Artaserse, libretto, Stoccarda, Cotta, 1756

 io ti voglio crudel; soffri che io parta;
 la crudeltà del genitore imita. (Come sopra)
 MANDANE
 Ferma, aspetta. Ah mia vita!
95Io non ho cor che basti
 a vedermi lasciar; partir vogl’io;
 addio mio ben.
 ARBACE
                               Mia principessa addio.
 MANDANE
 
    Conservati fedele,
 pensa ch’io resto e peno
100e qualche volta almeno
 ricordati di me.
 
    Ch’io per virtù d’amore
 parlando col mio core
 ragionerò con te. (Parte)
 
 SCENA II
 
 ARBACE, poi ARTABANO con spada nuda insanguinata
 
 ARBACE
105O comando! O partenza!
 O momento crudel che mi divide
 da colei per cui vivo e non m’uccide!
 ARTABANO
 Figlio, Arbace.
 ARBACE
                              Signor.
 ARTABANO
                                              Dammi il tuo ferro.