Ciro riconosciuto, libretto, Mantova, Pazzoni, 1758

 tutto dirò. Mai non mi piacque Arbace,
 mai nol soffersi; egli può dirlo. Ei chiese
1195il differir le nozze
 per cenno mio. Sperai che alfin più saggio
 l’autorità d’un padre
 impegnar non volesse a far soggetti
 i miei liberi affetti;
1200ma già che sazio ancora
 non è di tormentarmi e vuol ridurmi
 a un estremo periglio,
 a un estremo rimedio anch’io m’appiglio.
 CATONE
 Son fuor di me. Donde tant’odio e donde
1205tanta audacia in costei? (Ad Emilia e ad Arbace)
 EMILIA
                                               Forse altro foco
 l’accenderà.
 ARBACE
                         Così non fosse.
 CATONE
                                                      E quale
 de’ contumaci amori
 sarà l’oggetto?
 ARBACE
                             Oh dio!
 EMILIA