mormorar a più non posso
 e di tagliar a ognun i panni addosso.
 
    Quando si trovano
 le basse femmine
 dicono, parlano
300sempre così.
 
    «Eh, non sapete?
 Nina l’ha fatta».
 «Che cosa dite?»
 «Lilla fuggì».
 
305   Le triste femmine
 sono così.
 
 SCENA VII
 
 BUONAFEDE, poi ECLITTICO
 
 BUONAFEDE
 È poi la mia Lisetta
 una buona ragazza.
 ECLITTICO
 Ehi, signor Buonafede,
310si puole entrar?
 BUONAFEDE
                                Oh cappari! Chi è qui?
 Venite, signorsì,
 cosa è sta novità?
 Qualche cosa di grande ci sarà.
 ECLITTICO
 C’è nessun che ci ascolti?
 BUONAFEDE
315No, siam soli, sedete;
 parlate pur con libertà.
 ECLITTICO
                                             Voi siete
 l’unico galantuom che stimo ed amo.
 Onde vi vengo a usar per puro affetto
 un atto d’amicizia e di rispetto.
 BUONAFEDE
320Obbligato vi son. Ma che intendete
 voler dire con ciò?
 ECLITTICO
                                    Vengo da voi
 per sempre a licenziarmi.
 BUONAFEDE
                                                  Oh dei! Per sempre?
 Ditemi, cosa fu?
 ECLITTICO
 Amico, addio; non ci vedrem mai più.
 BUONAFEDE
325Voi mi fate morir. Ma perché mai?
 ECLITTICO
 Tutto confido a voi, sappiate, amico,
 che il grande imperatore
 del bel mondo lunar con lui mi vuole.
 Io fra pochi momenti
330sarò insensibilmente
 trasportato lassù per mio destino
 e sarò della luna cittadino.
 BUONAFEDE
 Come! È vero? Oh gran caso! Ah, me infelice
 se resto senza voi! Ma in qual maniera
335la voce di lassù poté arrivare?
 ECLITTICO
 Là nel mondo lunare
 un astrologo v’è, come sono io,
 che ha fatto un canocchial simile al mio;
 congiunti nella cima i canocchiali
340e levato il cristallo, o sia la lente,
 facilissimamente
 sento quel che si dice in l’altro mondo
 e col metodo stesso anche io rispondo.
 BUONAFEDE
 Oh prodigio! Oh prodigio!
 ECLITTICO
345Tutto vo’ confidarvi.
 Dal canocchiale stesso
 il grande imperatore
 m’ha fatto schizzettar certo liquore
 che quando il beverò
350leggermente alla luna io volerò.
 BUONAFEDE
 Amico, ah se voleste
 aiutar mi potreste.
 ECLITTICO
                                     E come mai?
 BUONAFEDE
 Schizzettatemi un po’ di quel liquore
 che v’ha mandato il vostro imperatore.
 ECLITTICO
355(Eccolo nella rete).
 BUONAFEDE
                                     E poi anche io
 verrò lassù con voi.
 ECLITTICO
                                      Mi siete amico,
 vi voglio sodisfar. Questo è il liquore;
 giacché non c’è nessuno,
 vo’ che ce lo beviam metà per uno.
 BUONAFEDE
360Beverei ma non so...
 Sono fra il sì e il no.
 ECLITTICO
 Compiacervi credevo;
 se pentito già siete, io solo bevo. (Finge di bevere)
 BUONAFEDE
 Non lo bevete tutto
365per carità.
 ECLITTICO
                      Tenetemi, che ormai
 mi sembra di volar. Addio.
 BUONAFEDE
                                                    Fermate,
 voglio venire anche io.
 ECLITTICO
                                            Ecco, tenete
 il resto del liquor dunque e bevete.
 BUONAFEDE
 Ma le figliole mie? Ma la mia serva?
 ECLITTICO
370Quando saremo là
 grazia per esse ancor s’impetrerà.
 Vado, vado.
 BUONAFEDE
                         Son qui; bevo, aspettate.
 ECLITTICO
 (Bevi; buon pro ti faccia.
 Io bevuto non ho. Fra pochi istanti
375dal sonnifero oppresso e addormentato,
 crederà nella luna esser portato).
 BUONAFEDE
 Ecco, bevuto ho anche io.
 Mondo, mondaccio rio,
 per sempre t’abbandono;
380uomo sopralunar fatto già sono.
 Ohimè! Sento un gran fuoco.
 ECLITTICO
 Soffrite. A poco a poco
 tramutar sentirete
 tutte le vostre membra e volerete.
 BUONAFEDE
385Par che mi venga sonno.
 ECLITTICO
                                               Ecco l’effetto
 che fa il liquor perfetto.
 BUONAFEDE
 Non posso stare in piedi.
 ECLITTICO
                                                Accomodatevi;
 state pronto a salire e consolatevi.
 BUONAFEDE
 Mi sembra di volar.
 ECLITTICO
                                       Lo credo anche io.
 BUONAFEDE
390Caro Eclittico mio,
 ditemi, dove sono? In terra o in aria?
 ECLITTICO
 V’andate a poco a poco sollevando.
 BUONAFEDE
 Mi vo sottilizzando;
 ma come uscir potrem da questa stanza?
 ECLITTICO
395Abbiamo in vicinanza
 un ampio finestrone.
 BUONAFEDE
 Vado, vado senza altro.
 ECLITTICO
                                            (Oh che babbione!)
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 ECLITTICO
 
 Bravo, bravo, mi consolo.
 
