Artaserse, libretto, Parigi, Quillau, 1755

 FORESTO
 
                             Mi v’ho mandao.
 
 CONTE
 
 Anderò con la mia bella.
 
 FABRIZIO
 
 Anderò con Menarella.
 
 LINDORA
 
 Io contenta venirò.
 
 FORESTO
 
1090Via tiolé sto canelao.
 Con le putte? Oh questo no.
 
 LINDORA
 
    Signor padre, per pietà. (S’inginocchia)
 
 LAURA
 
 Gnor padron, per carità. (S’inginocchia)
 
 CONTE
 
 Deh vi supplico ancor io. (Fa lo stesso)
 
 FABRIZIO
 
1095Pantalon, padrone mio. (Fa lo stesso)
 
 FORESTO
 
 Duro star non posso più.
 Via, mattazzi, leveve su.
 
 A QUATTRO
 
    Io vi prego.
 
 FORESTO
 
                           Zitto là.
 
 A QUATTRO
 
 Vi scongiuro.
 
 FORESTO
 
                           Vegnì qua.
 
1100   Cari fioi, deve la man.
 Alla fin so’ venezian,
 m’avé mosso a compassion.
 
 A QUATTRO
 
 Viva, viva Pantalon.
 
 A CINQUE
 
    Viva, viva il dolce affetto,
1105viva, viva quel diletto
 che produce un vero amor,
 che consola il nostro cor.
 
 Fine dell’atto secondo
 
 
 ATTO TERZO
 
 SCENA PRIMA
 
 Camera.
 
 FABRIZIO, poi LAURETTA
 
 FABRIZIO
 Ohimè! Dove m’ascondo?
 Ohimè! Che son andato in precipizio.
1110Povera Arcadia! Povero Fabrizio!
 È finito il denaro;
 è venduto il vendibile. Ogni cosa
 alfin s’è terminata il giorno d’ieri
 e non v’è da mangiar pei forestieri.
1115Oh sorte! Oh cielo! Oh fato!
 Io non so che mi far, son disperato.
 LAURA
 Signor Fabrizio d’ogni grazia adorno,
 io gli auguro buongiorno.
 FABRIZIO
 Grazie a vussignoria.
 LAURA
1120Che mai ha, che mi pare
 alterato un tantin?
 FABRIZIO
                                     Mi duole il capo.
 LAURA
 Me ne dispiace, anch’io
 mi sento nello stomaco aggravata.
 Beverei volentier la cioccolata.
 FABRIZIO
1125(La solita campana).
 LAURA
                                        Vuol far grazia
 d’ordinarla in cucina?
 FABRIZIO
 (Certo tu non la bevi stamatina).
 
 SCENA II
 
 Madama LINDORA e detti
 
 LINDORA
 Signor Fabrizio amabile e garbato,
 ella sia il ben levato.
 FABRIZIO
                                        Ancora lei...
 LINDORA
1130Supplicarla vorrei
 ordinar mi sia data
 la mia colazioncina praticata.
 FABRIZIO
 E in che consiste la sua colazione?
 LINDORA
 Fo pestar un cappone,
1135poscia lo fo bollire a poco a poco
 e lo fo consumar fin che vi resta
 di brodo un scudellino
 e vi taglio due fette di panino.
 FABRIZIO
 Se il cappon non vi fosse...
 LINDORA
                                                  Oh me meschina!
1140Certo mi ammalerei,
 certo per debolezza io morirei.
 FABRIZIO
 (Se il brodo di cappon vuol aspettare,
 stamattina madama ha da crepare).
 
 SCENA III
 
 Il CONTE e detti
 
 CONTE
 Nostro eroe, nostro nume, (A Fabrizio)
1145giacché nel principato
 anco per questo dì fui confermato,
 impongo che si faccia
 una solenne strepitosa caccia.
 I cacciator son lesti,
1150sono i cani ammaniti; altro non manca
 che il generoso core
 d’ospite così degno
 supplisca dal suo canto al grande impegno.
 FABRIZIO