Demofoonte, libretto, Lisbona, Stamperia Reale, 1775

 la regina mi tace? Ah! Ch’io pavento
1485che sian le cure mie disperse al vento.
 MITRANE
 Consolati, o signor. Vicine al porto
 son le cretensi squadre. Io rimirai
 dall’alto della reggia
 che sotto a mille prore il mar biancheggia.
 FENICIO
1490Amico, ecco il soccorso
 sospirato da noi. Possiamo alfine
 far palese alla Siria
 il vero successor. Ritrova Alceste;
 guidalo a me. De’ tuoi fedeli aduna
1495quella parte che puoi. Mitrane amato,
 chiedo l’ultime prove
 della tua fedeltà.
 MITRANE
                                 Volo a momenti
 quanto imponesti ad eseguir. (In atto di partire)
 FENICIO
                                                         Ma senti;
 cauto t’adopra e cela
1500per qual ragion le numerose squadre...
 
 SCENA VII
 
 OLINTO e detti
 
 OLINTO
 Di gran novella, o padre,
 apportator son io.
 FENICIO
                                   Che rechi?
 OLINTO
                                                         Ha scelto
 Cleonice lo sposo.
 FENICIO
                                   È forse Alceste?
 OLINTO
 Ei lo sperò ma invano.
 FENICIO
1505Che colpo è questo inaspettato e strano!
 
 SCENA VIII
 
 ALCESTE con due comparse, che portano manto e corona, e detti
 
 ALCESTE
 Permetti che al tuo piede... (Inginocchiandosi)
 FENICIO
                                                     Alceste, oh dei!
 Che fai? Che chiedi?
 ALCESTE
                                         Il nostro re tu sei.
 FENICIO
 Come! Sorgi.
 ALCESTE
                           Signor, per me t’invia
 queste reali insegne
1510la saggia Cleonice. Ella t’attende
 di quelle adorno a celebrar nel tempio
 teco il regio imeneo. Sdegnar non puoi
 del fortunato avviso
 Alceste apportator. So ch’egualmente
1515cari a Fenicio sono
 il messaggier, la donatrice e ’l dono.
 FENICIO
 Né pensò la regina
 quanto ineguale a lei
 sia Fenicio d’età?
 ALCESTE
                                   Pensò che in altri
1520più senno e maggior fede
 ritrovar non potea. Con questa scelta
 la magnanima donna
 mille cose compì. Premia il tuo merto;
 fa mentire i maligni;
1525provvede al regno; il van desio delude
 di tanti ambiziosi...
 MITRANE
                                       E calma in parte
 le gelose tempeste
 nel dubbio cor dell’affannato Alceste.
 FENICIO
 Ecco l’unico evento a cui quest’alma
1530preparata non era.
 OLINTO
                                     Ognun sospira
 di vedere il suo re. Consola, o padre,
 gli amici impazienti,
 il popolo fedel, Seleucia tutta
 che freme di piacer.
 FENICIO
                                        Precedi, Olinto,
1535al tempio i passi miei. Di’ che fra poco
 vedranno il re. Meco Mitrane e Alceste
 rimangano un momento.
 OLINTO
 (Purché Alceste non goda, io son contento). (Parte)
 FENICIO
 Numi del ciel, pietosi numi, io tanto
1540non bramavo da voi. Cure felici!
 Fortunato sudor! Finisco, Alceste,
 d’esserti padre. In queste braccia accolto
 più col nome di figlio
 esser non puoi. Son queste
1545l’ultime tenerezze. (L’abbraccia)
 ALCESTE
                                      E per qual fallo
 io tanto ben perdei?
 FENICIO
 Son tuo vassallo ed il mio re tu sei. (S’inginocchia)
 ALCESTE
 Sorgi, che dici?
 MITRANE
                               Oh generoso!
 FENICIO
                                                          Alfine
 riconosci te stesso. In te respira
1550di Demetrio la prole. Il vero erede
 vive in te della Siria. A questo giorno
 felice io ti serbai. Se a me non credi,
 credi a te stesso, all’indole reale,
 al magnanimo cor, credi alla cura
1555ch’ebbi degli anni tuoi, credi al rifiuto
 d’un’offerta corona, e credi a queste,
 che m’inondan le gote,
 lagrime di piacer.
 ALCESTE
                                    Ma fin ad ora,
 signor, perché celarmi
1560la sorte mia?
 FENICIO