Artaserse, libretto, Stoccarda, Cotta, 1756

 al confuso comando;
 spiegati meglio.
 ARTASERSE
                                Oh dio!
160Svenato il padre mio
 giace colà su le tradite piume.
 ARTABANO
 Come!
 ARTASERSE
                Nol so; di questa
 notte funesta infra i silenzi e l’ombre
 assicurò la colpa un’alma ingrata.
 ARTABANO
165O insana, o scelerata
 sete di regno! E qual pietà, qual santo
 vincolo di natura è mai bastante
 a frenar le tue furie!
 ARTASERSE
                                        Amico intendo.
 È l’infedel germano,
170è Dario il reo.
 ARTABANO