Attilio Regolo, libretto, Torino, Stamperia Reale, 1757

660quanto feci per te; vedrai, s’io t’amo
 se m’arride il destin. So per Semira
 gli affetti tuoi, non gli condanno e penso...
 Eccola. Un mio comando
 l’amor suo t’assicuri e noi congiunga
665con più saldi legami.
 MEGABISE
                                         O qual contento!
 
 SCENA IV
 
 SEMIRA e detti
 
 ARTABANO
 Figlia, è questi il tuo sposo.
 SEMIRA
                                                    (Ahimè, che sento!)
 E ti par tempo, o padre,
 di stringere imenei, quando il germano...
 ARTABANO
 Non più. Può la tua mano
670molto giovargli.
 SEMIRA
                                Il sagrificio è grande.
 Signor meglio rifletti. Io son...
 ARTABANO
                                                         Tu sei
 folle, se mi contrasti;
 ecco il tuo sposo; io così voglio e basti. (Parte)
 
 SCENA V
 
 SEMIRA e MEGABISE
 
 SEMIRA
 Ascolta o Megabise; io mi lusingo
675alfin dell’amor tuo. Posso una prova
 sperarne a mio favor?
 MEGABISE
                                           Che non farei,
 cara, per ubbidirti!
 SEMIRA
                                      E pure io temo
 le ripugnanze tue.
 MEGABISE
                                    Questo timore
 dilegui un tuo comando.