Artaserse, libretto, Stoccarda, Cotta, 1756

 SCENA VIII
 
 Luogo magnifico destinato per la coronazione di Artaserse. Trono da un lato con sopra scettro e corona. Ara nel mezzo accesa con simulacro del Sole.
 
 ARTASERSE ed ARTABANO con numeroso seguito e popolo
 
 ARTASERSE
 A voi, popoli, io m'offro
 non men padre che re. Siatemi voi
 più figli che vassalli.
975Delle leggi io farò. Perché sicuro
 ne sia ciascun, solennemente il giuro. (Una comparsa reca una sottocoppa con la tazza)
 ARTABANO
 Ecco la sacra tazza. Il giuramento
 abbia nodo più forte;
 compisci il rito. (E beverai la morte).
 ARTASERSE
980«Lucido dio per cui l'april fiorisce,
 per cui tutto nel mondo e nasce e muore,
 volgiti a me; se il labbro mio mentisce,
 piombi sopra il mio capo il tuo furore,
 languisca il viver mio, come languisce
985questa fiamma al cader del sacro umore, (Versa sul foco parte del liquore)
 e si cangi, or che bevo, entro il mio seno
 la bevanda vital tutta in veleno». (In atto di bere)