Ciro riconosciuto, libretto, Mantova, Pazzoni, 1758

1440un’insidia palese.
 ARBACE
 Ammiro il tuo gran cor; tu del mio bene
 al soccorso m’affretti, il tuo non curi;
 e colei che t’adora
 con generoso eccesso
1445rival confidi al tuo rivale istesso.
 
    Combattuta da tante vicende
 si confonde quest’alma nel sen.
 
    Il mio bene mi sprezza e m’accende;
 tu m’involi e mi rendi il mio ben. (Parte)
 
 SCENA IV
 
 CESARE
 
 CESARE
1450Del rivale all’aita
 or che Marzia abbandono ed or che il fato
 mi divide da lei, non so qual pena
 incognita finor m’agita il petto.
 Taci, importuno affetto;
1455no, fra le cure mie luogo non hai,
 se a più nobil desio servir non sai.
 
    Quell’amor che poco accende
 alimenta un cor gentile
 come l’erbe il nuovo aprile,