Ciro riconosciuto, libretto, Ferrara, Barbieri, 1744

 quest’ardor generoso. Altro riparo
1325offre la sorte.
 CESARE
                           E quale?
 FULVIO
                                              Un che fra l’armi
 milita di Catone infino al campo
 per incognita strada
 ti condurrà.
 CESARE
                         Chi è questi?
 FULVIO
 Floro si appella; uno è di quei che scelse
1330Emilia a trucidarti. Ei vien pietoso
 a palesar la frode
 e ad aprirti lo scampo.
 CESARE
                                            Ov’è?
 FULVIO
                                                          Ti attende
 d’Iside al fonte. Egli m’è noto; a lui
 fidati pure; intanto al campo io riedo;
1335e per l’esterno ingresso
 di quel camino istesso a te svelato,
 co’ più scelti de’ tuoi
 tornerò poi per tua difesa armato.
 CESARE
 E fidarci così?
 FULVIO
                             Vivi sicuro.
1340Avran di te, che sei
 la più grand’opra lor, cura gli dei.
 
    La fronda che circonda
 a’ vincitori il crine
 soggetta alle ruine
1345del folgore non è.
 
    Compagna dalla cuna
 apprese la fortuna
 a militar con te. (Parte)
 
 SCENA II
 
 CESARE e poi MARZIA
 
 CESARE
 Quanti aspetti la sorte
1350cangia in un giorno.
 MARZIA
                                       Ah Cesare, che fai?
 Come in Utica ancor?
 CESARE
                                          L’insidie altrui
 mi son d’inciampo.
 MARZIA
                                      Per pietà, se m’ami,
 come parte del mio
 difendi il viver tuo; Cesare, addio. (In atto di partire)
 CESARE
1355Fermati, dove fuggi?
 MARZIA
 Al germano, alle navi. Il padre irato
 vuol la mia morte. (Oh dio! (Guardando intorno)
 Giungesse mai). Non m’arrestar; la fuga
 sol può salvarmi.
 CESARE
                                  Abbandonata e sola