 BUONAFEDE
 
400Dove siete?
 
 ECLITTICO
 
                         Volo anche io.
 
 BUONAFEDE
 
 Addio mondo, mondo addio. (Clarice e Lisetta)
 
 CLARICE
 
 Caro padre, cosa c’è?
 
 LISETTA
 
 Padron mio, che cosa è?
 
 BUONAFEDE
 
    Vado, vado, volo, volo.
 
 LISETTA, CLARICE
 
405Dove, dove?
 
 ECLITTICO
 
                          Oh che fortuna!
 
 BUONAFEDE
 
 Vo nel mondo della luna.
 
 LISETTA, CLARICE
 
 Sviene, sviene, ohimè che sviene.
 
 BUONAFEDE
 
 Oh che gusto! Oh che diletto!
 
 ECLITTICO
 
 Viva, viva; oh che fortuna!
 
 CLARICE, LISETTA
 
410Sviene, sviene.
 
 BUONAFEDE
 
                               Cara luna,
 vengo, vengo, vengo a te. (S’addormenta)
 
 CLARICE, LISETTA
 
    Sviene, sviene, presto, presto,
 qualche spirto troverò;
 presto, presto tornerò. (Partono)
 
 ECLITTICO
 
415   Il buon sonnifero
 gli offusca il cerebro,
 portar dagli uomini
 via lo farò.
 
    Fabbrizio, Prospero,
420su, via, prendetelo
 e là portatelo
 nel mio giardin.
 
    Le donne tornano
 e si disperano;
425svenuto credono
 il poverin.
 
 CLARICE
 
    Povero padre, ahi, se ne andò.
 
 LISETTA
 
 Ahi, che di piangere l’ora arrivò.
 
 ECLITTICO
 
 No, non piangete, dov’è lo so.
 
 CLARICE, LISETTA
 
430Ahi, che di piangere l’ora arrivò.
 Ahi, che tormento, ahi che impazzì!
 
 ECLITTICO
 
 Pria di partire parlò così.
 
    «Dono a Clarice seimila scudi,
 se di sposarsi risolverà».
 
 CLARICE
 
435Era amoroso, questo si sa.
 
 ECLITTICO
 
    «Dono a Lisetta cento ducati,
 quando il marito ritroverà».
 
 LISETTA
 
 Era assai buono, questo si sa.
 
 ECLITTICO
 
    Povero matto, più nol vedrete!
 
 CLARICE, LISETTA
 
440Ahi, che tormento che voi mi date.
 
 ECLITTICO
 
 Pronto è il denaro, se lo volete.
 
 CLARICE, LISETTA
 
 Mi fate ridere, mi consolate.
 
 A TRE
 
 Viva chi gode, viva la gioia;
 vada la noia a farsi squartar.
 
 Fine dell’atto primo
 
 
 ATTO SECONDO
 
 SCENA PRIMA
 
 Giardino delizioso in casa d’Eclittico, raffigurato nel mondo della luna, ove si rappresentano alcune stravaganze per deludere Buonafede.
 
 BUONAFEDE che dorme sopra un letto di fiori. ECLITTICO travestito con abito capriccioso e LISETTA
 
