La clemenza di Tito, libretto, Stoccarda, Cotta, 1753

 SCENA XIII
 
 SESTO, VITELLIA E ANNIO
 
 VITELLIA
705(Io tremo).
 SESTO
                        (Oh Dio!)
 ANNIO
                                             Ma, Sesto, al punto estremo
 ridotto io sono; e non ascolto ancora
 chi s'impieghi per me. Tu non ignori
 quel che mi dice ognun, quel ch'io non dico.
 Questo è troppo soffrir. Pensaci amico.
 
710   Ch'io parto reo lo vedi;
 ch'io son fedel lo sai;
 di te non mi scordai,
 non ti scordar di me.
 
    Soffro le mie catene;
715ma questa macchia in fronte,
 ma l'odio del mio bene
 soffribile non è. (Parte)