Demofoonte, libretto, Stoccarda, Cotta, 1764

 SCENA III
 
 DEMOFOONTE solo
 
 DEMOFOONTE
 Dunque m'insulta ognun? L'ardita nuora,
 il suddito superbo, il figlio audace
 tutti scuotono il freno. Ah non è tempo
 di soffrir più. Custodi olà. Dircea
640si tragga al sacrificio
 senz'altro indugio; ella è cagion de' falli
 del padre suo, del figlio mio. Né quando
 fosse innocente ancora,
 viver dovrebbe. È necessario al regno
645l'imeneo con Creusa; e mai Timante
 nol compirà finché Dircea non muore.
 Quando al pubblico giova,
 è consiglio prudente
 la perdita d'un solo, anche innocente.
 
650   Se tronca un ramo, un fiore
 l'agricoltor così,
 vuol che la pianta un dì
 cresca più bella.
 
    Tutta sarebbe errore
655lasciarla inaridir,
 per troppo custodir
 parte di quella. (Parte)