Demetrio, libretto, Mannheim, Pierron, 1753

 SCENA VIII
 
 FENICIO, OLINTO ed ALCESTE
 
 FENICIO
415Così de' tuoi trasporti
 sempre arrossir degg'io? Né mai de' saggi
 il commercio, l'esempio
 emendar ti farà?
 OLINTO
                                  Ma padre io soffro
 ingiustizia da te. Potresti al soglio
420innalzarmi e mi opprimi.
 FENICIO
                                                 Avrebbe invero
 la Siria un degno re. Torbido, audace,
 violento, inquieto...
 OLINTO
                                      Il caro Alceste
 saria placido, umile,
 generoso, prudente... Ah chi d'un padre
425gli affetti ad acquistar l'arte mi addita?
 FENICIO
 Vuoi gli affetti d'un padre? Alceste imita.
 
    Se fecondo vigoroso
 crescer vede un arboscello,
 si affatica intorno a quello
430il geloso agricoltor.
 
    Ma da lui rivolge il piede
 se lo vede in su le sponde
 tutto rami e tutto fronde,
 senza frutto e senza fior. (Parte)