Demofoonte, libretto, Stoccarda, Cotta, 1764

635Le smanie del tuo core
 mi fan pietà. Forse con altra amante
 più felice saresti.
 ALCESTE
                                  Ah! Giunga prima
 l’ultimo de’ miei giorni. Io voglio amarla
 a prezzo ancor di non trovar mai pace.
640Che più soffrir mi piace
 per la mia Cleonice ogni tormento
 che per mille bellezze esser contento.
 
    Dal suo gentil sembiante
 nacque il mio primo amore
645e l’amor mio costante
 ha da morir con me.
 
    Ogni beltà più rara,
 benché mi sia pietosa,
 per me non è vezzosa,
650vaga per me non è. (Parte)
 
 SCENA XV
 
 BARSENE
 
 BARSENE
 Infelice cor mio, qual altro attendi
 disinganno maggiore? Indarno aspiri
 ad espugnar la fedeltà d’Alceste.
 Ma pur chi sa? La tolleranza, il tempo
655forse lo vincerà. Vince de’ sassi
 il nativo rigor picciola stilla
 collo spesso cader. Rovere annosa