Ciro riconosciuto, libretto, Mantova, Pazzoni, 1758

1120ormai l’ire ostinate. Assai di pianto
 costano i vostri sdegni
 alle spose latine. Assai di sangue
 costano gli odi vostri all’infelice
 popolo di Quirino. Ah non si veda
1125su l’amico trafitto
 più incrudelir l’amico, ah non trionfi
 del germano il germano, ah più non cada
 al figlio che l’uccise il padre accanto!
 Basti alfin tanto sangue e tanto pianto.
 CATONE
1130Non basta a lui.
 CESARE
                                Non basta a me? Se vuoi, (A Catone)
 v’è tempo ancor. Pongo in obblio le offese,
 le promesse rinnovo,
 l’ire depongo e la tua scelta attendo.
 Chiedimi guerra o pace;
1135soddisfatto sarai.
 CATONE
 Guerra, guerra mi piace.
 CESARE
                                                E guerra avrai.
 
    Se in campo armato
 vuoi cimentarmi,
 vieni, che il fato
1140fra l’ire e l’armi
 la gran contesa
 deciderà.
 
    Delle tue lagrime, (A Marzia)
 del tuo dolore
1145accusa il barbaro
 tuo genitore;
 il cor di Cesare
 colpa non ha. (Parte)
 
 SCENA XII
 
 CATONE e MARZIA, indi EMILIA