Artaserse, libretto, Stoccarda, Cotta, 1756

930Artaserse pietà. (S’inginochiano)
 MANDANE
                                 Signor vendetta.
 ARTASERSE
 Sorgete; oh dio, sorgete. Il vostro affanno
 quanto è minor del mio. Teme Semira
 il mio rigor, Mandane
 teme la mia clemenza. E amico e figlio
935Artaserse sospira
 nel timor di Mandane e di Semira.
 Solo d’entrambe io così provo... Ah vieni.
 Consolami Artabano. Hai per Arbace (Vedendo Artabano)
 difesa alcuna? Ei si discolpa?
 
 SCENA X
 
 ARTABANO e detti
 
 ARTABANO
                                                        È vana
940la tua, la mia pietà. La sua salvezza
 o non cura o dispera.
 ARTASERSE
                                         E vuol ridurmi
 l’ingrato a condannarlo?
 SEMIRA