Demetrio, libretto, Mannheim, Pierron, 1753

                                                                        Io merto
775sì poca fé! Dunque tu stesso a lui
 corri e ’l vedrai.
 SESTO
                                Ch’io mi presenti a Tito
 dopo averlo tradito?
 ANNIO
 Tu lo tradisti?
 SESTO
                             Io del tumulto, io sono
 il primo autor.
 ANNIO
                              Come! Perché?
 SESTO
                                                            Non posso
780dirti di più.
 ANNIO
                         Sesto è infedele!
 SESTO
                                                         Amico,
 m’ha perduto un istante. Addio. M’involo
 alla patria per sempre.
 Ricordati di me. Tito difendi
 da nuove insidie. Io vo rammingo, afflitto
785a pianger fra le selve il mio delitto.
 ANNIO
 Fermati. Oh dei! Pensiam... Senti. Finora
 la congiura è nascosta; ognuno incolpa
 di quest’incendio il caso; or la tua fuga
 indicar la potrebbe.
 SESTO
                                       E ben, che vuoi?
 ANNIO
790Che tu non parta ancor, che taccia il fallo,
 che torni a Tito, e che con mille emendi
 prove di fedeltà l’error passato.
 SESTO
 Colui, qualunque sia che cadde estinto,
 basta a scoprir...
 ANNIO
                                 Là dov’ei cadde io volo.
795Saprò chi fu, se il ver si sa, se parla
 alcun di te. Pria che s’induca Augusto
 a temer di tua fé, potrò avvertirti;