La clemenza di Tito, libretto, Stoccarda, Cotta, 1753

 il cimento per me.
 ARPAGO
                                     Deh non perdiamo
 di tant’anni il sudor. Sul fin dell’opra
 tremar convien. L’esser vicini al lido
715molti fa naufragar. Scema la cura
 quando cresce la speme;
 e ogni rischio è maggior per chi nol teme.
 
    Cauto guerrier pugnando
 già vincitor si vede;
720ma non depone il brando,
 ma non si fida ancor.
 
    Che le nemiche prede
 se spensierato aduna,
 cambia talor fortuna
725col vinto il vincitor. (Parte)
 
 SCENA VIII
 
 CIRO e poi MANDANE
 
 CIRO
 Oh madre mia, se immaginar potessi