Achille in Sciro, libretto, Roma, Corradi, 1771

 SCENA ULTIMA
 
 ULISSE e detti, poi DEIDAMIA, indi tutti
 
 ACHILLE
 Ah vieni, Ulisse; i miei felici eventi
 sapesti forse?
 ULISSE
                            Assai diversa cura
1145qui mi conduce. Eccelso re, conviene
 che deposto ogni velo alfin t'esponga
 della Grecia il voler. Sappi...
 LICOMEDE
                                                      Già tutto
 m'è noto; a parte a parte...
 DEIDAMIA
                                                   Ecco al tuo piede
 mio re, mio genitor...
 LICOMEDE
                                          Sorgi. È soverchio
1150ciò che dir mi vorresti. Io già de' fati
 tutto l'ordine intendo. Ah dimmi, o Ulisse,
 e che sarebbe il nostro eroe, se ognora
 spirasse ira e foror? Tu dimmi, o figlia,
 qual diverebbe a te languendo accanto
1155sempre in cura d'amor? Dunque ov'il chiama
 la tromba eccitatrice
 vada, ma sposo tuo. Ti torni al fianco,
 ma cinto di trofei. Co' suoi riposi
 del sudor si ristori
1160e col sudore i suoi riposi onori.
 ACHILLE
 Sposa, Ulisse, che dite?
 DEIDAMIA
                                             Alle paterne
 giuste leggi m'accheto.
 ULISSE
 Lieta il saggio decreto
 ammirerà la Grecia.
 TEAGENE
                                        Eterna lode
1165n'avrai dal mondo intero.
 ACHILLE
                                                 Or non mi resta
 che desiar.
 LICOMEDE
                       Gl'illustri sposi unisca
 il bramato da lor laccio tenace;
 e la gloria e l'amor tornino in pace.
 CORO
 
    Ecco felici amanti,
1170ecco Imeneo già scende,
 già la sua face accende,
 spiega il purpureo vel.
 
    Ecco a recar sen viene
 le amabili catene,
1175a voi per man d'amore
 già fabbricate in ciel.
 
 Fine del dramma