La clemenza di Tito, libretto, Stoccarda, Cotta, 1753

 SCENA XIV
 
 SESTO e VITELLIA
 
 SESTO
 Posso alfine, o crudele...
 VITELLIA
 Oh dio, l'ore in querele
720non perdiamo così. Fuggi e conserva
 la tua vita e la mia.
 SESTO
                                      Ch'io fugga e lasci
 un amico innocente...
 VITELLIA
                                          Io dell'amico
 la cura prenderò.
 SESTO
                                  No, finch'io vegga
 Annio in periglio...
 VITELLIA
                                     A tutti i numi il giuro,
725io lo difenderò.
 
 SESTO
                               Oh dio!
 VITELLIA
 Sì, già ti leggo in volto
 la pietà ch'hai di me; conosco i moti
 del tenero tuo cor. Di', m'ingannai?
 Sperai troppo da te? Ma parla, o Sesto.
 SESTO
730Partirò, fuggirò. (Che incanto è questo!)
 VITELLIA
 Respiro.
 SESTO
                   Almen talvolta
 quando lungi sarò...