Ciro riconosciuto, libretto, Ferrara, Barbieri, 1744

585Tu prence?
 ARBACE
                        Io, sì.
 EMILIA
                                     Perché?
 ARBACE
                                                      Perché desio
 maggior prova d’amor. Perché ho diletto
 di vederla penare.
 EMILIA
                                    E Marzia il soffre?
 MARZIA
 Che posso far? Di chi ben ama è questa
 la dura legge.
 EMILIA
                            Io non l’intendo e parmi
590il vostro amore inusitato e nuovo.
 ARBACE
 Anch’io poco l’intendo e pur lo provo.
 
    È in ogni core
 diverso amore.
 Chi pena ed ama
595senza speranza;
 dell’incostanza
 chi si compiace;
 questo vuol guerra,
 quello vuol pace;
600v’è fin chi brama
 la crudeltà.
 
    Fra questi miseri
 se vivo anch’io,
 ah non deridere
605l’affanno mio,