 LISETTA
445Che cose di stupor voi mi narrate?
 Ma Cecchino sarà poi mio consorte?
 ECLITTICO
 Sì, di Flaminia sarà sposo Ernesto;
 io sposerò Clarice;
 oggi ciascun di noi sarà felice.
 LISETTA
450Ma che dovrò io fare?
 ECLITTICO
 Ponetevi ancor voi in questo loco;
 fingete di dormire.
 Ecco qui Buonafede; egli ancor dorme;
 or tempo è di svegliarlo.
455Con questo sal volatile
 sciogliendo i spirti che fissati ha l’opio,
 in sé ritornerà. (Gli pone una bottiglietta sotto le narici)
 LISETTA
 Ed io per esser pronta
 a sostener di far la mia figura
460vado a fare la mia caricatura. (Lisetta va a dormire)
 BUONAFEDE
 Flaminia.
 ECLITTICO
                     Ei chiama la figliuola.
 BUONAFEDE
 Ehi, Clarice, Lisetta.
 ECLITTICO
 Ora si va svegliando.
 BUONAFEDE
                                         Ehi, dove sono?
 Olà, chi siete?
 ECLITTICO
                             Oh bella!
465Che non mi conoscete?
 Non ravvisate Eclittico?
 BUONAFEDE
 Sì, ma dove siam noi?
 ECLITTICO
 Dove la sorte tutti i beni aduna,
 nel bellissimo mondo della luna.
 BUONAFEDE
470Ehi mi burlate...
 ECLITTICO
                                 E non vi ricordate
 che abbiamo fatto per venir qua su?
 E poi non v’accorgete
 dallo splendor che fa più bello il giorno?
 Dall’aria salutar che spira intorno?
 BUONAFEDE
475È vero; oh che bel giorno!
 Oh che aria dolcissima e soave!
 ECLITTICO
 Udite il dolce canto
 degli augellin canori.
 BUONAFEDE
                                         Oh, che contento!
 Son fuor di me; non so dove mi sia.
 ECLITTICO
480Udite l’armonia
 che esce dagli arboscelli
 agitati da dolci venticelli. (Si sente un concertino che imita il canto degli uccelli)
 BUONAFEDE
 Bravi, bravi, bravissimi.
 Gli alberi in questo mondo
485suonan meglio de’ nostri suonatori.
 ECLITTICO
 Or vedrete ballar ninfe e pastori.
 BUONAFEDE
 Oh che ninfe gentili! Oh che fortuna!
 Oh benedetto il mondo della luna! (Concerto di ballerini che intrecciano una danza intorno a Buonafede)
 
    Che mondo amabile,
490che impareggiabile
 felicità!
 
    Gli alberi suonano,
 gli augelli cantano,
 le ninfe ballano,
495gli ecchi rispondono,
 tutto è godibile,
 tutto è beltà.
 
    Che mondo amabile,
 che impareggiabile
500felicità!
 
 SCENA II
 
 ERNESTO e FLAMINIA
 
 ERNESTO
 Vedeste Buonafede?
 In questo giardin crede
 di goder la fortuna
 di trovarsi nel mondo della luna.
 FLAMINIA
505Sembra il ciel secondar la nostra frode;
 ma temo alfin che il padre
 non discopra l’inganno.
 ERNESTO
                                             Eh, non temete,
 or or nella gran sala dell’astrologo
 farem ch’ei creda sempre più. Son certo
510che ancor voi riderete,
 quando tutto in disparte osserverete.
 FLAMINIA
 Lo voglia il ciel! Ma il genitor ritorna;
 ed Eclittico è seco.
 ERNESTO
                                    Andiam, mia vita,
 al destinato loco;
515quanto bramiamo goderem fra poco.
 FLAMINIA
 Mi sento consolar. Voi siete, Ernesto,
 l’unico mio contento;
 e tutta per voi sol strugger mi sento.
 ERNESTO
 
    Quel labbro adorato
520m’è grato, m’accende,
 se vita mi rende,
 se morte mi dà. (Partono insieme)
 
 SCENA III
 
 BUONAFEDE, ECLITTICO, poi LISETTA
 
 BUONAFEDE
 Ma sa l’imperatore
 che io qua sono arrivato?
 ECLITTICO
525L’ho di tutto informato.
 BUONAFEDE
 E delle mie figliuole e della serva?
 ECLITTICO
 Siete in parte servito. Già Lisetta
 è stata da una nuvola elevata
 ed in questo bel mondo trasportata.
 BUONAFEDE
530Ma ditemi, dov’è Lisetta adesso?
 ECLITTICO
 Vedete là che dorme.
 BUONAFEDE
                                         Oh, poverina!
 Dormi, dormi, mia bella colombina.
 ECLITTICO
 Le vostre figlie poi
 in breve arriveranno ancor fra noi,
535mentre le nostre donne
 hanno ius particolar a questo impero,
 perché va colla luna il lor pensiero. (Parte)
 BUONAFEDE
 Parmi che dica il vero; anzi Lisetta
 ora è meco amorosa, or sdegnosetta.
540Ma eccola, si sveglia.
 LISETTA
 Ohimè! Dove mi trovo?
 Dormo? Sogno? Vaneggio?
 Ohimè! Resto incantata.
 BUONAFEDE
 Lisetta, ben rivata.
545Vedi, sei qui con noi;
 fortunata da ver chiamar ti puoi.
 LISETTA
 Ma dove siam?
 BUONAFEDE
                               Nel mondo della luna.
 LISETTA
 Mi volete burlar.
 BUONAFEDE
                                  No, te lo giuro;
 questo è il mondo lunar, te lo assicuro.
 LISETTA
550Ma qui che far dovrò?
 BUONAFEDE
 Quello che devi far t’insegnerò.
 Tu devi voler bene al tuo padrone.
 LISETTA
 E non altro?
 BUONAFEDE
                          Tu devi
 fargli qualche carezza.
 LISETTA
555Lo sapete, signor, non sono avvezza.
 BUONAFEDE
 Credi forse che quivi
 si faccian le carezze
 colla malizia che si fan da noi?
 Qui ognuno si vuol ben con innocenza
560e sbandita è qua su la maldicenza.